Uranio impoverito: la tangentopoli degli USA

Alcuni articoli apparsi sui giornali possono aiutarci a ricostruire la triste vicenda delle armi all'uranio "impoverito" e degli interessi che ci stanno dietro:

New York Times, 14 ottobre 1998
San Francisco Examiner, 22 giugno 1998
San Francisco Examiner, 21 giugno 1998
LIMES, 8 giugno 1998
Belleville News Democrat, 7 giugno 1998
The Irish Times, 28 maggio 1998
Usa Today, 18 maggio 1998
Miami Herald, 6 aprile 1998
Leatherneck - aprile 1998
San Jose Mercury News, 19 marzo 1998
The Independent, 9 marzo 1998
San Francisco Examiner, 9 gennaio 1998
The Nation, 26 maggio 1997
Flash Reuter - Uranio nell'aereo di Ustica- 1 aprile 1997
Japan Times, 11 febbraio 1997
San Francisco Examiner, 11 febbraio 1997
The Nation, The Pentagon's Radioactive Bullet, 21 ottobre 1996
The Lancet; Vol. 346, 9899;  2 dicembre 1995
Press-Republican, 6 agosto, 1994
1993 - Anno chiave per l'uranio "impoverito"
The Washington Post, 28 gennaio 1993
The New York Times, 21 gennaio 1993
Associated Press, 14 ottobre 1992-
Army Times, 12 ottobre 1992
Citizen Alert, primavera 1992
Reno Gazette Journal, 16 novembre 1991
The Independent, 10 novembre 1991
The Independent, 10 novembre 1991
The Independent, 10 novembre 1991
The State, Columbia, S.C., 11 agosto 1991
BLACKHORSE, Gulf Edition, 1 agosto 1991
Wall Street Journal, 18 luglio 1991
The STARS and STRIPES, 12 luglio 1991
Navy Times, 1 luglio 1991
Wall Street Journal, 10 giugno 1991
Time Magazine, 18 marzo 1991
"Moving target" - Village Voice, 15 gennaio 1991
The Times Union, Albany N.Y., 16 marzo 1990
The Tulsa Tribune, 27 febbraio 1990
The Socorro Chieftain, 5 febbraio 1990
NATURE - VOL.336 22/29 Dicembre 1988
The Philadelphia Daily News, 15 marzo 1988
The New York Times, 15 marzo 1988
Nature - Quanto costa l'Uranio impoverito? - 18 luglio 1985
New Scientist - Israel grabs British Uranium - 18 luglio 1985
The Schenectady Gazette, 6 febbraio 1980
Flight International, 31 marzo 1979
The Atlanta Constitution, 12 marzo 1978



The Atlanta Constitution, 12 marzo 1978
Pentagon will use depleted uranium for making armor-piercing bullets
by Joseph Albright

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- il Pentagono trova una soluzione per le scorie nucleari: 1 milione di proiettili verranno realizzati in uranio "impoverito";

- questi proiettili, alcuni di circa 4 chili, quando entrano in un carrarmato bruciano i vapori del diesel e cuociono vive le persone all'interno;

- inoltre l'Esercito [USA] sta sviluppando un sistema "Phalanx" che sparerà i proiettili all'uranio contro missili sparati dal nemico;

- il progetto di ricerca è costato 7 milioni di dollari;

- la Marina installerà cannoni per sparare questi proiettili su tutte le navi;

- il governo ha accumulato 200.000 tonnellate di uranio "impoverito" a seguito del progetto iniziato durante la seconda guerra mondiale, a Oak Ridge (Tennessee), a Paducah (Kentucky) e a Portsmouth (Ohio);

- i carri armati hanno queste munizioni a bordo nella Germania Ovest durante le esercitazioni, ma invece negli USA queste sono tenute nei depositi;

- il Dr. Karl Z. Morgan del Georgia Tech [NDR: uno dei tre scienziati che nel passato monopolizzava tutte le informazioni sui rischi radiologici e che nel 1999 pubblicherà infine un libro-verità] stima che un caso extra di cancro può capitare qualora 10.000 persone siano esposte ad una quantità totale di 1.000 millirem di radioattività e, per assorbire tale quantità, la truppa dovrebbe stare 5.000 ore all'interno di uno dei carri armati contenenti queste munizioni;

- queste armi non vengono considerate abbastanza radioattive per essere considerate armi radiologiche;

- negoziatori USA e Russi si sono incontrati a Ginevra per mettere al bando le armi radioattive per la distruzione di massa.



