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11 Ottobre 2000
Il Manifesto
Sindrome del Golfo alla francese
INTERVISTA L'associazione Avigolfe impone al governo l'istituzione di una missione di informazione
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/11-Ottobre-2000/art39.htm
ANNAMARIA MERLO - PARIGI

 La prima reazione è stata di negare tutto. Poi il ministero della difesa francese ha dovuto tener conto delle informazioni raccolte da Avigolfe (associazione delle vittime del Golfo) e ammettere che, forse, qualcosa potrebbe essere successo. Per stabilire se anche i soldati francesi sono stati vittime della "sindrome del Golfo", di cui si discute da tempo negli Usa, ha istituito una missione di informazione. Una vittoria, anche non completa per l'associazione Avigolfe, che avrebbe voluto una commissione di inchiesta parlamentare, che ha molti più poteri di una semplice missione. Christine Abdelkrim Delanne, giornalista, è all'origine dell'associazione Avigolfe. Così racconta come ha fatto a piegare il ministro della difesa, Alain Richard.

 "Ciò che ha messo fuoco alle polveri è stato il primo articolo che ho scritto su un magazine mutualista assieme a Hervé Desplait, un soldato francese che ha partecipato alla guerra del Golfo nel '91 e quando è tornato ha perso otto denti, i capelli, il 60% delle capacità polmonari, oltre il 20% del peso. Dopo la pubblicazione dell'articolo, in maggio, ho cominciato a ricevere molte telefonate da parte di ex soldati che si sono riconosciuti in quello che raccontava Desplait. Abbiamo fondato l'associazione Avigolfe. Grazie all'appoggio di una parlamentare, Michelle Rivasi, indipendente eletta nelle liste Ps, abbiamo diffuso un questionario, molto completo, ispirato da quello redatto dalle associazioni di veterani Usa. Abbiamo chiesto ai soldati come erano sul terreno, se avevano apparecchi per intercettare la presenza di prodotti chimici, se avevano preso dei medicinali, se presentavano sintomi, malesseri. Abbiamo constatato che c'erano stati molti casi di cancro, linfomi, sarcomi, che alcuni erano già deceduti, altri avevano lesioni cerebrali, disordini nel comportamento molto gravi, crisi di violenza, depressioni profonde, problemi alla pelle molto gravi, problemi neurologici, fino alla paralisi o allo stato vegetativo, con persone che hanno perso l'uso della parola. Poi ancora disordini cognitivi, perdita dei riferimenti spazio-temportali, immunodeficienze che hanno portato alla tubercolosi, a problemi polmonari, a embolie ecc. In tutto, abbiamo raccolto 230 casi di questo tipo e abbiamo i cassetti pieni di nuovi fascicoli, che arrivano tutti i giorni".Le autorità sono state informate? Come hanno reagito?

 All'inizio di settembre era pronto il rapporto di sintesi sui 55 primi casi. Questo rapporto ha fatto paura alle autorità francesi. Le prove contraddicevano le affermazioni di Richard. Abbiamo portato le prove che i soldati francesi erano con gli statunitensi, che hanno preso una medicina (pirydoskinguina) che studi Usa e svedesi hanno provato che può portare a lesioni cerebrali. Hanno preso pillole anti-sonno, hanno vissuto in ambienti chimicamente tossici. Il ministro è stato così costretto a istituire una missione di informazione. Secondo Avigolfe questa è una struttura molto più debole di una commissione d'inchiesta parlamentare, che ha dei soldi, sei mesi di tempo per lavorare, i parlamentari hanno il tempo di informarsi, ha il potere di far aprire gli archivi al ministero della difesa. Ma tant'è, c'è solo una missione dai poteri limitati. Pensiamo che ci sia stato uso di prodotti farmaceutici fuori legge: vorremmo che venissero determinate le responsabilità. Non chiedevamo solo un gruppo di esperti presso i ministeri della sanità e della difesa, perché sappiamo che i veterani Usa si sono fatti fregare in questo modo. Lì è stata semplicemente fatta un'inchiesta epidemiologica, quindi statistica, che ha concluso che tra i veterani del Golfo non c'è nulla di anormale rispetto alla popolazione generale. Il solo sintomo ammesso è la nevrosi post-traumatica, ma la sindrome del Golfo è stata negata. La stessa cosa è successa in Gran Bretagna, dove l'inchiesta è nelle mani del ministero della difesa".

 Come vivono oggi questi ex soldati che presentano sintomi gravi?

 Si trovano in un circolo vizioso. Se non viene riconosciuto che la loro malattia dipende dalla guerra del Golfo, non ricevono l'invalidità, quindi si ritrovano malati e senza soldi. 26mila soldati francesi sono passati per il Golfo, non tutti contemporaneamente. Molti erano militari di carriera, ma altri erano giovani di leva, di 18-19 anni, partiti volontari. E poi gli hanno persino abbassato per due volte la paga, con la scusa che era una missione normale. E' successo anche negli Usa, dove il rapporto dei veterani dice che ci sono alcuni che aspettano ancora di essere pagati.

 Il processo intentato dall'ex soldato Hervé Despait potrebbe portare qualche chiarezza?

 All'udienza, che ha avuto luogo a settembre, il presidente della corte ha chiesto una expertise, come volevamo noi. I due esperti nominati, che possono far ricorso ad altri esperti, hanno ora quattro mesi di tempo.

 Quali prove cercate?

 Ci sono ipotesi ben precise: l'uso di uranio impoverito - e su questo è molto importante la mozione approvata dal parlamento italiano - la tossicità di agenti chimici, a causa dei bombardamenti dell'aviazione statunitense su siti industriali civili e militari dell'Iraq, la tossicità chimica dei pozzi di petrolio, che sono stati gli Usa a bombardare, i prodotti farmaceutici fatti ingerire ai soldati, le pillole anti-sonno, i pesticidi, dove ci sono già studi Usa che mostrano che sono stati usati. Dicono però che sono stati usati solo sugli iracheni, allora noi possiamo stare tranquilli!