6 dicembre
2000
La
Padania
Sui mutui è
ancora guerra, mentre il governo tergiversa
http://www.lapadania.com/2000/dicembre/06/06122000p07a4.htm
Redazione
Ieri
la maggioranza ha detto no anche all’ipotesi di inserire in finanziaria
una norma che aiuterebbe il governo a risolvere la crisi dei mutui, dopo
che la Corte di cassazione ha dichiarato fuori legge i crediti a tasso
fisso erogati negli anni scorsi e che - grazie al forte calo degli interessi
per effetto dell’euro - sono diventati tassi di usura. Romualdo Coviello
(Ppi), presidente della commissione bilancio del Senato ha infatti dichiarato:
«Non è un tema da finanziaria», mentre il presidente
della Commissione Finanze della Camera, Giorgio Benvenuto ha invitato il
governo a prendere tempo, prima di decidere: «Penso si debba contare
fino a dieci, sentire tutte le voci perchè quello dei mutui a tassi
di usura è un argomento complesso su cui la sensibilità del
Parlamento, ma anche quella dei cittadini è fortissima». Benvenuto
ha poi annunciato, al termine dell’audizione delle associazioni dei consumatori,
che la commissione proseguirà i lavori ascoltando, la prossima settimana,
l’Abi, il Governo e la Banca d’Italia. La strada di un intervento legislativo
del governo per una norma di interpretazione autentica della legge sull'usura,
attraverso un decreto legge o un emendamento alla Finanziaria, sembra dunque
una strada sempre più difficile da percorrere. L’Adiconsum, però
continua la sua battaglia, anche di fronte alla cautela del governo: «Noi
riteniamo che i clienti delle banche abbiano tutto il diritto di rinegoziare
i loro mutui» ha affermato il segretario nazionale Donata Monti,
che ha spiegato: «Nel 1998 lo abbiamo fatto di nostra iniziativa
con 23 istituti di credito. Ora c'è anche una sentenza della Cassazione
che valorizza il nostro operato, perché, allora, non applicarla
e risolvere in modo definitivo questa vicenda?». L’Adiconsum ritiene
che una soluzione del problema, per coloro che hanno i mutui in corso,
potrebbe essere quella di rifare i piani di ammortamento trovando meccanismi
che consentano loro di ottenerne i benefici. Sul fronte opposto invece
preoccupazione e sconcerto per la vicenda dei tassi usurai sui mutui è
stata espressa dal presidente della Fondazione Cassamarca, Dino De Poli:
«Sono scandalizzato - ha detto - Non so cosa si possa fare. I magistrati
devono vedere anche gli effetti delle loro sentenze. Questa guasta tutta
una realtà . Certo sono preoccupato ma ora bisognerà che
il governo pensi qualcosa. Perchè ci si dice sempre di fare i budget
e poi una cosa così rovina tutto». La situazione quindi si
presenta complicata: le difficoltà non sfuggono a Benvenuto che
ha parlato di «un quadro molto complesso e delicato in cui non è
agevole individuare una soluzione alla vigilia elettorale e con tutte le
divisioni in corso». Il quadro resta dunque controverso e lo stesso
Tesoro ha infatti chiesto a Bankitalia - favorevole ad una soluzione d’urgenza
- un supplemento d’indagine sul versante economico e legislativo. Intanto
l’Abi presenterà entro venerdì il ricorso all’Ue. Tanto più
che la guerra di cifre sull'impatto dei mutui usurari è sbarcata
in Parlamento dove i consumatori, seppure divisi sull'esito della battaglia,
hanno detto no compattamente ad un decreto o norma di sanatoria che riscriva
la legge 108 sull'usura. Da una parte sono schierate Adusbef e Codacons,
secondo cui le cifre di Bankitalia sono «campate in aria» e
che insistono per una restituzione del maltolto per intero, magari dilazionata
con piano di rientro nel tempo, affermando: «Si può negoziare
sui modi, ma non sul quantum». Dall’altra Adiconsum, Adoc, Aduc,
Federconsumatori, Acu, Movimento consumatori del cittadino, secondo cui
occorre un tavolo di trattative negoziale a tre con il Governo garante,
senza «colpi di spugna che violino i diritti dei cittadini e senza
sbaraccare il sistema bancario».