Liberazione, 21 marzo 2001
Uranio
Il governo archivia: Prc e associazioni contro l’insabbiamento
http://www.liberazione.it/giornale/21-03mer/CASO/CAS-1/cronaca.htm

Rifondazione comunista e associazioni contestano le conclusioni della commissione Mandelli nominata dal
ministro della Difesa Mattarella. «Il governo italiano - replica il capogruppo dei senatori del Prc Giovanni
Russo Spena - archivia la tragedia dell’uranio impoverito con lo stile di un regime. Intanto questa è la
verità scientifica, raddoppia il numero dei tumori nei contingenti miltari interessati e le cause non vengono
individuate». Polemica anche l’Angesol: «La commissione ha espresso pareri precostituiti, essendo l’ente
che la nominata uno dei responsabili di quanto accaduto». Stesse convinzioni l’Assodipro: «Basterebbe
ricordare che le norme di prevenzione dello Stato Maggiore, emanate nel novembre del ’99, affermavano
esplicitamente senza ombra di dubbio che le cause dell’insorgenza di patologie erano riconducibili all’uso
di armamenti all’uranio impoverito». Insoddisfatti anche i volontari civili dell’Ics, che giudicano
«incomplete e insoddisfacenti le risposte della commissione Mandelli: il governo ha sempre rifiutato la
partecipazione di scienziati indipendenti indicati dalle associazioni dei familiari delle vittime e dalle Ong ai
lavori della commissione che, come si sa, ha lavorato su mandato e in collegamento con il ministero della
Difesa, che aveva tutto l’interesse a dimostrare l’innocenza dell’uranio impoverito e ad escludere ogni
legame diretto». A chiedere maggiori accertamenti sulle cause della morte dei soldati il Codacons: «E’
inaccettabile che la commissione attribuisca la morte dei militari alla pura fatalità». Russo Spena ricorda
infine la condizione delle popolazioni balcaniche: «Sono state colpite certamente, come afferma lo stesso
mandelli, per inalazione e subiscono le conseguenze di una guerra che, sempre più, ogni giorno appare
essere stata senza ragione e, contemporaneamente, senza fine, come dimostra l’attacco in corso in
Macedonia, da parte dei miliziani albanesi finanziati e armati dal governo statunitense». Oggi alle ore 12 si
terrà a Roma, presso la sede Lidu (piazza Ss Apostoli 49 scala c, int. 5), la conferenza stampa della
commissione di scienziati italiani che ha lavorato nei mesi scorsi sugli effetti delle armi all’uranio impiegate
dalla Nato non solo in Yugoslavia, ma anche in Somalia e in Iraq.