Rizzi accusa il governo di nascondere la verità sui rischi del nostro contingente
«Uranio, basta menzogne»
La situazione è disperata, sono in pericolo 6mila militari
http://www.lapadania.com/2000/settembre/28/28092000p05a2.htm
di Elisabetta Colombo

 Nonostante la Nato abbia ammesso di aver sparato 31.000 proiettili all’uranio impoverito in ben 112 siti in Kosovo e nonostante siano ormai note le conseguenze di un’esposizione a questo tipo di sostanza, il nostro governo continua a fingere che tutto va bene e che il nostro contingente in Kosovo non corre alcun rischio. Il deputato leghista Cesare Rizzi sta seguendo la vicenda ormai da più di un anno e mezzo e dopo l’ennesima dimostrazione di superficialità data ieri dal ministro della difesa Sergio Mattarella va nuovamente all’attacco.

Come si presenta dunque la situazione attualmente ?

«Il governo sostiene che tutto è normale e che non sussistono problemi, però guarda caso, gli altri paesi hanno ritirato o spostato i loro contingenti».

Anche gli americani?

 «Soprattutto gli americani che sono a 100 chilometri, solo gli italiani sono rimasti in quella regione con una presenza di ben 6000 militari. Come sempre siamo i più fessi, ma qui non si tratta di uno scherzo ma della salute dei nostri ragazzi».

 Quali potrebbero essere le conseguenze di tutto ciò?

 «Le stesse che si sono verificate in Iraq e che cominciano ad essere visibili a distanza do qualche anno. L’uranio impoverito è una polvere radioattiva che si deposita sul terreno; basta il movimento di un automezzo o un agente atmosferico perchè se ne respiri un po’. Le conseguenze poi vanno dalle più semplici malattie della pelle alla leucemia, per non parlare delle malformazioni che si evidenziano nelle generazioni future».

 La Nato, consegnando all’ONU la mappa dei siti contaminati, ha di fatto confermato ciò che lei stesso sosteneva da tempo. Perchè il governo italiano continua a negare che i militari corrano dei rischi?

 «Bisognerebbe chiederlo a D’Alema. È evidente che sono stati presi accordi per cui adesso non si possono ritirare le truppe. Il ministro Mattarella è apparso imbarazzato ma i termini di questi accordi per ora ci sono sconosciuti anche se potrebbero chiarirci molte cose.Certo è che se gli altri contingenti sono stati rimossi, qualche motivo c’è».

 I militari sono consapevoli dei rischi?

 «Proprio su questo occorre lavorare. I militari che volontariamente scelgono questo tipo di missioni vengono allettati con più alte remunerazioni ma non vengono informati dei rischi che corrono. Noi vorremmo proprio far leva sull’opinione pubblica e sulle loro famiglie per alimentare l’attenzione attorno a questi fatti gravissimi, che mettono in pericolo le vite di questi giovani».

Quali saranno le prossime mosse della Lega?

«La prossima settimana verrà discussa in aula una mia interrogazione al ministro. Ho intenzione di essere molto duro perchè il nostro obiettivo è che il governo ritiri il contingente italiano dal Kosovo. E’ chiaro però che qualcuno sta bluffando: perchè il procuratore di Roma avrebbe aperto un’inchiesta, se, come si affanna a ripetere Mattarella, i sopralluoghi effettuati non hanno evidenziato elementi di pericolo?».