23 Gennaio 2001
"Incriminate la Nato"
Lo chiede oggi Kostunica a Carla Del Ponte (Aja). Lekic è ambasciatore
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/23-Gennaio-2001/art16.htm
TOMMASO DI FRANCESCO

 Nevicava ieri a Belgrado. Con quel freddo come non pensare al milione e più di profughi, serbi e rom, da Bosnia, Krajna e Kosovo? Nevicava sui palazzi del nuovo potere. Giovedì il parlamento serbo, riunito ieri per la prima volta, ratificherà il nuovo governo presieduto da Zoran Dijndijc, lo scaltro leader di Dos della svolta dell'ottobre 1999. Si compiono processi importanti, ma resta alta la tensione. Ieri sera nella Valle di Presevo, in Serbia, si combatteva, tanto che l'Unione europea ha inviato, subito e per decisione del "ministro degli esteri" Xavier Solana una missione di 110 osservatori: si ripete lo scenario teatrale dell'ottobre 1998 con la missione Osce a guida americana, oppure stavolta l'Europa è davvero preoccupata dell'incendio appiccato dalle milizie albanesi dell'Ucpmb all'offensiva dal Kosovo? E si riaccende la miccia Montenegro: il presidente Milo Djukanovic respinge ogni offerta e mira dritto alla secessione, ma stavolta, sembra, senza più appoggi, l'Ue manda a dire che è più importante che "il paese resti unito" - perché non dirlo 10 anni fa? Se Podgorica se ne va addio funzione del presidente federale, Kostunica su questo è pronto a dimettersi. Finalmente ieri il nostro ministero degli esteri ha dato il gradimento al "nuovo" ambasciatore jugoslavo: è Mjodrag Lekic, lo stesso ambasciatore-intellettuale che in Italia tenne testa nei 78 giorni di raid "umanitari" alle pressioni di Milosevic e alle bugie atlantiche.

 Ora a Belgrado tutti guardano al presidente jugoslavo che sa su questo di essere atteso dal suo popolo. Oggi a Belgrado Kostunica incontrerà Carla Del Ponte, procuratore del Tribunale dell'Aja per i crimini di guerra nell'ex Jugoslavia. Aveva deciso di non incontrarla, poi, di fronte alle dichiarazioni della Del Ponte pronta a consegnargli "l'elenco segreto delle accuse a Milosevic", il presidente jugoslavo è sbottato, e alla conferenza stampa settimanale ha dichiarato, ricordando in primo luogo a se stesso di essere un docente universitario di diritto: "Le incriminazioni segrete sono semplicemente una vergogna per la legalità, non è mai accaduto in dieci secoli di storia della giurisprudenza, e portano netto il marchio del sigillum persecutionis. Le chiederò tre cose: cosa pensa dell'uso dell'uranio impoverito nei raid della Nato nel 1999; un'indagine sulla strage di Racak che oggi appare evidente fu usata contro i serbi come scusa per i raid; e l'uso che il Tribunale fa delle incriminazioni segrete". E' come se la vicenda dell'uranio impoverito, con le enfasi occidentali sui "nostri ragazzi" in pericolo e il disprezzo per le popolazioni colpite dai raid, avesse indurito il suo animo e il suo pensiero. Kostunica (anche nell'importante intervista di ieri su La Stampa) manda a dire cose inequivocabili ai governi europei e ai leader "umanitari" della Nato (D'Alema ascolterà mai?). Rivela per la prima volta la cifra delle vittime della guerra aerea: "I bombardamenti Nato hanno tolto la vita a più di 2.500 civili un quarto dei quali erano bambini, più 600 agenti di polizia".

Poi, sulla pericolosità dell'uranio impoverito (Du), ricorda come si conoscesse l'infausta realtà degli ammalati della Sindrome del Golfo e come scienziati indipendenti mettessero in guardia fin dal 1995. Poi, rivolto alla Del Ponte, accusa andando oltre la pericolosità dell'uranio: "I bombardamenti sono stati di per se stessi un crimine. Con questa campagna di terrore l'intera Convenzione di Ginevra, le leggi internazionali, tutto il sistema di relazioni costruito dopo la fine della Seconda guerra mondiale sono stati infranti, così come le più basilari norme morali. Il bombardamento di treni con passeggeri o colonne di profughi, oppure ospedali e raffinerie di petrolio non può caratterizzarsi in termini diversi: si è trattato di un crimine". Che dirà Carla Del Ponte che sei mesi fa archiviò le denunce contro la Nato, pur riconoscendo i crimini, perché, disse, "non c'è una giurisdizione internazionale adeguata"? I danni al paese, per Kostunica, corrispondono a "100 miliardi di dollari", altro che aiuti ed elemosine, adombrando la possibilità della richiesta dei "danni di guerra", per una campagna di distruzioni che, ricorda, "ha devastato quel Kosovo che volevano salvare". E sulla scala di responsabilità nella Nato ha le idee chiare quanto a "influenza dei poteri nel Patto atlantico": "Noi sappiamo esattamente - dice - chi è stato il creatore dell'idea dell'aggressione, chi ha compiuto il maggior numero di incursioni: gli Stati uniti d'America, e senza alcun dubbio le loro responsabilità sono le maggiori".



24 Gennaio 2001
JUGOSLAVIA
La Del Ponte a Belgrado per arrestare
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/24-Gennaio-2001/art12.htm

 Nonostante il secco no di Vojislav Kostunica, Carla Del Ponte, procuratore capo del tribunale dell'Aja per i crimini nella ex Jugoslavia, è arrivata ieri a Belgrado con in tasca un nuovo ordine d'arresto per Slobodan Milosevic. Lo ha reso noto la portavoce della Del Ponte, Florence Hartmann. La lista dei politici e militari jugoslavi nel registro degli indagati della Corte è lunga: la Del Ponte vorrebbe che il governo di Belgrado cominciasse a consegnarne qualcuno, anche se Kostunica ha più volte chiarito che non intende consegnare il suo predecessore al tribunale dell'Aia. Il presidente si era a lungo rifiutato di incontrare la Del Ponte. Oltre all'arresto di Milosevic, il tribunale ha chiesto a Belgrado di congelare tutti i beni dell'ex presidente.



Commento: è giusto congelare anche i beni dei corrotti all'interno della Nato, che, come scritto sul quotidiano giapponese AkaHata del 12 gennaio scorso (2 milioni di copie), assomiglia sempre più ad una associazione a delinquere di stampo mafioso. Vedi anche la direttiva SHAPE 80-63 del 1996: "Spargere sostanze radioattive è...terrorismo".