TRIESTE - Sono tre i nodi «politici» che il G8 di Trieste dovrà sciogliere. Secondo un documento riservato, si tratta del negoziato sui cambiamenti climatici, del governo globale dell'ambiente e dei rischi derivanti dall'uranio impoverito sui quali i tecnici non hanno raggiunto un accordo negli incontri preparatori. In particolare per l'uranio impoverito «non c'è accordo» tra i paesi più industrializzati «sull'opportunità di includere i rischi derivanti dall'uranio impoverito nelle operazioni belliche». «È difficile, al momento, prevedere un possibile compromesso», sottolinea il documento.
Il testo sull'uranio impoverito inserito nella bozza di comunicato è tutto tra parentesi quadra proprio perchè gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e il Canada preferirebbero escluderlo dal comunicato finale che verrà diffuso al termine dei lavori. Ma fra parentesi quadra sono anche i temi caldi del negoziato sul clima «gli Stati Uniti non hanno ancora sciolto la riserva sulla possibilità di confermare il loro consenso a una rapida entrata in vigore del protocolo di Kyoto» si legge nella nota. L'amministrazione Bush, si precisa, ha fatto «interessanti aperture» sulle valutazioni scientifiche relative ai cambiamenti climatici ma non ha ancora preso una decisione sull'efficacia e la validità del protocollo di Kyoto per contrastare i cambiamenti climatici. Dal documento emerge una preoccupazione allarmante: «qualora l'amministrazione Bush non confermasse l'adesione degli Usa al protocollo di Kyoto sarebbe inevitabile l'apertura di un nuovo negoziato internazionale per la definizione di un protocollo diverso da quello sottoscritto nel dicembre '97: questa prospettiva è molto preoccupante», si legge.
Per sbloccare il negoziato sul clima è già stata convocata una riunione al ministero degli Esteri il 6 marzo anche in vista del G8 di Genova, dove il negoziato sul clima sarà all'ordine del giorno. Le conclusioni della riunione di Trieste orienteranno la preparazione del dossier clima per Genova.
Aperto anche il problema della "governance", vale a dire dell' esigenza di uno strumento forte che coordini e che dia autorevolezza politica ai temi ambientali: gli Stati Uniti hanno chiesto di mettere fra parentesi quadra ogni riferimento a «international o global» in quanto questi termini potrebbero implicare l'organizzazione di nuove istituzioni internazionali e di nuovi obblighi.
Intanto la prima sessione ufficiale dei lavori del G8 Ambiente, al quale partecipano i responsabili ambientali degli otto Paesi più industrializzati del mondo, è cominciata regolarmente ieri sera. Il Ministro dell' Ambiente italiano, Willer Bordon, vi ha illustrato la bozza di documento che il G8 Ambiente proporrà al "vertice" degli otto Paesi in programma a Genova. E qui, un primo giallo: secondo Bordon, la scaletta dei lavori del G8 Ambiente di Trieste è stata approvata dalle delegazioni, «è quella già nota» e al momento - ha detto il ministro dell’Ambiente - «non comprende i temi dell' uranio impoverito. «Il primo punto - ha spiegato Bordon - riguarda i mutamenti climatici; il secondo la questione dello sviluppo sostenibile a dieci anni dall'accordo di Rio e il terzo il tema dell' ambiente e della salute. Naturalmente si tratta di macrotemi, all' interno dei quali affronteremo una serie di problemi più in dettaglio. Non escludo - ha concluso Bordon - che si possa parlare anche della questione dell' uranio impoverito, se qualcuno la proporrà».
Ieri mattina, i primi contatti: Bordon, dopo l' incontro con le Organizzazioni Non Governative che ha dato il via al programma ufficiale del vertice di Trieste, ha detto di avere avuto «un ottimo approccio, sia sul piano umano che su quello della concretezza e della disponibilità», con la nuova responsabile dell' Ambiente del Governo Bush, Christine Whitman. «Non abbiamo ancora affrontato il merito - ha spiegato Bordon - però, dalle cose che la signora Whitman ha detto oggi e anche in passato vedo più di qualche motivo di speranza».
Dall’altra parte della barricata, un appello a prendere «decisioni chiare e coraggiose» sui temi ambientali, a partire da quelli riguardanti il cambiamento climatico, è stato rivolto ai Ministri del G8 Ambiente dalle associazioni ambientaliste e dai sindacati, durante l' incontro con le Organizzazioni Non Governative.