Ci siamo rivolti ai Carabinieri per sapere cosa fare, qualora vi siano ragionevoli sospetti di squilibrio mentale, per ottenere la perizia psichiatrica di un Prefetto al fine di ottenerne le dimissioni e sostituirlo con uno sano di mente (cosa non impossibile).
Ecco i passi:
- ci si rivolge ad un medico di fiducia esponendo le ragioni che ci inducono a richiedere la perizia psichiatrica del soggetto in questione (Prefetto, Ministro, Sindaco, etc.): il medico emette una richiesta di perizia psichiatrica;
- ci si rivolge al Sindaco della città di competenza per ottenere la controfirma della richiesta di perizia psichiatrica;
- ci si rivolge ai Carabinieri (forse va bene anche la Polizia) e si consegna la documentazione;
- i Carabinieri vanno a prelevare il soggetto con la forza e lo portano presso il Pronto Soccorso più vicino dotato di centro d'igiene mentale;
- gli psichiatri visitano il soggetto e ora si danno tre casi:
- il
soggetto è malato ma non pericoloso e viene ricondotto al suo domicilio;
-
il soggetto è malato e pericoloso e viene tenuto in osservazione;
-
il soggetto viene giudicato sano di mente e viene rilasciato.
Vale la pena di approfondire, seguendo tale procedura, specialmente se si ritiene che l'incolumità della comunità sia esposta a gravi rischi a causa dell'attività pubblica del soggetto in questione.
Nota:
nel caso anche il Sindaco sia affetto da sindrome simile, occorre ripetere
l'intera procedura nei suoi confronti chiedendo l'autorizzazione del vice-sindaco,
etc. etc. Evitare comunque, a scanso di querele per diffamazione, di informare
la stampa prima della visita coatta presso il Centro di Igiene Mentale.
Spettabile Redazione,
vi informiamo che il Prefetto di Trieste, dott. Grimaldi, ha risposto negativamente alla nostra richiesta in merito al Piano di emergenza in caso di incidente nucleare nel porto di Trieste. Considerato che recentemente il Prefetto di Taranto ha consegnato tale piano, per quanto concerne l'ambito civile e ai sensi del Decreto Legislativo 230/95, viene da chiedersi in che modo si debba interpretare l'articolo 129 del suddetto Decreto, che recita:
"Le informazioni previste nella presente sezione devono essere fornite alle popolazioni definite all'art. 128 senza che le stesse ne debbano fare richiesta. Le informazioni devono essere accessibili al pubblico, sia in condizioni normali, sia in fase di preallarme o di emergenza radiologica".
Vi alleghiamo alla presente mail la corrispondenza intercorsa tra l'Osservatorio e il Prefetto di Trieste e vi invitiamo a visitare il sito http://www.peacelink.it nel quale troverete stralci del piano rilasciato dal Prefetto di Taranto e il Manuale per Sindaci e Consiglieri delle città-porto nucleare, redatto dalla commissione tecnica istituita dal comune di Taranto in occasione del primo convegno nazionale sul tema, nello scorso 20 ottobre.
Confidando sul servizio pubblico dei media nazionali, porgiamo distinti saluti.
Per
l'Osservatorio Etico Ambientale
il
Presidente - Paola Gandin
stopu238fvg@tin.it
Oggetto: richiesta del piano di emergenza in caso di incidente nucleare
Premesso
che:
per
i seguenti porti di Augusta - Brindisi - Cagliari - Gaeta - La Maddalena
- La Spezia - Livorno - Napoli - Taranto - Trieste - Venezia
e'
stato approntato dalla Marina Militare Italiana un "Piano di emergenza
per le navi militari a propulsione nucleare in sosta" e che ad esempio
a La Spezia - come documentato dal quotidiano "Il Manifesto" del 9.2.2000
- esso è stato comunicato alla competente Prefettura nell'ottobre
1999;
premesso
che:
questo
Comune rientra in tale lista di porti a rischio nucleare e che è
diritto dei cittadini conoscere i rischi a cui sono soggetti in relazione
al possibile transito di navi e sommergibili con propulsione nucleare;
premesso
che:
il
piano su citato prevede solo le misure di emergenza per i militari e non
per i civili, e che e' compito delle prefetture redigere i piani di protezione
civile in caso di incidente nucleare a navi o sommergibili del tipo "rottura
del circuito primario del reattore con perdita refrigerante, conseguente
fusione del nocciolo e fuoriuscita dei prodotti di fissione nucleare";
CHIEDO
come
cittadina e a nome dell'Associazione Osservatorio Etico Ambientale di poter
ricevere, all'indirizzo sotto riportato, una copia del piano di emergenza
nucleare da Lei approntato per la popolazione civile ai sensi della normativa
vigente, la quale prevede espressamente che la popolazione venga informata
preventivamente dell'esistenza di tali piani e delle connesse modalità
operative.
Con osservanza
Paola
Gandin
Via
XXIV Maggio, 25
34074
Monfalcone (GO)
presidente
dell'Osservatorio Etico Ambientale
Monfalcone,
22 febbraio 2000