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BALCANI: ANAVAFAF
DENUNCIA MELANOMI TRA VOLONTARI CIVILI
(ANSA)
- ROMA, 31 OTT - Alcuni civili, membri di associazioni di volontariato
italiane impegnate nei Balcani, sarebbero risultati affetti da melanomi.
Lo rende noto Falco Accame. presidente dell'Anavafaf, un'associazione che
tutela i familiari delle vittime arruolate nelle forze armate. Secondo
Accame, è ipotizzabile che anche queste malattie, come i linfomi
che hanno colpito alcuni militari dei contingenti italiani, siano
riconducibili all'impiego di munizioni all'uranio impoverito.
Scoppiato
il caso della Sindrome dei Balcani, anche un migliaio di civili - che avevano
prestato il loro servizio in Bosnia - sono stati sottoposti a visite mediche,
"sui cui risultati - denuncia l'Anavafaf - è calato il silenzio".
"Da alcune informazioni trapelate sembra tuttavia che si siano riscontrati
alcuni casi di melanoma", aggiunge Accame, che afferma di essere a conoscenza
diretta di almeno un paio di questi casi.
"Come
è noto - prosegue il presidente dell'Anavafaf - i civili hanno
operato senza alcuna protezione: né maschera, né guanti,
né tute impermeabili, così come del resto i nostri militari
in Bosnia. Tutto questo quando la polvere di uranio è particolarmente
pericolosa se sulla pelle vi sono ferite o screpolature, perché
può penetrare direttamente nel sangue".
Accame
chiede dunque che venga fornita un'informazione ufficiale su questi casi
e, nel caso in cui venissero confermati, che venga nominata al ministero
della salute una commissione competente, che non commetta errori di statistica
come ha fatto la commissione Mandelli". (ANSA).
SV
31
Ottobre 2001