Vedi anche:
Uranio, di Boso la prima denuncia (La Padania, 5 ottobre)
Comunicato stampa della Lega Nord a Trento (4 ottobre)
Ballaman: per il metallo radioattivo in Kosovo tutto è fermo (La Padania, 29 settembre)
KOSOVO / Ballaman: tace la commissione scientifica (La Padania, 28 settembre)
Rizzi accusa il governo di nascondere la verità (La Padania, 28 settembre)
Kosovo, la mappa dell'uranio (La Padania, 26 settembre)
Rizzi: la tragedia si poteva evitare (La Padania, 22 settembre)
La Lega vuole una commissione di inchiesta (La Padania, 22 settembre)
Risposta all'interrogazione della Lega dal Presidente provinciale (17 aprile)
Interrogazione della Lega sull'uranio a Trento (21 marzo)

14 ottobre
Alto Adige
Contaminati? Accordo con un centro specializzato di Bergamo per scoprirlo
IL CASO KOSOVO
g.t.

TRENTO. La giunta provinciale ha siglato uno speciale contratto con l'Azienda sanitaria di Bergamo: nei prossimi giorni invierà nei laboratori specializzati della città lombarda un primo contingente di volontari che prestarono servizio (fino al febbraio del 2000) nel Kosovo, nella zona di Kukes. La Provincia, tramite mirati esami delle urine e controlli dentari, vuole fugare ogni sospetto. Su che cosa? Sulla loro possibile contaminazione da uranio impoverito nei territori di guerra. Si vuole insomma verificare se i volontari trentini (120 in totale) possano essere stati esposti a radiazioni provenienti dal minerale radioattivo presente in alcuni proiettili usati nel conflitto balcanico. Per non sottoporre allo screening tutto il plotoncino dei nostri, è stato deciso di inviare a Bergamo un contingente di circa 30 persone: quelle che rimasero a Kukes per un periodo di tempo più lungo. Se i più esperti non mostreranno alcuna traccia di contaminazione, agli altri due terzi del contingente sarà evitato lo screening. L'allarme sulla possibilità che civili e militari italiani potessero essere venuti a contatto con materiali radioattivi era stato lanciato dalla Lega nord. Un richiamo che l'amministrazione provinciale non ha rinchiuso nel cassetto: in mancanza di leggi sul tema, anche in campo internazionale, la Provincia ha preferito vederci chiaro anche perché allo stesso tipo di esame è ricorso nelle scorse settimane (con la classica riservatezza) anche l'esercito italiano. A quanto risulterebbe alla Provincia, particolare tranquillizzante, nessun soldato impegnato nelle operazioni in Kosovo avrebbe manifestato livelli di contaminazioni significative."La macchina dei controlli sui volontari si è finalmente messa in moto? Era ora: la Lega Nord ha denunciato per prima questo rischio e abbiamo pronta una mozione che chiede proprio controlli specifici su tutto il contingente trentino impegnato in quella zona" sbotta il capogruppo del Carroccio Sergio Divina. "Stiamo lavorando in stretto contatto con l'"Osservatorio etico ambientale" di Milano. I loro esperti confermano come il rischio di contaminazione ci sia. Sono almeno tre le fonti di rischio: lo sminamento di mine Adam/pdm, le 10 tonnellate di uranio ammesse nei proiettili degli A-10 e l'incidente aereo di Kukes: l'11 giugno del 99 esplose in volo un Hercules C-130. Come contrappeso delle ali quei velivoli hanno quintali di uranio impoverito".