Parla un allevatore di Quirra colpito da leucemia. E' una delle otto persone che operano o vivono non lontano dalla base militare di Capo San Lorenzo ad aver fatto i conti con la terribile malattia.
Nome
Mario, età 70 anni circa, professione allevatore, segni particolari:
una battaglia combattuta e vinta contro la leucemia. La storia di Mario
(il nome è di fantasia per ovvie ragioni di tutela della sua privacy)
è simile a quella di altre sette persone che, come lui, vivono o
lavorano nella zona di Quirra e sui monti circostanti, quindi nella zona
"di operazioni" del poligono sperimentale di Capo San Lorenzo e di quello
di Perdasdefogu, non distante in linea d'aria. L'abbiamo detto prima, Mario
ha combattuto e vinto la sua battaglia contro un male spietato ma non tutti
i suoi compagni di sventura sono stati fortunati come lui. Alcuni sono
morti, altri stanno ancora lottando disperatamente con tutte le loro forze
contro una malattia tremenda: la leucemia, il "cancro" del sangue. Perché
queste persone hanno contratto questo male? C'entra qualcosa il fatto che
(coincidenza?) tutte lavorino o vivano in un luogo spesso teatro di esercitazioni
militari? Che armi vengono utilizzate in queste esercitazioni ? Domande
inquietanti che la gente della strada continua a rivolgersi ed alle quali
tentano di dare risposte i responsabili delle basi militari: "Non utilizziamo
armi all'uranio impoverito", ripetono. I cittadini comuni vogliono credere,
fortissimamente credere alle parole delle persone preposte alla difesa
del territorio nazionale ma i dubbi ci sono e il racconto di Mario, allevatore
sui monti di Quirra, non è di conforto. "Lavoro in questa zona da
quasi sessant'anni - dice con un filo di voce - Ho cominciato a star male
qualche anno fa, ero sempre stanco, pensavo fosse a causa del lavoro ma,
dopo essermi sottoposto ad approfonditi esami medici è saltato fuori
la verità: la leucemia stava per uccidermi".
Ha
avuto mai la sensazione che lavorare in una zona dove periodicamente si
svolgono esercitazioni militari potesse essere pericoloso per la sua incolumità
o per la salute?
I
militari sono sempre molto puntigliosi: durante le esercitazioni fanno
sgombrare la zona. Qualche incosciente rimane ed infatti si è visto
passare qualche missile a poca distanza dalla sua testa.
Quando
dai poligoni di Capo San Lorenzo e Pedarsdefogu sparano contro le montagne,
è capitato anche a me di ritrovare resti di razzi conficcati nella
roccia o vecchi carri armati sventrati, evidentemente erano stati utilizzati
come bersagli. Mi è capitato di toccare questi razzi sparati chissà
da dove, forse da quegli elicotteri che regolarmente spaventano il bestiame.
Avevo la sensazione che tutto questo potesse essere pericoloso per la salute
ma ho cacciato via quei pensieri.
Poi
che è successo?
Mi
sono ammalato. Non so se sia la conseguenza di qualcosa che abbia a che
fare con le esercitazioni o col cosiddetto "uranio impoverito" di cui si
sente tanto parlare, sta di fatto che è stato un incubo durato anni,
mesi e mesi d'ospedale, terapie a volte dolorosissime, le cure a casa come
se fossi un recluso (il mio sistema immunitario era a pezzi), la chemioterapia.
Mi sono ridotto ad una larva umana: i miei familiari stentavano a riconoscermi.
Ora
come sta?
Posso
dire qhe quella con la malattia è una battaglia che ho vinto anche
se ne porto ancora addosso i segni.
Devo
ringraziare i miei familiari che mi sono stati sempre vicino.
So
che altri miei colleghi si sono ammalati come me e che qualcuno non ce
l'ha fatta. Ora ho recuperato bene, tanto da tornare qualche volta nell'azienda
di famiglia per dare una mano ai miei figli.
Che
lavorano dove?
I
nostri animali stanno sempre sui monti di Quirra...