Ancora morti sospette in Europa e il principale accusato l’uranio impoverito. In Olanda il ministro della Difesa, Henk van Hoof, ha ammesso che 4 militari reduci da missioni Nato in Bosnia o nel Kosovo sono morti di leucemia.
Dalla Francia arriva un nuovo allarme: sei soldati, che sono stati in servizio nei Balcani, sono ricoverati in ospedale per malattie che possono essere collegate alla radioattività. Il portavoce del servizio sanitario dell'Esercito francese, il colonnello Christian Estripeau, non ha escluso la possibilità che nei prossimi giorni si aggiungano alla lista dei casi sospetti altri militari che si stanno sottoponendo ai test medici avviati dal ministero.
L’allarme uranio scatena paure e timori ovunque a partire dai soldati e dalle famiglie. Mentre l’Italia non è riuscita ad ottenere la moratoria sull’uso delle armi «sospette» l’Esercito ha disposto la dismissione (seppur progressiva) del «solvente minerale volatile» e della «nafta alifatica» impiegata per la pulizia delle armi.
Si tratta di un ordine di servizio, impartito alle compagnie di Brigata. Proprio i solventi sono stati messi sott’accusa nei giorni scorsi dopo la denuncia da parte dei famigliari di un militare morto di leucemia: «Nostro figlio maneggiava solvente al benzene per pulire le armi». Nella circolare i soldati vengono invitati a fare uso di «guanti di lattice, mascherina protettiva e occhiali protettivi».
L’Esercito smentisce problemi: «Niente allarmismi. Quel provvedimento della Direzione generale degli armamenti terrestri risale al settembre ‘99. Se i livelli di tossicità fossero stati oltre la media il prodotto sarebbe stato ritirato immediatamente. Invece, si tratta di una progressiva dismissione. Il solvente alternativo risulta idoneo sia dal punto di vista tecnico sia tossicologico ed ecologico.
E’ dalla fine del ‘99 che con i vari approvigiovamenti si provvedere all’acquisto di altro materiale alifatico. La circolare non è altro che un ordine che si ripropone ciclicamente alle compagnie di brigata per rammentare le norme di sicurezza da adottare». La missione delle Nazioni Unite in Kosovo, intanto, ha deciso un pacchetto di misure in difesa della popolazione civile: verranno piazzate tabelle per segnalare le zone a rischio.
Ieri il presidente della Commissione difesa della Camera Valdo Spini ha annunciato l’imminente consegna al governo italiano delle mappe Nato indicanti i siti in cui furono utilizzati in Bosnia i proiettili all'uranio impoverito. Grazia Francescato, presidente dei Verdi chiede che «il Governo italiano non abbassi la guardia. La moratoria sull'uso dei proiettili all'uranio impoverito va ribadita e riproposta».
(12
gennaio 2001)