Dopo
breve tempo, forse perché non svolgevo colloquio con alcuno, avevo
già chiuso ogni rapporto con tutti i miei familiari e anche questo
in buona parte in conseguenza delle precedenti carcerazioni: mi resi conto
della mia necessità di comunicare per "uscire" dall'isolamento di
questa sezione. Lo feci scrivendo una lettera alla redazione del giornalino
interno, patrocinato dalla C.G.I.L. di Bologna che si coadiuvava con la
partecipazione di un gruppo di detenuti.
TRA LE MURA NELLE MURA
Cari
amici di "Le voci di dentro", sono Antonio ed ho 44 anni, nativo di
Taranto
ma milanese di adozione, coniugato-separato con due figli di 18
e
16 anni; sono pluripregiudicato e da tre mesi mi trovo qui, per un reato
di
droga. Il giorno 11 c.m. è fissata l'udienza preliminare e quindi
saprò
se
uscirò o sarò rinviato a giudizio. Per caso mi è capitato
di avere tra
le
mani la vostra rivista n°5 del 1993 e quindi so che esiste, anche se
ancora
non capisco come abbia fatto ad entrare nella la sezione B e se un
altro
esemplare riuscirà ad entrarvi. Dico ciò perché le
due sezioni B sono
tanto
chiuse all'esterno e tanto estranee al resto delle altre sezioni, che
danno
l'impressione di vivere in un altro pianeta; pensate, anche il
giornale
che nasce dal carcere stesso sembra estraneo; unica vera e
coraggiosa
voce ed immagine esterna è Suor Teresa, coadiuvata da Don Mario
e
Don
Maurizio che - ribadisco - coraggiosamente e tenacemente si sforzano di
portare
a molti di noi la parola del Padre nostro che alimenta la speranza
e
infonde calore umano.
A Suor
Teresa, per la sua opera, dedico la poesia "Nella fede la pace
dell'anima",
a voi dedico, affinché il vostro impegno importante continui,
"Vagabondo",
a Francesca Santini dedico "Fiori in cemento", e a tutti i
detenuti
della Dozza "Evasione".
Cari
amici, in merito ai suggerimenti che ci chiedete, io non conosco la
realtà
di questo carcere che, mi auguro, non sia in tutto come la sezione
in
cui vivo, però vi prometto che non appena riceverò tutto
il materiale che
posseggo
fuori, lettere, poesie, articoli e iniziative svolte, farò in modo
di
farvene recapitare volentieri delle copie, affinché possa anch'io
dare
un
contributo al giornale.
Vorrei
anche sapere se il giornale viene dato gratuitamente ai detenuti che
ne
fanno richiesta e chi è incaricato della distribuzione. Inoltre
vorrei
sapere
anche se foste interessati a sostenere la nascita di un'associazione
volontaria
pro-carcerati e famiglie carcerati, con annesso ufficio legale
che
dovrebbe servire in special modo in merito all'esecuzione della pena e
all'ordinamento
penitenziario.
Cari
amici, in attesa di un vostro gradito riscontro vi saluto tutti
cordialmente
e vi ringrazio del vostro impegno che vi assicuro non è poca
cosa.
Antonio SANTOIEMMA
In
abiti di fortuna e barba incolta
su
di una pelle arsa
che
pur non disdegna l'acqua,
Tu
vagabondo hai scelto
di
vivere la tua compagnia in osteria
per
letto una panchina dove è subito mattina,
In
quel lampione, in quella luce gialla
rivivi
i tuoi ricordi,
non
sono belli, meglio...meglio?!.
Era
bella la tua sposa
anche
i figli erano tutto
allor
cos'è che ti ha distrutto?
Antonio
Santoiemma
Casa
Cir.le Bologna
Isolato
dalla vita e dagli affetti
che
già a gran fatica...ricucivo senza effetti,
mi
riproposi a dar battaglia ai prepotenti;
Cosa fare, cosa dire, ho bisogno di alleati
forse è meglio dare voce, qui mi sento molto solo;
ci sarà pure qualcuno che la pensa come me;
Presto
giunse un foglietto rosa
poche
righe per chi vuol altro...
a
me bastarono, era forte quella voce;
Era CRIS, l'assistente...lei diceva,
io clochard...in futuro volevo fare,
or ci lega un foglietto rosa...
Ha
collegato due passati assai spinosi
che
pure adesso son burrascosi
ma
che forte vogliono...un futuro rosa.