Flight International, 31 marzo 1979
USAF to store uranium ammunitions in UK

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- l'uranio "impoverito" viene usato, in UK, nelle chiglie di barche, come contrappeso negli aerei ad ala fissa, come scudo radiologico nell'equipaggiamento ospedaliero;

- secondo il Ministero della Difesa inglese, l'uranio "impoverito" non è più pericoloso del piombo;

- le armi costruite con il DU non sono né radiologiche né nucleari e sarebbero più economiche di quelle al tungsteno usate dalla seconda guerra mondiale;

- si annuncia che l'anno seguente verranno iniziati i test in UK delle armi all'uranio.



The Schenectady Gazette, 6 febbraio 1980
Colonie Uranium Plant Closes as Radiation Continues Unchecked
by Barbara Heins, Gazette Reporter

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- James Ponciroli, il manager dell'impianto della National Lead [che fabbricava proiettili e contrappesi per aerei all'uranio, nella Contea di Albany presso New York] con circa 220 dipendenti, ha annunciato ieri di aver chiuso volontariamente l'impianto per tre settimane per predisporre i sensori per controllare l'inquinamento, risultato al di sopra dei limiti;

- sia Dick Unwin (portavoce della NL) che James Ponciroli hanno rifiutato di rivelare quali erano i valori di contaminazione rilevati dicendo che si tratta di dati confidenziali, il limite previsto è di 150 microCurie al mese;

- Ponciroli dice che mettere a norma l'impianto costerà meno di 1.000 dollari;

- [NDR: l'impianto verrà chiuso definitivamente nel 1983 per le troppe irregolarità]



The New York Times, 15 marzo 1988
Effort Disclosed to Improve Armor on Tank
Army is seeking to head off safety concerns.

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- da tanto tempo si usano proiettili all'uranio "impoverito";

- la maggior parte dei 3.000 carri armati (M1A1 Abrams) con corazzatura in uranio, verrà stanziata in Europa;

- ci sono meno radiazioni sedendosi sulla corazza di uno di questi  carri armati che facendo un volo transatlantico;

- la ditta produttrice è la General Dynamics Corporation che costruirà questo carro armato in due stabilimenti negli USA, a Detroit (Michigan) e a Lima (Ohio).



The Philadelphia Daily News, 15 marzo 1988
Army Will Get Tanks Up & Atom
by Norman Black A.P. Military writer

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- l'Esercito USA ha annunciato il 14 marzo 1988 un progetto per utilizzare l'uranio "impoverito" per rafforzare l'armatura del carro armato M1A1 Abrams, in questo modo nessun proiettile sovietico potrà danneggiarli;

- il processo di costruzione, dicono, non sarà pericoloso né per i soldati né per gli operai che costruiscono il M1A1 grazie al metodo di costruzione che prevede che l'uranio sia ricoperto di acciaio;

- vengono informati 5.000 operai della General Dynamics Corp. che costruiscono questo carro armato in due stabilimenti negli USA, a Detroit e a Lima (Ohio);

- la maggior parte dei 3.000 carri armati così realizzati verrà stanziata in Europa;

- non si dice dove verrà prodotta l'armatura ma si anticipa che il primo carro armato prodotto verrà consegnato in ottobre 1988;

- la Navy, la Air Force e la Army (Marina, Aeronautica ed Esercito) stanno già usando l'uranio DU per produrre alcuni tipi di armi.



The Socorro (New Mexico) Chieftain, 5 febbraio 1990
Awareness of TERA environmental, health concerns urged
Danny Lopez, to the Editor

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- Il Senatore James Martin, assieme ai Senatori Pete Domenici e Jeff Bingaman, sponsorizzarono una legge (Senate Bill 1963) che venne approvata dal Presidente Ronald Reagan. La legge stanziava i soldi del contribuente nel 1985 per acquistare ed intestare alla TERA un terreno (6.000 acri) che viene subaffittato alla Aerojet Ordnance (una delle due società che fanno proiettili all'uranio "impoverito"), società di cui il Senatore Martin, per l'appunto, è dipendente. La TERA (Terminal Effects Research Analysis) fa parte del NMIMT (New Mexico Institute of Mining and Technology, una istituzione appoggiata dallo stato). Una ONG, Save Our Mountain, chiese che venisse effettuata una valutazione di impatto ambientale prima di usare o acquistare l'area per i test dei proiettili all'uranio "impoverito", ma Reagan firma la legge senza chiedere l'EIS (Environmental Impact Study). Nel 1986 a Washington D.C. durante la discussione della legge SB 1963, James M. Parker, direttore associato del "Bureau of Land Management" (BLM), aveva riferito che l'uso proposto per l'area avrebbe portato ad una contaminazione permanente. La TERA da anni stava usando l'area per testare i proiettili all'uranio "impoverito", proiettili che emettono radiazioni che possono portare al cancro. Nella zona, viene impedito di bere l'acqua a causa della contaminazione radioattiva della falda acquifera. Lopez conclude: "Solo attraverso l'informazione sarà possibile contrastare la corruzione del Governo da parte dei cittadini consapevoli che potranno votare contro l'inganno da parte del Governo stesso."



