L’incredibile
storia di un nazista diventato spia per gli americani
Ex
Ss visse e morì da ebreo grazie alla Cia
http://www.corriere.it/primo_piano/liv_primo_a5.20001215162001.shtml
Si
chiamava Gunter Wagener: a Treblinka massacrò decine di prigionieri.
Dopo la guerra sposò un’israeliana
LONDRA - Da tenente delle Ss nelle squadre della morte del lager di Treblinka a uomo d'affari ebreo, con moglie ebrea, sepolto in un cimitero israeliano. E tutto grazie alla Cia. È questa l'incredibile storia di Gunter Reinemer, che - riferisce il «Times» - viene raccontata nel documentario «La confessione di Wagner», di prossima uscita sugli schermi tedeschi.
SQUADRA DELLA MORTE - Nato a Dresda nel 1918, Reinemer aderì presto al partito nazista ed entrò nelle Ss. Nel 1942 fu inviato nel lager di Treblinka in Polonia: comandava una squadra che picchiava a morte i prigionieri e ordinò la fucilazione di 110 ebrei. Nella confusione della fine della guerra riuscì a farsi ingaggiare dalla Cia. Allora non si badava troppo al pedigree di chi poteva risultare utile nella Guerra Fredda, e Reinemer pensò che era meglio fare la spia che essere processato per crimini di guerra. Per qualche mese fu addestrato ai rudimenti dello spionaggio in una base americana a Francoforte, dove fu anche circonciso.
FALSA IDENTITA’ - Sotto la falsa identità di Hans Georg Wagner, ebreo tedesco sopravvissuto all'Olocausto, fu inviato a Calbe, in Germania est, per spiare ex nazisti e le nuove tecnologie comuniste della locale centrale elettrica. Si portò dietro la seconda moglie, una francese, e vi rimase fino al 1957, inviando regolari rapporti alla Cia. Poi decise di troncare tutto: abbandonò la consorte e fuggì a Ovest. Stando ai file dell'intelligence tedesco-federale, la Cia si dimenticò di lui. Visse indisturbato in Germania fino al 1969, poi emigrò in Israele dove si risposò con un'ebrea polacca. Nel 1972 partì con lei per il Venezuela, per lavorare come ingegnere in una fabbrica di batterie per sottomarini, la Venergia, di proprietà di ebrei.
STORIA
SVELATA - Ma fu a Caracas che l'intera storia venne fuori e in maniera
drammatica. Alla Venergia cominciarono a sparire dei fondi e Wagner fu
sospettato. Dalla Germania fu chiamato Klaus Dieter Matschke, un esperto
della Kdm di Francoforte, società specializzata nella prevenzione
dello spionaggio industriale. Nell'agosto 1988, su segnalazione della Venergia,
Wagner fu arrestato dai servizi segreti venezuelani e torturato con scariche
elettriche, ma non rivelò nulla. Matschke convinse i servizi a rilasciare
Wagner e lo interrogò senza successo per una settimana. Poi ebbe
un'intuizione, lo fissò negli occhi e con tono di comando gli intimò
in tedesco: «nome, grado, ultimo incarico militare». E lui
rispose: «Reinemer, capo divisione delle Ss, lager di Treblinka».
Fu l'inizio di una lunga confessione. Due giorni dopo fu trovato morto.
Secondo la vedova Rosa, che scoprì tutto più tardi, fu suicidio.