Bologna,
7/9/1994
La corrisrondenza con Cris si ridusse nel raccontarci a vicenda le nostre pene e vicende vissute, ma di vere e proprie informazioni sulla "vita" del fernminile, non mi raccontò altro che: l'omossessualità che si pratica in modo anche indecente, qualche pettegolezzo che fa la regola del rapporto tra donne, l'esistenza del corso d'informatica e di un conseguente tirocinio svolto presso la casa delle donne (cooperativa per sostenere le donne in difficoltà) ma anche la delusione che subirono nel vedere che il Comune di Bologna non potè mantenere l'impegno di assegnare delle borse lavoro da svolgere presso gli enti pubblici o cooperative, così come aveva promesso.
Nacque
anche un sentimento da questa corrispondenza.
La
tristezza mi avvolgeva
con
il suo manto di nebbia.
Col
pensiero volavo lontano
anche
se di fronte a me
la
televisione parlava...
La
mia mente era assente.
Poi
una voce "pelouche"
...un
Telex
Il
cuore mi batteva
era
lui mio caro vagabondo
Tonino
era tornato
sotto
quel fazzoletto di cielo
tutto
nostro
...un
dolce sentimento
mi
inebriava di gioia
era
il mio amore per lui
Bologna
27/2/1995 da CRIS
ECCO
PRENDI, TIENI TUTTO, NON BADARCI...IO MI ARRANGIO; Ml ARRANGIO Sl,
MA
SON FELICE Dl AVERTI DATO TUTTO Dl ...ME STESSO!
COME,
NON Tl HO DATO NULLA AMORE MIO...?
AH,
ERA NULLA...SI'...VA BE'!?
SI
VA BE', TI VOGLIO BENE, Tl VORREI DAR DI PIU'...;
...SI',
TU NON SEI COME L'ALTRA, E POI, NON E' GIUSTO CHE IO CHIUDA
...IL
MIO CUORE AL MONDO.
CON
GLI OCCHI CHI TI RITROVI, NON POSSO NON DIRTI T'AMO;
NON
POSSO NEGARTI NULLA, E NON SAREBBE GIUSTO,
IN
AMOR BISOGNA DARE !
E ALLORA,
PRENDI TUTTO AMOR MIO...IO Ml ARRANGIO;
MI
ARRANGIO SI, MA SON CONTENTO DI AVERTI DATO TUTTO ! !!
COME
DICI, NON TI HO SAPUTO DARE NULLA ?!?
MA
ALLORA, CI SON CASCATO...ANCORA ???
ANTONIO
SANTOIEMMA
MILANO
1989.
Editoriale del 19 dicembre 1994
Dunque
il governo Berlusconi I°, quantunque "unto dal signore", boccheggia
vistosamente
e pare sia destinato ad una sepoltura precoce. Ce ne dispiace
davvero
poco.
E'
stata un'esperienza breve, speriamo unica e non ripetibile, ma davvero
esemplare:
oggi sappiamo cosa vuol dire governo di destra all'italiana.
1.
Lo sanno i pensionati, scippati della scala mobile, individuati come
categoria
di spreconi, chiamati in causa una, due, tre volte come anziani,
come
malati, come "aventi bisogno" di intervento sociale.
2.
Lo sanno i lavoratori, accusati di far chiacchiere, condannati a stare
sul
posto di lavoro dopo 35, 36, 38 anni di lavoro, non importa quanto duro,
non
importa quanto calloso, non importa quanto sofferto.
3.
Lo sanno gli emarginati, quelli che sono iscritti nella categoria
"disagio":
non remano, sono improduttivi, costano. Certamente non li ha
unti
il signore di Silvio I°: colpa loro, cavoli loro.
4.
Lo sanno i cagionevoli di salute, giù ticket, sanità pubblica
bistrattata,
giù bombardamento su come è bello assicurarsi con questa
o
quella
compagnia. Sei malato e ti fanno sentire anche più sfigato perché
non
c'hai pensato prima, pirlone!
5.
Lo sanno i carcerati, quelli normali: l'avete mai sentito quella
controfigura
(di se stesso), il Giuliano Ferrara o quell'altra anima bella
di
Sgarbi Vittorio levare lamenti per le migliaia di detenuti che affollano
le
carceri italiane? Troppo facile, i nostri signori sono persone che
contano,
se devono levare la loro voce lo fanno almeno per un ex ministro,
il
dott. De Lorenzo magari.
6.