The Tulsa Tribune, 27 febbraio 1990
Uranium plant worries neighbors
Regulators scrutinizing Sequoyah Fuels operation
Stories by Ziva Branstetter, The Tulsa Tribune

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- la Sequoyah Fuels Corporation converte uranio grezzo in esafluoruro di uranio (UF6) che viene venduto alle centrali elettriche e convertito in elettricità;

- rane con nove gambe, galline con quattro zampe e pesci gatto con baffi arrotondati vengono trovati nei pressi dell'impianto, la gente è preoccupata per l'inquinamento ambientale: gli esperti dicono che queste mutazioni sono dovute all'inquinamento;

- l'impianto era stato acquistato da parte della General Atomics di San Diego nel 1988 dal precedente proprietario, la Kerr-McGee Corporation;

- l'impianto produce anche tetrafluoruro di uranio, DUF4, con cui si producono i proiettili;

- nei pressi dell'impianto si scopre una perdita di 10 tonnellate di uranio che ha contaminato l'acqua e il suolo, del bestiame allevato nelle vicinanze presenta dei tumori;

- la NRC, Nuclear Regulatory Commission, dice che non c'è da preoccuparsi nonostante le nove perdite di uranio dal 1986.



The Times Union, Albany N.Y., 16 marzo 1990
State to test NL workers for possible radiation exposures
The Colonie plant was closed down in 1983 after the state proved that it was emitting illegally high levels of radiation.
by Harvy Lipman, Staff writer

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- il Ministero della Salute decide di testare gli ex lavoratori della National Lead Industries di Colonie per una eventuale contaminazione durante il periodo in cui lo stabilimento era aperto;

- l'impianto venne chiuso nel 1983 perché emetteva illegalmente livelli troppo alti di radiazioni;

- l'impianto venne quindi espropriato dal Dipartimento dell'Energia USA che assunse la Bechtel International Inc. [NDR: la stessa ditta che verrà incaricata di ricostruire il Kuwait] per decontaminare l'impianto ed alcune proprietà vicine risultate contaminate;

- Ann Rabe della ONG (Organizzazione Non Governativa) "Citizens Concerned About NL", esprime la sua felicità per la decisione del Ministero della Salute e si augura che i test vengano allargati alla popolazione limitrofa che ha subito per 20 anni l'inquinamento da uranio.



"Moving target" - James Ridgeway - Village Voice, 15 gennaio 1991
Using nuclear bullets
America's anti-tank shells are made of depleted uranium

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- l'uso dell'uranio nei proiettili è diventata la soluzione per le scorie nucleari che gli scienziati prima proponevano di inviare nello spazio oppure di affondare nel mare, oppure ancora di seppellire nel Nevada (stato-riserva indiana);

- viene descritto l'effetto dell'uso dei proiettili contro un carrarmato: il proiettile brucia ed infiamma i vapori del diesel del carroarmato bruciando viva la truppa all'interno;

- la Honeywell aveva cercato di creare un sito di test per queste armi nelle Black Hills nel South Dakota, ma una forte opposizione della popolazione, gli indiani Sioux e i rancher, l'aveva impedito;

- in un articolo del marzo 1978 sul "Washington Star", un ufficiale della marina diceva che si preferiva usare l'uranio piuttosto che il tungsteno, poiché l'uranio era presente in eccesso e quindi meno costoso;

- nel 1979 un portavoce del Pentagono insiste nel fatto che l'uranio "impoverito" è poco radioattivo "poiché non è stato in un reattore nucleare" (?)

