DEL SARRABUS
VILLA PUTZU INFORMA
Mensile di attualità, cultura, sport e turismo - Numero 8 - Marzo 2001
CRONACA DI UN INFERNO
di Michele Garbato

Parla un allevatore di Quirra colpito da leucemia. E' una delle otto persone che operano o vivono non lontano dalla base militare di Capo San Lorenzo ad aver fatto i conti con la terribile malattia.

Nome Mario, età 70 anni circa, professione allevatore, segni particolari: una battaglia combattuta e vinta contro la leucemia. La storia di Mario (il nome è di fantasia per ovvie ragioni di tutela della sua privacy) è simile a quella di altre sette persone che, come lui, vivono o lavorano nella zona di Quirra e sui monti circostanti, quindi nella zona "di operazioni" del poligono sperimentale di Capo San Lorenzo e di quello di Perdasdefogu, non distante in linea d'aria. L'abbiamo detto prima, Mario ha combattuto e vinto la sua battaglia contro un male spietato ma non tutti i suoi compagni di sventura sono stati fortunati come lui. Alcuni sono morti, altri stanno ancora lottando disperatamente con tutte le loro forze contro una malattia tremenda: la leucemia, il "cancro" del sangue. Perché queste persone hanno contratto questo male? C'entra qualcosa il fatto che (coincidenza?) tutte lavorino o vivano in un luogo spesso teatro di esercitazioni militari? Che armi vengono utilizzate in queste esercitazioni ? Domande inquietanti che la gente della strada continua a rivolgersi ed alle quali tentano di dare risposte i responsabili delle basi militari: "Non utilizziamo armi all'uranio impoverito", ripetono. I cittadini comuni vogliono credere, fortissimamente credere alle parole delle persone preposte alla difesa del territorio nazionale ma i dubbi ci sono e il racconto di Mario, allevatore sui monti di Quirra, non è di conforto. "Lavoro in questa zona da quasi sessant'anni - dice con un filo di voce - Ho cominciato a star male qualche anno fa, ero sempre stanco, pensavo fosse a causa del lavoro ma, dopo essermi sottoposto ad approfonditi esami medici è saltato fuori la verità: la leucemia stava per uccidermi".
Ha avuto mai la sensazione che lavorare in una zona dove periodicamente si svolgono esercitazioni militari potesse essere pericoloso per la sua incolumità o per la salute?
I militari sono sempre molto puntigliosi: durante le esercitazioni fanno sgombrare la zona. Qualche incosciente rimane ed infatti si è visto passare qualche missile a poca distanza dalla sua testa.
Quando dai poligoni di Capo San Lorenzo e Pedarsdefogu sparano contro le montagne, è capitato anche a me di ritrovare resti di razzi conficcati nella roccia o vecchi carri armati sventrati, evidentemente erano stati utilizzati come bersagli. Mi è capitato di toccare questi razzi sparati chissà da dove, forse da quegli elicotteri che regolarmente spaventano il bestiame. Avevo la sensazione che tutto questo potesse essere pericoloso per la salute ma ho cacciato via quei pensieri.
Poi che è successo?
Mi sono ammalato. Non so se sia la conseguenza di qualcosa che abbia a che fare con le esercitazioni o col cosiddetto "uranio impoverito" di cui si sente tanto parlare, sta di fatto che è stato un incubo durato anni, mesi e mesi d'ospedale, terapie a volte dolorosissime, le cure a casa come se fossi un recluso (il mio sistema immunitario era a pezzi), la chemioterapia. Mi sono ridotto ad una larva umana: i miei familiari stentavano a riconoscermi.
Ora come sta?
Posso dire qhe quella con la malattia è una battaglia che ho vinto anche se ne porto ancora addosso i segni.
Devo ringraziare i miei familiari che mi sono stati sempre vicino.
So che altri miei colleghi si sono ammalati come me e che qualcuno non ce l'ha fatta. Ora ho recuperato bene, tanto da tornare qualche volta nell'azienda di famiglia per dare una mano ai miei figli.
Che lavorano dove?
I nostri animali stanno sempre sui monti di Quirra...