Lo sanno anche gli evasori fiscali, gli evasori contributivi, quelli che
non
fanno chiacchiere ma fatti e che fatti! Per loro e solo per loro c'è
una
nuova
forma di ergastolo: condonati a vita! Mica male, però.
Bisogna
dire, ad onestà deI vero, che anche il Governo Berlusconi ha
imparato
qualcosa nelle ultime settimane: che il sindacato, quello vero, è
vivo
eccome, al punto da mobilitare milioni di persone per settimane e
settimane,
senza un cedimento, con grande responsabilità, senza un
incidente;
Berlusconi dovrebbe aver imparato che contro questo sindacato
anche
gli unti fanno fatica a muoversi e che governare è un tantino meno
facile
che fare Jogging nel parco della villa di Arcore.
Insomma, sono stati mesi di lezioni per tutti. Buon pro ci faccia.
Bruno
Pizzica
PUNTI Dl VISTA
Dall'editoriale
dell'ultimo numero de "Le Voci
di
Dentro" capisco quale e quanta gioia provi chi
scrive
per il vistoso "boccheggiamento" del
governo
Berlusconi, non tenendo conto "spudo-
ratamente"
quanto costi agli italiani tale boc-
cheggiamento;
si tenta di far passare in atto al
governo
Berlusconi per incapacità, illudendosi di
rivolgersi
a degli emeriti cretini (l'opinione pub-
blica)
che non abbiano seguito l'evoluzione dei
fatti.
Con
un sarcasmo abominevole, dal boccheggia-
mento
si arriva direttamente ad annunciare la
destinata
e precoce sepoltura, dimenticando che
appena
una riga sopra egli stesso ammetteva che
il
governo Berlusconi è "unto dal signore".
Chi
ha scritto il pezzo, inconsapevolmente ha
affermato
una grande verità, e cioè: l'unzione del
signore,
poi elenca una piccola serie di malanni
Nazionali
incancrenitisi in 50 anni di prima
repubblica
con il "favore di una opposizione
politica
e di sindacati consenzienti".
E infine,
tenta di screditare un Giuliano Ferrara
"cresciuto"
proprio tra le mura domestiche di chi
ha
scritto, e di un vittorio Sgarbi che ha una col-
lezione
denunce a tutto campo solo perché lui
stesso
denuncia per primo i mali di una giustizia-
ingiustizia.
Il servizio chiude con tre grandi verità:
1°)
Berlusconi dovrebbe aver imparato che con-
tro
questo sindacato anche gli "unti" fanno fatica
a
muoversi...Vero!)
2°)
Insomma, sono stati mesi di lezione per
tutti...speriamo
!
3°) Buon pro ci faccia...Auguri!?
A pagina
8, dello stesso numero del dicembre
'94
vi è pubblicata una mia lettera indirizzata alla
redazione
con la quale comunico una mia "disin-
teressata"
volontà di collaborazione col giornale;
elogiando
lo stesso per i "presunti" vantaggi che
può
comportare ai reclusi della Dozza, se curato
in
modo di essere "solo" un ponte tra carcere
società.
Ma
purtroppo, ancora una volta, mi rendo conto
che
il carcere diventa all'occorrenza un utile
"cavallo
di battaglia" per fini propagandistici, e
che
in realtà del carcere non gliene frega niente a
nessuna
forza politica o istituzionale pubblica,
fatto
salvo per il volontariato che si affanna
coraggiosamente
a tentare di creare un vero
ponte
di solidarietà civile e cristiana.
E'
ovvio che mai più mi impegnerò per il giorna-
le
"Le Voci di Dentro", ma che sicuramente non
sarà
quest'ultima delusione a farmi demordere
dall'impegno
ad essere una cellula viva del
sospirato...Ponte
!
A proposito,
parteciperò al concorso di poesie e
racconti
organizzato dal C.I.D. del 3_ piano della
Dozza,
con l'augurio che tale comitato diventi un
fiume
di cultura e solidarietà straboccante, capa-
ce
di far confluire a sé tutti i rivoli di bontà che
vagano
per la città, disorientati e male informati
al
riguardo del carcere della "Dozza".
Antonio
Santoiemma
Le
finalità che un giornale di detenuti si deve porre sono, oltre che
rappresentare
una cassa di risonanza delle problematiche carcerarie, quelle
di
essere uno strumento che, nel rispetto della legalità, permetta
ad ogni
detenuto
di
portare il suo contributo con proposte, interrogativi o altro
per
raggiungere quel cambiamento che tutti noi auspichiamo nel pianeta
carcere.
