BRUXELLES
- "L'Europa farà fino in fondo la propria parte per costruire un
futuro di pace nei Balcani: la responsabilità è nostra, è
europea, e non ci tireremo certo indietro per dare una risposta complessiva
al terribile degrado ambientale della regione e per accertare tutta la
verità sulle conseguenze dell'uso dei proiettili dell'uranio impoverito".
È la dichirazione del presidente della Commissione Ue Romano Prodi
da Bruxelles, alla vigilia della riunione delle riunioni del Comitato politico
(domani) e del Consiglio degli ambasciatori (mercoledì) dei 19 paesi
membri dell'Alleanza. La questione sarà affrontata anche dal Comitato
politico e di sicurezza provvisorio (Copsi) dell'Ue, al quale la presidenza
svedese di turno proporrà la costituzione d'un gruppo europeo di
lavoro medico. Critiche sull'operato della Nato dalla Russia: "È
assolutamente inammissibile il ricorso alla forza in Jugoslavia, come nel
resto dell'Europa, che si utilizzino armi con uranio impoverito o meno":
ha dichiarato ieri Vladimir Putin; anche la Russia ha truppe nel contingente
di pace in Bosnia. Il presidente ha espresso le sue critiche mentre accompagnava
all'aeroporto di Mosca il cancelliere tedesco Gherhard Schroeder. "Sul
problema dei proiettili all'uranio abbiamo ancora troppe poche informazioni
per trarre conclusioni", ha anche detto Putin; i russi sono dotati di tali
armi.