- nel 1986, James Parker direttore associato del "Interior Department's Bureau of Land Management", interrogato dal Congresso sul possibile uso del territorio di Socorro nel New Mexico come sito di test, ammoniva che l'utilizzo di un territorio per il test di queste armi risulterà in una contaminazione permanente del territorio prescelto;

- un rapporto al governatore dell'Indiana nel 1989 riferiva che solo il 10% dell'uranio "impoverito" poteva essere recuperato dal terreno dove veniva testato, inoltre chiariva che l'uranio a contatto con l'aria o con l'acqua poteva incendiarsi.



Time Magazine, 18 marzo 1991
A Hidden Danger In the Shells?

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- alcuni soldati che hanno combattuto nel Golfo sono stati esposti a rischi i cui effetti non si mostreranno per anni;

- i carriarmati M1A1 Abrams e gli aerei A-10 Thunderbolt hanno sparato migliaia di proiettili fatti di uranio "impoverito";

- questi proiettili all'impatto creano nuvole di ossidi di uranio che espongono quanti si trovano sottovento al rischio di cancro ai polmoni;

- l'Esercito e l'Aeronautica giudicano sicuro l'utilizzo di tali proiettili;

- le preoccupazioni sull'uranio "impoverito" cominciarono nel 1980 quando un impianto di New York che fabbricava questi proiettili venne chiuso a causa delle emissioni radioattive nell'area circostante 25 volte superiori al limite.



Wall Street Journal, 10 giugno 1991
Dubious Defense
Law Forces Pentagon To Purchase and Store Metal It Doesn't Want
Vendor of depleted uranium gets Congress to add it to strategic stockpile
A Huge and Outdated Hoard
by Bob Davis, staff reporter of the Wall Street Journal

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- 200 milioni di dollari per comprare 16 milioni di chili di uranio impoverito, perché?

- gli USA hanno già una riserva sufficiente per 100 anni;

- la Nuclear Metals Inc. (Concord, Massachussets) ha reclutato legislatori, il centro di rifornimento dell'esercito ed il Dipartimento dell'Energia per far diventare legge l'ordine di acquisto;

- "Il nostro Governo risponde alle nostre pressioni" dice il capo della società George Matthews, "c'era forse un altro modo?"

- La Nuclear Metals Inc. deriva da un progetto metallurgico del MIT del tempo del Progetto Manhattan iniziato durante la seconda guerra mondiale, trasforma cristalli di esafluoruro di uranio in uranio metallico, è una società pubblica che è cresciuta 6 volte dal 1977 al 1983 raggiungendo un fatturato di 58 milioni di dollari;

- la NMI scrittura un lobbista, Edward Kinghorn, finanzia le elezioni del Senatore Storm Thurmond al Congresso con 25.875 dollari nel 1989 e 1990 ed ottiene la legge che impone l'acquisto del DU per la Riserva, senza che il Pentagono possa dire la sua;

- per allargare la lobby, coinvolge nell'ordinativo l'unica altra società che fabbrica uranio, la Aerojet Ordnance Tennessee, sussidiaria della GenCorp Inc., che entra nel business;

- a giugno, il Senatore Storm Thurmond, aiutato dall'altro Senatore democratico del South Carolina Ernest Hollings e dal Senatore democratico del Tennessee James Sasser, trasformano il disegno di legge in legge effettiva;

- si citano due incidenti in cui sono stati sotterrati dei carrarmati risultati troppo contaminati, in Germania ed Arabia Saudita durante degli allenamenti: il Pentagono non vuole responsabilità;

- il Pentagono fa svolgere delle indagini e scopre che la necessità di uranio era stata sovrastimata di cinque volte;

- il vicepresidente della NMI asserisce:"Promuoveremo per sempre l'importanza dell'uranio nella nostra società...".

Testo originale dell'articolo



Navy Times, 1 luglio 1991
Panel wants radiation risks weighed
by Rick Mazes, Times staff writer

Questo articolo merita di essere tradotto integralmente:

Washington - Il Comitato del Senato degli Affari dei Reduci continua a spingere l'amministrazione Bush a valutare i rischi delle radiazioni durante il servizio militare.

Il Comitato vuole che il Dipartimento degli Affari dei Reduci e della Difesa faccia una lista di tutti gli incarichi occupazionali che espongono i militari in servizio alle radiazioni, un elenco del numero delle persone esposte e la quantità di radiazioni assorbite. Una legge in tal senso era passata al Senato l'anno scorso ma non venne considerata dalla Camera. Il Senato ci riproverà quest'anno. I membri del Comitato della Camera degli Affari dei Reduci non hanno studiato questo argomento, dicono gli addetti.