Per
troppo tempo la contrapposizione ideologica rosso/nero, destra/sinistra
è
servita per disperdere energie che potevano essere incanalate in direzioni
più
positive e producenti!
In
questi termini la decisione di interrompere un rapporto di collaborazione
ci
appare come un gesto che fa solo sì che un giornale che dal contributo
di
tutti
trae la sua forza principale, venga indebolito proprio nel suo
sostegno
più importante.
La Redazione Circondariale
Fare
un giornale come "Le voci di dentro" non credo comporti l'automatica
rinuncia
ad avere opinioni e ad esprimerle. Mi spiace che il lettore abbia
preso
così male il mio pezzo pubblicato sull'ultimo numero. Ma, per la
verità,
mi spiace ancora di più il fatto che, al di là del "sarcasmo
abominevole"
che mi viene attribuito, il lettore non condivida il senso
generale
del ragionamento che cercavo di fare e che trovo del tutto
pertinente
ai temi che il giornale tratta. Mi scuserà Santoiemma se insisto
e
mi scuseranno tutti quelli che la pensano come lui: continuo a trovare
poco
comprensibile che chi vive l'esperienza del carcere e dell'esclusione
(e
non si chiama De Lorenzo e simili) possa far affidamento su governi tipo
il
Berlusconi-Fini, fondati sul libero dispiegarsi dell'edonismo alla
beautiful
e naturalmente (auto)-benedetti dal signore (di chi?). Non dico
nulla
degli Sgarbi e dei Ferrara: basta la parola, come diceva un celebre
spot
di un altrettanto celebre lassativo. Dopo di che ognuno la pensi come
gli
pare.
Bruno Pizzica
P.S.:
questo giornale sarà ben lieto di ospitare contributi di Santoiemma
e
di
tutti coloro che vorranno collaborare e sicuramente non chiederà
a
nessuno
preventive dichiarazioni di fede e/o adesione a questa o quella
idea
politica.
tanto
più, che tutte quelle cose contro cui ti sei scagliato nel tuo
famoso
editoriale, sono state portate avanti dall 'attuale maggioranza
di
governo, a te suppongo cara, e secondo il mio modesto parere, molto
peggio
di quanto non avesse tentato di fare Berlusconi.
Per
quanto riguarda la mia personale simpatia per Ferrara, non scordare
che
in epoca recente si abbeverava alla tua stessa fonte, e che Sgarbi,
nel
bene (tanto), e nel male è l'unico che con le sue iniziative tiene
vive
le nostre speranza. Io penso che un giornale che viene scritto dai
detenuti
con l'aiuto di qualche professionista, dovrebbe occuparsi dei
problemi
dei detenuti, e mi sembra che proprio da membri eminenti del
vostro
partito nascano le più feroci critiche ed opposizioni alla nuova
legge
sulla
custodia cautelare. Su questo a noi interesserebbe parlare e
non
sulle simpatie o antipatie nei confronti di Fini o Berlusconi.
perché
una cultura come quella di sinistra antesignana da più di un
secolo
del migliore dei garantismi, si sia tra.sformata, in una bieca
cultura
di potere pronta a raccogliere soltanto, i frutti politici che
inchieste
compiacenti o no le assicurano?
Noi
questo temiamo, di essere vittime di un gioco più grande di noi
e
che sulle nostre vite si decidano degli accordi, dimenticando il
nostro
diritto alla vita.
L 'ultimo
suicidio all'interno delle carceri italiane è proprio di ieri
nel
carcere della Dozza. Cosimo Torri, 42 anni si è impiccato; oggi
il
notiziario
ne ha comunicato un altro avvenuto nel carcere del Buoncammino
di
Cagliari, ma domani e dopodomani?
Riguardo
il "confetto Falqui", a me personalmente, fa lo stesso effetto
in
questo periodo di cultura, della Morte che la vostra politica tiene
in
atto, non parlando poi del tentativo d'ingannare la povera gente,
con
il quale volete convincerli che il cipresso sia un "ULIVO" e
l'avvoltoio
una COLOMBA.
Distinti saluti Antonio Santoiemma
sono
un detenuto comune ristretto nella casa Circondariale "La Dozza", in
una
delle tre sezioni differenziate (alta sorveglianza), e precisamente
nella
sezione I°B cella n. 9.
