ROMA
- «Sono un caporalmaggiore degli alpini, ho 24 anni, mi sono ammalato
di leucemia al ritorno dai Balcani. Mi sto curando, sono in
chemioterapia,
ma il periodo di aspettativa dal lavoro sta per finire». Il maresciallo
Domenico Leggiero, dell’Osservatorio per la tutela delle Forze
armate,
rivela: «Il caporalmaggiore sarà sottoposto a nuova visita
medica nei prossimi giorni. Se i medici, come è probabile, gli confermeranno
una convalescenza di 60 giorni, sarà fuori dall’Esercito».
Il caporalmaggiore ha fin qui sostenuto da solo le spese per curarsi anche
se da 4 mesi è senza stipendio.
Altre denunce. L’Anavafaf (associazione dei familiari delle vittime delle Forze armate) ha denunciato il caso di un sottufficiale degli alpini che, ammalatosi di tumore dopo la Bosnia, «è costretto a pagarsi le cure chemioterapiche per circa sei milioni di lire».
Il parere del medico. Alessandro Pileri, direttore della scuola di specializzazione in Ematologia dell’Università di Torino, ha affermato: «Sulla presunta contaminazione da uranio impoverito serve cautela, bisogna raccogliere dati e solo sulla base di questi si possono addurre argomentazioni sicure e serie, scientificamente e clinicamente ineccepibili. E’ giusto preoccuparsi ma bisogna stare attenti a trarre conclusioni prima di avere elementi certi. Bisogna, ad esempio, stabilire se in Bosnia e Kosovo c’è stata radioattività e di quale entità sia stata. Se la malattia compare dopo soli otto mesi, la causa può essere un’altra».