Scalzone
su Moro. Un CC si attivò con palestinesi (15 dicembre)
Adnkronos
Terrorismo:
Scalzone su Moro. Un CC si attivò con palestinesi
Le
"Confessioni" nel film "Addio Lugano bella" di Francesco Solari
Roma,
15 dic [Adnkronos] - "Durante il sequestro Moro, un colonnello dei Carabinieri
italiani, di stanza all'ambasciata italiana a Beyrouth, dirigente dei servizi
segreti italiani, si attiva in direzione di tutti i gruppi dell'area palestinese
e tra questi contatta gli esponenti del cosiddetto gruppo Carlos. Gli chiede
se possono far arrivare un messaggio alle Br, dato che loro, i servizi
segreti, non avevano un canale diretto per arrivarci". Lo rivela Oreste
Scalzone, ex leader di Autonomia ed oggi rifugiato a Parigi, nel film di
Francesca Solari. "Addio Lugano bella", viaggio nella memoria degli esuli
degli anni di piombo che sarà presentto domani al Romafilmfestival.
Il
diario della Solari, che ha debuttato al Festival di Locarno nel settembre
scorso, ha tre protagonisti: lei, nata a Locarno nel '50, ex di Lotta Continua
e oggi nell'area dell'autonomia. Il marito Giorgio Bellini, tra i fondatori
del Gruppo "Lotta di Classe", arrestato in Svizzera nel 1994 con l'accusa
di complicità in attentati del gruppo del terrorista Carlos e successivamente
rilasciato, e Oreste Scalzone. Il documentario è costellato dalle
apparizioni della figurina emaciata di Scalzone. In alcune sequenze con
il colbacco di pelliccia al quale è affidata la parte più
importante. E' lei che riannoda i fili della memoria di una generazione
tra l'Italia, Parigi e la Svizzera. [segue]
Commento:
nella dottrina della guerra fredda italiana, ormai all'estero fuori moda,
era necessario far credere che chi lottava per l'attuazione della Costituzione
fosse un semplice terrorista. L'infiltrazione SS dei servizi americani,
all'epoca, aveva portato a tutti quei fatti nefandi che oggi qualcuno vorrebbe
giustificare con la frase:"comunque abbiamo vinto". L'opera di destabilizzazione
di Bankenstein continua, ad esempio,
nei conflitti creati ad arte tra i centri sociali ed i padani (Divide et
impera, la solita strategia della tensione). Se tutti ci rendessimo conto
improvvisamente che i diritti di cui ci hanno depredato, quelli
sanciti dalla nostra Costituzione Repubblicana,
ottenuta con bagni di sangue dei nostri concittadini nei secoli, sono leciti
e perfettamente perseguibili da tutte le parti sociali senza bisogno di
alcuna rivoluzione, Bankenstein
ci rimarrebbe molto male. Ed ecco quindi
come oggi ci ritroviamo, come i capponi di Renzo nei Promessi Sposi, a
farci la guerra affogati tutti nelle stesse problematiche. Il nemico vero
del nostro paese è colui che lavora per distruggerci, tutti quanti,
mettendoci faziosamente l'uno contro l'altro. Chiedetevi, per un momento,
chi ci guadagna dalll'insicurezza e contrapposizione tra i cittadini,
per gli STESSI problemi che TUTTI noi abbiamo. Chiedetevi ad esempio perché
ci hanno depredato della nostra economia (al Nord, le riforme del federalismo
concesse riguardano tutto fuorché l'economia, che rimane romana,
ricordatevi l'incontro tra D'Alema e Cuccia). Chiedetevi perché
si persegue una criminalità cosiddetta organizzata di fronte a quella
che addirittura viene pagata con i nostri soldi, quella della burosaurocrazia
che non ci rivela i piani di emergenza in caso di incidenti nucleari, quella
dell'ANPA che non dice ai Vigili del Fuoco quali sono le ditte radioattive
nascondendosi dietro al dito di gomma della privacy. Mettendo a rischio
l'incolumità di tutto il popolo sovrano. Vergogna! Altro che mafia
da parata.
La mafia esiste e non sta neanche
tanto male.