Il
giorno 16 c.m., Il Resto del Carlino ha riportato un articolo in merito
all'impegno
assunto dalla Regione Emilia-Romagna nei confronti del Carcere,
atto
a migliorarne la qualità della vita interna e ad organizzare il
soggetto
per un futuro reinserimento; lodevoli sono anche gli sforzi del Sig.
direttore
dr. Giorgio Chirolli.
Ho spuntato i passi più importanti dell'art., e cioè:
1) Il titolo - Centinaia i detenuti coinvolti (censiti 890);
2)
Dichiarazione del sig. direttore "Cito con orgoglio i sei reclusi cresimati
dietro le sbarre ( 4 del I° B e 2 del II° B);
3)
Dichiarazione della consigliere regionale, Sig.ra Katia Zanotti - La
Dozza è ai primi posti nella risocializzazione dei detenuti;
Gli interventi in programma:
1 -
Lavoro e formazione professionale -
2
- Attività ricreative -
3
- Assistenza nelle dimissioni e nel ritorno alla libertà -
4
- Verifica delle convenzioni con le USL, "se ne occuperanno" altrettanti
gruppi tecnici permanenti (che coprono un quadro di bisogni
fondamentali).
Premetto
che sono sempre stato attento alla problematica del Pianeta
Carcerario,
impegnandomi sempre per quanto possibile; è perciò che mi
ha
interessato
il servizio giornalistico in oggetto, e spero sinceramente che
tutto
il programma goda della migliore delle fortune a soddisfazione della
civiltà,
e ancor più, dell'uomo.
Egr.ma Sig.ra Anna De Mugnaio,
è chiaro che se le scrivo, non è solo per elogiare il suddetto programma; questa missiva vuole essere un invito a visitare sezioni differenziate, dove come me vivono più di cento uomini, che non dispiacerebbe affatto un dialogo con le istituzioni del mondo civile quale lei rappresenta, e che purtroppo in queste sezioni latita ad eccezione dell'ammirabile impegno di Suor Teresa e del suo staff della comunità del Barraccano, che hanno saputo portare N.S. Gesù Cristo in queste sezioni con più facilità di quanto gli riesca con gli uomini.
Come lei, mi è stata segnalata quale persona sensibile, anche il sig. consigliere Regionale Dr. Ivo Cremanini, al quale inoltrerò eguale invito, e altrettanto farò con sua Eminenza il Vescovo ausiliario di Bologna, dal quale abbiamo ricevuto il dono Santissimo della Cresima in data 4/9/1994 e che rivedremmo con affetto insieme a lei e il dr. Cremonini possibilmente prima di Natale per scambiarci gli auguri, e per iniziare un dialogo che possa farci sentire più vivi e sperare in un futuro migliore.
Fiducioso in un suo cortese riscontro, voglia gradire distinti saluti.
Antonio Santoiemma
Io sottoscritto Antonio Santoiemma, det. I°B-9, ritengo doveroso metterla a conoscenza di quanto in allegato, e quindi degli inviti inoltrati; esclusivamente per portare un impegno costruttivo e leale al suo progetto d'umanizzazione di codesto Istituto.
Fiducioso in un suo benevolo accoglimento della presente proposta, tendente a creare un maggiore dialogo con la S.V., e con le istituzioni civili esterne al fine di creare le condizioni ottimali a poter essere (anche noi delle sezioni A.S.) parte integrata del mega-progetto messo in atto dalla Regione Emilia-Romagna, e naturalmente da lei ambitamente cullato; ringraziandola anticipatamente, porgo doverosi ossequi.
Antonio Santoiemma
per quanto scritto in allegato, spero voglia accettare l'invito a voler visitare le sezioni differenziate in compagnia dell'Egr. sig.ra Anna De Mugnaio (assessore alle politiche sociali c/o il Comune di Bologna),e a sua Ecc.ma Eminenza il Vescovo vicario di Bologna; per conoscere la realtà di queste sezioni differenziate, gli uomini che ci vivono e le loro esigenze.
E' ovvio che sarà anche un momento per scambiarci gli Auguri del S. Natale che è ormai prossimo a venire.
In un attesa fiduciosa, voglia gradire i più sentiti ringraziamenti anticipati e distinti saluti.