L'Amministrazione Bush si oppone a questa legge ritenendola non necessaria e scomoda.

"E' una conseguenza della vita moderna il fatto che molti, se non la maggior parte, degli sforzi occupazionali - e specialmente dove si concentrano i tecnici nelle moderne forze militari - espongono i lavoratori a dosi di radiazioni al di sopra della soglia naturale di sottofondo", dice Anthony Principi, segretario incaricato degli Affari dei Reduci.
Principi, testimoniando durante una udienza del 12 giugno, ha detto che preparare una lista completa sarebbe un "lavoro monumentale". Cercare di determinare il livello di esposizione alle radiazioni di ogni incaricato "potrebbe, nella pratica, rivelarsi impossibile", ha detto.

l'Ammiraglio Bruce DeMars, direttore del "Naval Nuclear Propulsion", dice che questa legge non è necessaria. La Marina sa "esattamente quante radiazioni ricevono le persone impiegate ed addette al settore", aggiunge. "Dall'inizio del programma, nessuno è stato sottoposto a dosi superiori al limite federale stabilito per il periodo di tutta la vita", per le radiazioni, dice DeMars.
"Oggi il cancro colpisce un americano su quattro. Non possiamo permetterci di legiferare arbitrarie connessioni tra il cancro e l'esposizione occupazionale alle radiazioni," dice DeMars. "Se facessimo così, si arriverebbe a bloccare i vitali programmi della difesa."

Il Senatore Alan Cranston, della California, presidente del Comitato e promotore del progetto di legge, non è d'accordo. Egli dice che questa lista sarebbe utile per aiutare i reduci ad avere compensazioni nel futuro.
La legge del Senato richiede un intervento determinante del Comitato Consulente dell'Amministrazione dei Reduci sui Rischi ambientali se l'esposizione dei militari in servizio in un particolare incarico fosse comparabile alla contaminazione ricevuta dai reduci che presero parte negli esperimenti durante la seconda guerra mondiale.

Raccogliere una buona documentazione ora potrà prevenire alcuni problemi che oggi il governo federale si trova ad affrontare nel riconoscere i danni subiti dai reduci, ovvero inabilità e morte, dice Cranston.

L'annosa controversia a proposito dell'esposizione all'Agente Orange durante la Guerra del Vietnam, dimostra quanto sia importante tenere traccia delle pericolose contaminazioni chimiche, dice Cranston.
Poiché furono registrate solo poche informazioni, è stato difficile studiare il collegamento tra i prodotti chimici e le varie malattie rilevate.
Inoltre, mancano dati accurati a proposito dei livelli di esposizione alle radiazioni delle truppe americane che occuparono Hiroshima e Nagasaki in Giappone, dopo che gli USA vi sganciarono le bombe atomiche. Non abbiamo neanche i dati relativi a quanti parteciparono agli esperimenti militari sulle armi chimiche e batteriologiche, aggiunge Cranston.

Senza questi dati, è difficile determinare se una malattia sia o meno ricollegabile al servizio militare prestato. In assenza di prove, il governo spesso si affida a delle presunzioni.
Per esempio, la presenza di rari cancri ai tessuti molli tra i reduci del Vietnam si presume, a scopo di risarcimento, che sia dovuta alle esposizioni all'Agente Orange. In modo simile, la presenza di alcuni cancri, come la leucemia, nei reduci che presero parte agli esperimenti atomici della seconda guerra mondiale, si presume che siano legati al servizio effettuato.



The STARS and STRIPES, 12 luglio 1991
Blast injures 49 soldiers at U.S. base in Kuwait

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- resoconto dell'incidente di Doha dell'11 luglio 1991 dove si sono incendiati e sono esplosi proiettili e carriarmati all'uranio impoverito. Nel campo c'erano di stanza 3.900 tra soldati americani ed inglesi.



Wall Street Journal, 18 luglio 1991
Pentagon Seeks To End Plan To Buy Depleted Uranium
by a Wall Street Journal Staff reporter

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- il Pentagono chiede al Congresso di ritirare la legge che lo impegna a spendere 180 milioni di dollari per acquistare uranio "impoverito" sostenendo di averne una riserva sufficiente per 300 anni;

- si parla di stoccaggio inutile, di pericolo ambientale e per la salute, di materiale di scarso valore, ma il presidente della NMI, Wilson Tuffin, sostiene che gli USA ne hanno bisogno per rispondere in caso di emergenza (?);

- si fa cenno chiaramente alla coercizione esercitata dalla società sul DOE, sull'Esercito e sul Congresso.

