Sabbatini, del CISAM, mente sapendo di mentire ? (25 novembre)

"Nessun rischio di contaminazione da uranio impoverito per i militari dislocati in Kosovo, né per la popolazione locale" e ancora: "All'interno di ciascun proiettile ci sono 300 grammi di uranio impoverito, una dose al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge."
CISAM, Vittorio Sabbatini, fisico nucleare, 23 novembre 2000

Nota: Sabbatini dovrebbe sempre aggiungere alle sue farneticanti dichiarazioni da mucca pazza: "...e di quanto affermo me ne assumo piena responsabilità, fin da subito ed in prima persona, economicamente, civilmente, penalmente, nonché moralmente di fronte alla scienza ed alle famiglie delle vittime". Che fiducia mai possiamo avere in questa gente? E non è incitamento alla rivolta quando ci prendono per i fondelli in questo modo?

Non è proprio questa l'eversione?

Precedenti: Quando un ministro mente per professione, Mattarella e il caso Gladio
Caso Moro: una dipendente del Centro Ricerche Nucleari della Casaccia affittò il covo alle BR
Vedi anche: CERN di Ginevra: quando a rischiare la pellaccia sono gli stessi fisici nucleari, si preoccupano eccome!
e ancora: Relazione ENEA alla Commissione Esteri
Più di un miliardo le vittime: non è sufficiente per aprire un'inchiesta?

 
Commento sulla storia degli standard delle dosi permesse
http://www.geocities.com/mothersalert/bertell2.html
di Dr. Rosalie Bertell

Nell'ottobre 1945, dopo che l'occupazione USA aveva preso il controllo del Giappone, venne ufficialmente annunciato che non ci sarebbero state più morti a Hiroshima e Nagasaki a causa delle bombe atomiche. Sotto la direzione della forza d'occupazione, a nessun medico o scienziato giapponese venne permesso di effettuare studi sui sopravvissuti alle atomiche e non venne permesso nessun rapporto sui sopravvissuti fino al trattato del 1951 che venne stilato e firmato a Tokio.

Nonostante questi divieti e le difficili circostanze, un ematologo giapponese scoprì un aumento di leucemia tra i sopravvissuti. Questo si evidenziò entro un anno dal bombardamento. L'ematologo ne parlò durante un incontro tra professionisti ma venne denunciato dalla Commissione di ricerca su Hiroshima e sugli effetti della bomba atomica (ora chiamata Radiation Effects Research  Foundation).

Il medico era convinto di essere nel giusto e convinse uno studente di medicina a dedicare due anni di studi per documentare tutte le vittime del bombardamento che erano affette da leucemia. Questo era un lavoro difficile poiché le vittime venivano dirottate in vari ospedali differenti. Lo studente ottenne campioni di sangue per ciascun paziente e verificò dove questi si trovavano al momento in cui le bombe vennero sganciate. Dopo due anni di studi, a cinque anni dal bombardamento, i risultati dello studio vennero comunicati. I ricercatori USA non poterono più negarli cercarono perciò di appropriarsi essi stessi dei risultati della ricerca.

Quando gli studi sulla bomba atomica vennero intrapresi, usando persone identificate nell'anagrafe giapponese del 1950, si omise di contare questi risultati iniziali di incremento di leucemia. Gli studi vennero pubblicati omettendo le informazioni sulle dosi che vennero aggiunte da John Auxier, dei Laboratori di Oak Ridge, solo nel 1965. Queste dosi vennero denunciate nel 1980 come sbagliate, vennero quindi reinventate nel 1986. Nonostante che la spiegazione ufficiale per questa nuova ricostruzione delle dosi fosse quella di fare "buona scienza", il giornale "Science" dette una fantastica descrizione del perché John Auxier non fosse più capace di produrre i documenti che gli erano serviti per la ricostruzione iniziale delle dosi. Sembrava cioè che i documenti usati da Auxier fossero andati persi in un distruggi-documenti durante un trasloco... Questo portò comunque ad una unanime riduzione delle dosi permesse (di radioattività) dall'ICRP nel 1990.

