Alla fine la Nato ha consegnato la "mappa" dei siti bombardati in Bosnia, a Sarajevo e non solo - manca ogni riferimento ai duri bombardamenti di Prjedor e Banja Luka dove pure i raid della nato martellarono per giorni.
Perché?
E'
un breve elenco di 19 target colpiti, con molti siti dei quali non vengono
fornite le quantità di proiettili all'uranio impoverito usati:
ma ci si avvicina alla cifra di 10.800 proiettili. Già gridano
al fatto che sarebbero siti ora lontani dai luoghi controllati dal contingente
italiano. Una nuova falsità. Ora il sottosegretario all'ambiente
Calzolaio chiede subito una missione governativa in Bosnia per verificare.
E oggi il parlamento europeo ascolterà in merito Xavier Solana,
ex capo della Nato e ora "ministro" degli esteri dell'Unione europea -
praticamente l'indiziato numero 1. Ma la tragedia dei danni collaterali
della sporca guerra "umanitaria", pesa tragicamente sulle popolazioni
locali. Dall'ospedale oncologico di Belgrado i medici denunciano: "Dal
'99 al 2000 i casi di tumore sono aumentati del 70%. E
in quale posto al mondo, su una popolazione di 5-6 mila abitanti
come quelli provenienti da Hadzici e ora a Bratunac, ben 150 sono morti
di cancro?". I medici atlantici
negano ogni nesso tra uranio e leucemie dei nostri soldati. Il presidente
jugoslavo Kostunica accusa: "La Nato ha una coscienza impoverita".