Alitalia, Cempella si dimette
http://www.repubblica.it/news/rcapital/7E549B9A3865EED6C12569E7006C42C4.htm

Crisi al vertice Alitalia. Lascia l'amministratore delegato Cempella, per contrasti col governo sulla questione delle alleanze. La compagnia di bandiera fatica a trovare un partner, dopo la rottura con Klm. Mercoledì il consiglio d'amministrazione che deciderà il successore di Cempella. Nessuna indiscrezione, per ora, sui nomi.



La Repubblica, 2 febbraio
L'amministratore delegato lascia, in polemica con il governo per le trattative sulle alleanza
Alitalia nel caos
Cempella si dimette
I sindacati: non aveva altra scelta, colpa dell'esecutivo
http://www.repubblica.it/online/economia/ali/dimissioni/dimissioni.html

ROMA - Da stasera Alitalia non ha più un amministratore delegato. Dopo cinque anni alla guida e dopo mesi di tensioni con il governo, Domenico Cempella ha infatti rassegnato le dimissioni. Non ci sono ancora dichiarazioni ufficiali sui motivi della decisione, ma sembra certo che la frattura tra Cempella e il ministero del Tesoro (azionista di maggioranza di Alitalia), che andava avanti da tempo, sia diventata insanabile. Probabilmente l'ex amministratore delegato non ha gradito il modo in cui sono state condotte le trattative, di cui in questi giorni si è molto parlato, per la scelta di un partner innternazionale della compagnia di bandiera. A questo punto, comunque, tutto dovrebbe essere bloccato fino a mercoledì 7 febbraio, quando si riunirà il consiglio di amministrazione di Alitalia.

Cempella se ne va senza lasciare un erede designato. Alcuni nomi già circolano: quello di Gaetano Galia, ex amministratore delegato degli Aeroporti di Roma, e quello di Pietro Ciucci, ex direttore generale e attuale liquidatore dell'Iri. Ma non è detto che il Tesoro (cui spetta il compito di designare l'amministratore delegato) non si orienti in modo diverso.

Le polemiche sulle dimissioni di Cempella sono però già roventi. I sindacati accusano il governo di aver, di fatto, "dimissionato" l'amministratore delegato. L'espressione è di Claudio Claudiani, segretario generale della Fit-Cisl: "Cempella non aveva alternativa: quando il governo in qualità di azionista ha iniziato a portare avanti le trattative per il nuovo alleato, l'amministratore delegato si è trovato di fronte a un dimissionamento di fatto e non vedo cosa avrebbe potuto fare. Certo ci troviamo di fronte a una pagina con molte ombre".

Più o meno dello stesso parere la Cgil. Le dimissioni di Cempella "non sono una sorpresa", ha commentato il segretario confederale Walter Cerfeda. "È stato lasciato solo per troppo tempo: l'azionista Tesoro gli ha lasciato in mano partite troppo grandi per essere gestite in solitudine: la ricerca di alleanze internazionali prive di indirizzo di governo, le troppe incertezze nella vicenda Malpensa che era ed è decisiva per il futuro dell'Alitalia".

Le frizioni tra il governo e Cempella si erano fatte sempre più evidenti, negli ultimi mesi. E l'amministratore delegato aveva più volte minacciato di andarsene. Ne aveva parlato a ottobre, e poi ancora a dicembre, dopo che Alitalia aveva vinto la controversia che l'aveva contrapposta all'Unione europea. Bruxelles sosteneva che la ricapitalizzazione della compagnia da parte dell'Iri era un indebito aiuto dello Stato. Ma la magistratura, il 12 dicembre, aveva dato ragione ai vertici dell'Alitalia. E proprio in quella circostanza Cempella si era lamentato per lo scarso sostegno offerto dal governo alla compagnia.

(2 febbraio 2001)



Vedi anche: Denunciati i vertici ALITALIA per l'uranio sui Boeing 747