Gli USA non hanno ancora abbassato la soglia di dosi permesse e continuano delittuosamente ad affermare che i loro standard, definiti nel 1952, sono derivati dagli studi sui sopravvissuti alle atomiche. Cosa ovviamente assurda. Molta gente all'interno dell'industria nucleare (leggi: legata alla mafia nucleare) continua a confondere "dosi legalmente consentite" con "dosi innocue" e se si cerca di spiegare che anche ai livelli delle cosiddette "dosi legalmente consentite" esiste un rischio significativo di danno da radiazioni (per la popolazione), "loro" dicono che siamo "emotivi" e "non-scientifici".

Gli USA hanno usato come standard le dosi permesse nel 1952 ai lavoratori dell'industria nucleare, per giustificare l'esposizione all'uranio impoverito durante la Guerra del Golfo.

(...)

Rosalie Bertell

Comments on the History of Permissable Dose Standards
http://www.geocities.com/mothersalert/bertell2.html
by Dr. Rosalie Bertell 

In October 1945, after the US Occupation Force had taken over Japan, it was officially announced that there would be no more deaths at Hiroshima and  Nagasaki due to the atomic bombs.  Under the Occupation Force direction, no Japanese physicians or scientists were allowed to study the atomic bomb survivors, and no reporting about the survivors was allowed until the 1951 treaty was drawn up and signed in Tokyo.

In spite of these prohibitions and difficult circumstances, a Japanese Haematologist discovered the increase in leukemia among  the survivors.  It  began within a year of the bombing.  He reported this at a professional meeting and was roundly denounced by the US researchers in Hiroshima and Atomic Bomb Casualty Commissiion (now called the Radiation Effects Research  Foundation).

The physician was sure he was right, and he persuaded a medical student to take two years off from his studies and document all of  the atomic bomb victims with leukemia.  This was a difficult job since they were being  treated at many different hospitals.  The student obtained blood slides for each patient and also verified where they were when the bombs were dropped.  After two years of study, it was about five years after the bombing at that  time, the results of this study were released.  The US researchers could no longer deny the fact, and they turned around and claimed credit for the research.

When the atomic bomb studies were actually set up, using persons identified in the 1950 Japanese census, they omitted counting these early, significantly increased number of cases.  The Atomic bomb studies were not actually published with dose information until after the 1965 doses were devised by John Auxier of Oak Ridge Labs.  These doses were, in 1980, denounced as wrong, and a new set of doses constructed in 1986.  Although  the justification for the new doses was improvement of the science, the journal Science gave a wonderful description of John Auxier's inability to produce the worksheets which showed the derivation of the dose estimates he had assigned.  It seems that he lost these work sheets accidently to a shredder when he moved offices. This lead to the unanimous recommendation to lower permissible doses of radiation by the ICRP in 1990. 

The US has still not lowered the permissible doses, and  it also claims  wrongly that its radiation protection standards, set in  1952, were based on Atomic bomb studies.  This is, of couse absurd.  Most  people in the nuclear  industry equate "legal" with "safe", and if you try to explain that even within permissible levels of exposure there is significant risk of radiation damage, they think you are "emotional" and  "unscientific".

The US appears to have used its 1952 estimates of  permissible doses for nuclear workers for the DU exposure in the Gulf War.

More about this history can be found in my book: "No  Immediate Danger:  Prognosis for a Radioactive Earth". The Women's Press,  London UK, 1985.  There are still copies around in libraries, but it was taken off of seller's shelves in 1995 because I hope to update it.  I have copies available for  $12.50 US if anyone would like one.

Dr. Rosalie Bertell
 

Vedi anche: un pazzo criminale a capo dello studio sui sopravvissuti a Nagasaki e Hiroshima