Antonio Santoiemma
umilmente mi permetta di porgerle il presente invito a visitare le sezioni differenziate, possibilmente prima del S. Natale prossimo a venire, e per scambiarci gli auguri, e ricevere la sua Santa benedizione, e per dare vita ad un possibile dialogo con le istituzioni civili esterne, come già chiesto in allegato, ai signori: Anna De Mugnaio, assessore alle politiche sociali c/o il Comune di Bologna, e al Dr. Ivo Cremanini, Consigliere Regionale dell'Emilia-Romagna, persone, come lei, sensibili alla realtà carceraria.
Fiducioso che i suoi impegni potranno renderla disponibile a regalarci un altro momento felice in sua compagnia, voglia gradire i sinceri saluti di quanti la ricordano, e i miei in particolare.
Antonio Santoiemma
L'AMICIZIA
Non
camminare davanti a me
potrei
non seguirti,
non
camminare dietro di me
non
potrei esserti guida,
cammina
al mio fianco
e
sii solo mio amico.
TRISTEZZA
Tristezza,
solitudine e malinconia
sembrano
parole di una canzone,
ma
quale?
Le
giornate senza te, sono come le nuvole
senza
pioggia
come
un cielo senza stelle
come
il sole che non scalda
come
una canzone che è triste e malinconica
come
. . .me .
RISVEGLIO
Svegliarsi
al mattino
e
ancora una volta guardare alla vita,
un
fiore che sboccia,
un
uccello che vola,
e
tante altre cose che la vita ci offre
per
capire che anche noi siamo vivi
e
solo con questo possiamo essere felici.
QUEL CERTO ADDIO
Quel
tuo ultimo saluto
Quel
tuo ultimo sguardo
i
tuoi occhi
le
tue lacrime
quel
tuo ultimo sorriso
qualcosa
che
è difficile dimenticare.
CONCHIGLIA
Perla
preziosa della mia vita
per
cercarti sono andata negli abissi più scuri
e
pericolosi,
Ho
scandagliato i mari più trasparenti del cielo
e
adesso che non ricordo più
neanche
il sapore dell'umido salmastro
mi
accorgo che sono
sempre stata la tua conchiglia.
Francesca Santini
I MIEI PIEDI
I miei
piedi
hanno
calpestato tappeti
di
foglie fruscianti,
freddi
marmi decorosi,
avvolgenti
fanghi paludosi,
roventi
spiagge mute.
I miei
piedi
aspettano
di volare .
Francesca Santini
SCHEGGE
E'
sempre così con i miei ricordi,
non
si è mai sicuri.
Eppure,
dal lento riaffiorare di immagini,
suoni,
odori è scandita. la monotona realtà
che
mi circonda.
Poco
a poco la "mia" cella è affollata
di
personaggi che non si conoscono tra loro
ma
conversano, ridono, si raccontano, piangono, sorridono
si
specchiano nei miei occhi increduli
e
li lascio dolcemente farmi compagnia.
Francesca Santini
EDITORIALE
Il 1994 ha lasciato in eredità al nuovo anno la quotidiana rissa televisiva e una stampa sempre più conformista stretta nella più totale stupidità, arroganza e protervia sia della informazione che della politica.
Siamo in un paese in perenne condizione di emergenza politica, economica, e sociale.
La grande "rivoluzione di Mani Pulite" è stata trasformata in notizia da rotocalco.
Il problema della Giustizia italiana è ormai proposto come una bagarre che si consuma nei corridoi dei diversi tribunali tra ispettori, magistrati e politici.
Tutto ciò, volutamente o no, sposta i riflettori dall'uno, all'altro, distogliendo l'attenzione dalla realtà del problema mantenendo un sistema del diritto penale obsoleto.
Si allarga sempre più la forbice tra i processi pendenti a quelli celebrati al dibattimento; I'insufficienza di personale ormai è cronica, la depenalizzzione non decolla mai, e l'adozione di criteri per la fissazione dei processi segue la via della burocrazia anzichè del diritto. Non esistono orientamenti omogenei, ogni magistrato segue proprie regole.
Un recente libro di Eusebi intitolato "La pena è in crisi?" richiama la riflessione sul fallimento dell'intero sistema della giustizia penale come risposta alLe funzioni a cui è chiamata a rispondere.
L'impegno di continuare a tenere in vita la nostra rivista, pur nella difficoltà di tener fede alla puntualità di pubblicazione, è testimonianza che al contempo è vivo il dibattito e l'interesse all'interno e all'esterno delle carceri di una gran parte di cittadini che credono che "prima o poi" le idee prevalgono sugli interessi.
Maria Assunta Serenari