Testo originale dell'articolo



BLACKHORSE, On the Forward Edge of Freedom, Vol.1, n.3, Gulf Edition, 1 agosto 1991
Regiment Rides On

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- dal racconto dei fatti seguiti all'incendio di armi al DU a Doha, traspare l'assoluta mancanza di precauzioni per evitare ai soldati le conseguenze da contaminazione dovuta all'uranio impoverito.



The State, Columbia, S.C., 11 agosto 1991
Armored Casualties Doctored in Barnwell

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- la società che recupera i mezzi contaminati durante la guerra, Bradley e M1A1, è la Chem-Nuclear Systems Inc., Barnwell, South Carolina; il responsabile è Roger Johnson.



The Independent, 10 novembre 1991
Radioactive waste left in Gulf by allies
No action taken after secret report warning of health threat to Kuwaitis and clean-up teams from West
by Nick Cohen

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- 500.000 morti previsti nel Golfo per la contaminazione, dall'AEA (Atomic Energy Authority);

- il governo del Kuwait è all'oscuro dei rischi da contaminazione;

- la AEA Technology (Winfrith Establishment, Dorset, UK) è il braccio commerciale della AEA.



The Independent, 10 novembre 1991
"Arrow" that can stop a tank
by Christopher Bellamy, defence correspondent

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- nome dei proiettili DU:

APFSDS, Armour-Piercing Fin Stabilised Discarding Sabot, sparati dai M1A1
APDS, Armour-Piercing Discarding Sabot, sparati dall'A-10



The Independent, 10 novembre 1991
Gulf teams not told of risk from uranium
by Nick Cohen and Tom Wilkie

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- né i soldati, né gli operai della Bechtel (10.000) addetti alla ricostruzione, sono stati avvisati dei pericoli della contaminazione nel Golfo.



Reno Gazette Journal, 16 novembre 1991
Defense contractor buy land near Reno for ammo plant
Concerns: Citizen Alert warns Aerojet's low level nuclear waste is dangerous.
by Susan Voyles, Gazette-Journal

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- La Aerojet, fornitrice dellla Difesa con base a Sacramento, acquista un terreno a 45 km da Reno (Nevada) di 11 miglia quadrate dalla High-Shear Technology Corporation, per testare i proiettili all'uranio "impoverito". Naturalmente la società afferma che ciò non è pericoloso, che essa si è sempre preoccupata per l'ambiente, etc. etc.

- La Bukovski della ONG "Citizen Alert", riferisce che la Aerojet ha una serie di precedenti inquietanti nel settore ambientale, avendo speso 80 milioni di dollari per ripulire una perdita inquinante a Sacramento. Nel 1982 i sindacati avevano colpito l'impianto della Aerojet di Jonesboro nel Tennessee, dove si produceva l'uranio "impoverito", a causa di una serie di irregolarità nelle procedure igieniche e della sicurezza dei lavoratori.



Citizen Alert, primavera 1992
Depleted Uranium Weapons Contaminated Nellis Range
by Grace Bukowski

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- Citizen Alert è una ONG del Nevada che utilizza il "Freedom of Information Act" (FOIA, la legge per la libertà di informazione) per acquisire documenti per verificare come i militari aderiscono alle regolamentazioni in tema ambientale. Nell'articolo vi sono informazioni ottenute facendo ricorso a tale legge. Da uno studio "Depleted Uranium Munitions" del Dr. Joe Osterman, direttore dell'Ufficio delle Scienze ambientali e della salute del Dipartimento della Difesa (DOD), si rileva che l'uso di proiettili all'uranio contamina il terreno e le acque in modo irreversibile ed entrando nella catena alimentare. La "Nellis Air Force Base" del Nevada, ha ricevuto il permesso di detenere fino a 40 tonnellate di uranio "impoverito". Nella Base Nellis, si testano i proiettili DU da 30mm sparati dagli aerei A-10 contro carriarmati ed obiettivi fissi. Ogni 100 metri c'è un cartello, visibile da ogni direzione, che recita:" Attenzione: materiale radioattivo".  I documenti attestano curiosamente che le particelle di uranio rilasciate nella Base sono "di dimensione superiore a quella respirabile...".



