Sul poligono del Dandolo, costruito nel lontano 1955 in una frazione del comune friulano di Maniago, si sono esercitati intensamente, nel 1990 prima della guerra del Golfo e nel 1995 prima dell'attacco Nato alla serbo Bosnia, gli aerei della Nato e dell'Usaf, tra i quali gli A-10. Secondo il parlamentare pordenonese della Lega nord, Edouard Ballaman, nei periodi in questione gli A-10 hanno utilizzato i proiettili da 30 millimetri a uranio impoverito.
Questa ipotesi è stata avvalorata da numerose testimonianze e, per vederci chiaro, sul fatto ha aperto un'indagine conoscitiva il pm di Pordenone, Federico Facchi, che già lo scorso anno aveva svolto un'inchiesta (su denuncia di Medicina democratica di Pordenone) circa la presenza di uranio impoverito come contrappeso nelle ali e nelle carlinghe degli aerei cargo militari e civili americani che atterravano alla base Usaf di Aviano.
Ballaman, e con lui altri, non crede che sul Dandolo gli aerei della Nato abbiano usato proiettili a salve o di cemento, come testimoniato anche da abitanti della frazione maniaghese. "E' un problema di traiettorie" -ha detto il parlamentare leghista, che ha annunciato che chiederà all'Osce di bandire ogni tipo di proiettile contaminante. Il comando della base americana ha però subito smentito ogni illazione: sull'Europa e sull'Italia, e quindi anche sul Dandolo, gli aerei Usa non hanno mai sparato proiettili a uranio impoverito, perché troppo costosi. Sulla Jugoslavia e in Bosnia evidentemente sì, ma questi sono problemi che non riguardano il comando americano.
"Un militare italiano di servizio al poligono di Capo Teulada in Sardegna - ha spiegato Ballaman - è morto recentemente di leucemia: non era mai stato in Bosnia, ma nel poligono si sono esercitati gli aerei della Nato negli stessi periodi del Dandolo: sarà solo una coincidenza?". Il sindaco di Maniago, che ha incontrato ieri il deputato, ha chiesto all'Azienda sanitaria pordenonese e all'Arpa-regione di svolgere rapidi controlli nell'area del Dandolo interessata dai "tiri", per valutare i rischi non solo ambientali (terreno, falde acquifere), ma anche diretti, sulla salute della gente.
Nella frazione di Dandolo vivono oltre 400 persone che non sembrano però eccessivamente preoccupate del problema. "Nel 1990 - ha spiegato una donna - c'è stato un incessante andirivieni di aerei dalla base di Aviano, che hanno creato non pochi problemi di rumorosità e di disagio; ma di quello che sparavano non abbiamo mai saputo niente". Un altro testimone ricorda che i proiettili erano di cemento, ma qualcuno sommessamente parla anche di strani incrementi di tumori e linfomi in alcune zone della frazione. "Niente allarmismi - ha detto il sindaco - ma chiarezza e trasparenza da parte delle istituzioni".
Per il momento, con la sua excusatio non petita, il comando Usaf di Aviano ha già fatto sapere che sul Dandolo (chiuso nel 1998, ma ancora off limits per i civili) si sparavano proiettili veri e non a salve. E fino al 1997 alcuni esponenti civili del Comipar (Comitato misto paritetico per le servitù militari) non sapevano nemmeno che nel poligono del Dandolo avvenissero esercitazioni aeree con tiro di proiettili. "Non l'abbiamo mai saputo e anche la gente della zona non era solita lamentarsi di fatti del genere. Per noi gli addestramenti avvenivano solo con tiri da terra e le nostre battaglie erano contro la rumorosità delle esercitazioni, i pericoli di incendio e per il fatto che, in alcuni poligoni della regione, i proiettili di artiglieria passassero sopra i paesi".