Army Times, 12 ottobre 1992
Medical Affairs
Radiation, Storm illness link alleged
by Soraya S. Nelson

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- l'uso dell'uranio durante l'operazione "Desert Storm" preoccupa i reduci americani (sono 62 quelli sospettati di essere stati contaminati) le cui malattie sfuggono ad ogni spiegazione, ma il "Veteran Affairs" dice che non c'è ragione di preoccuparsi;

- uno dei soldati, Mark Panzern (28 anni) del 50° reparto di Guardia della Divisione Armata di Fort Dix, distaccato presso il 144° Supply Company, che era addetto all'impacchettamento del materiale contaminato da rimandare in patria, dice di soffrire di mal di testa, ricorrenti diarree e affaticamento;

- il Dr. Belton Burrows, un dottore capo del "Veteran Affairs",  l'organismo che dovrebbe occuparsi degli affari dei reduci, dice, il 29 settembre, che non vi sono prove che le malattie di Panzern siano imputabili all'uranio;

- il Colonnello Peter Myers, consulente dell'igiene radiologica, dice: "Ce ne siamo già occupati abbastanza (sic!)".



Associated Press, 14 ottobre 1992
Kuwait will buy Abrans tanks
Watervliet Arsenal to build cannons
The Associated Press

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- la decisione del Kuwait di comprare tra 300 e 400 carriarmati Abrams significa sicurezza economica per il "Watervliet Arsenal" che costruisce i cannoni da 120mm di cui sono dotati, ma non nuovi posti di lavoro;

- il ministro della difesa del Kuwait è lo Sceicco Ali Al-Sabah;

- il Kuwait aveva scartato il carroarmato inglese "Challenger 2" in favore dell'Abrams M1A2;

- la General Dynamics già costruisce questi carriarmati per l'Esercito e per l'Arabia Saudita, inoltre fornisce all'Egitto un kit per assemblarli in loco;

- la divisione Land Systems della General Dynamics (sede a Falls Church, VA), impiega 5.900 persone a Sterling Heights (Warren, Michigan), a Lima (Ohio) e a Scranton (PA).



The New York Times, 21 gennaio 1993
Making the Desert Glow
U.S. uranium shells used in the gulf war may be killing Iraqi children.
by Eric Hoskins

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- i proiettili all'uranio potrebbero essere la causa di malattie mortali, cancro e patologie allo stomaco nei bambini iracheni;

- nei primi 8 mesi del 1991, anche per le sanzioni, ne sono morti 50.000;

- i proiettili all'uranio furono creati dal Pentagono alla fine degli anni '70, quando uno di questi proiettili penetra l'armatura dei carriarmati, brucia i vapori del carburante e le persone all'interno muoiono bruciate vive;

- in sole 6 settimane di guerra, almeno 10.000 proiettili sono stati sparati, ognuno contenente da 2,7 a 3,6 kg di uranio "impoverito";

- il Pentagono insiste che l'uranio "impoverito" è veramente poco-poco radioattivo;

- nelle donne incinte, l'uranio attraversa la placenta ed entra nel feto;

- i bambini presentano patologie attribuibili sia alla radioattività che alla tossicità chimica dell'uranio;

- nel luglio di quest'anno, il Dr. Siegwart Gunther, Direttore dell'Istituto Albert Schweitzer, è stato arrestato dalle autorità tedesche a Berlino mentre stava introducendo nel paese un proiettile usato di uranio "impoverito" preso in Iraq, con l'accusa di aver illegalmente rilasciato "radiazioni ionizzanti", il proiettile quindi è stato isolato in una scatola di piombo per sicurezza;

- pare che invece in Kuwait, non vi siano rischi poiché la zona venne decontaminata [NDR: dalla società Bechtel che non aveva istruito i 6.000 lavoratori ivi addetti, sui rischi della contaminazione...];

- i proiettili all'uranio dovrebbero essere banditi anche facendo seguito ai trattati contro le armi chimiche e radioattive.



The Washington Post, 28 gennaio 1993
Gulf War Vets Exposed to Uranium from 'Friendly Fire'
by Thomas W.Lippman, Washington Post Staff Writer

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- secondo il Dipartimento della Difesa USA, almeno 35 militari americani sono rimasti contaminati dall'uranio a seguito di incidenti dovuti a "fuoco amico";

- da luglio si comincerà a monitorarli, operazione che durerà anni poiché "veramente poco si sa sugli effetti a lungo termine dell'uranio nell'organismo (sic!)";

- le truppe si trovavano in carriarmati M1A1 Abrams e nei mezzi "Bradley Fighting Vehicles";

- oltre ai militari di cui sopra, sono rimasti contaminati anche membri del "24° fanteria" addetti al recupero dei mezzi, dice il Pentagono;

- le truppe degli Abrams sarebbero state istruite sui rischi dell'uranio "impoverito", mentre non lo sarebbero state quelle dei Bradley né gli addetti al recupero dei mezzi;

- il Dipartimento della Difesa non era preparato alla necessità di dover decontaminare un largo numero di veicoli.

NDR: Si evince che l'armatura all'uranio impoverito funziona solo contro i proiettili che non sono all'uranio. Forse per questo poi nascerà la nuova versione del carrarmato Abrams chiamata M1A2.



1993 - Anno chiave per la vicenda dell'uranio "impoverito"

Secondo il Comitato "STOP all'uranio 238!", è in quest'anno che si gioca la partita delle responsabilità e degli interessi intorno alla questione dell'uranio negli armamenti. GreenPeace [NDR: una ONG nata in Canada che negli anni '80 combatteva contro il nucleare] affida uno studio ad uno scienziato "indipendente", William Arkin, che decide che la questione della contaminazione da uranio è una montatura "della propaganda di Bagdad".

E' interessante notare che in Italia, nel 1999, in risposta ad una interrogazione del Senatore Semenzato dei Verdi [NDR: un partito politico che inizialmente si batteva per la difesa dell'ambiente], il sottosegretario alla Difesa Brutti citerà proprio questo studio di GreenPeace per minimizzare i rischi derivanti dall'utilizzo dell'uranio "impoverito" nelle armi.

E' curioso notare che proprio nel 1993, la sezione spagnola di GreenPeace scoprì 2 tonnellate di uranio "impoverito" nascoste nell'aeroporto di Majorca, probabilmente utilizzate nei contrappesi degli alettoni degli aerei Coronador costruiti dalla ditta "Spamtex" poi svanita nel nulla. Proprio GreenPeace, in una delle sue ultime azioni contro l'uranio "impoverito", ammoniva sulle possibili conseguenze e sui gravi rischi di contaminazione:
"Sociedad", 19 settembre 1993
Greenpeace alerta sobre un almacén de uranio en Palma
MEDIO AMBIENTE
Unos 2.000 kilos de uranio estàn almacenados en una vaquerìa del aeropuerto mallorquìn de Son Sant Joan sin especial vigilancia

Flash "Oasis",  19 settembre 1993
URANIUM THREAT IN MALLORCA

Ma la vicenda si sgonfiò presto per finire nel dimenticatoio.

Sempre nel 1993 nasceva una commissione mista russo-americana "Gore-Chernomyrdin" che affrontava e definiva alcune politiche e problematiche relative al nucleare...



Press-Republican, 6 agosto, 1994
NATO warplanes blast Serb targets

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- primo rapporto dell'uso di armi all'uranio in Bosnia.



The Lancet; Vol. 346, 9899;  2 dicembre 1995
Health Effects of Sanctions on Iraq

"How can this stalemate be resolved? More openness and less hypocrisy would be a start. We propose the collation and publication of a complete dossier of all assessments, whether by UN agencies or independent bodies, that relate in any way to health in Iraq.

If the international community wishes to continue sanctions, the world’s peoples, on whose behalf such actions are taken, must be aware of the consequences. Aware of the purpose too. Saddam has been consistent in his tyranny yet he has been perceived as a friend of the West when it suited and an enemy when it did not. Today, there seems to be tacit acceptance that he is there to stay. Furthermore, those selling arms to the rest of the Middle East benefit from the threat that Saddam poses. Surely a way can be found to ensure that Iraq can never again be rearmed conventionally -- or re-empowered to develop nuclear weapons or internationally banned biological and chemical ones -- without penalizing that country’s people. Western arms and diplomacy have failed to unseat Saddam Hussein. Why expect a population enfeebled by disease to do so?"



San Francisco Examiner, 11 febbraio 1997
Uranium bullets fired on Okinawa

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- per "errore", gli USA hanno sparato 1.520 caricatori all'uranio a Tori Shima,
circa 100 km ad ovest dell'isola di Okinawa in Giappone.



San Francisco Examiner, 9 gennaio 1998
Gulf Gls exposed to toxics
Pentagon admits veterans not warned of radioactive metal used in ammunition
by Kathleen Sullivan of the Examiner staff

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- il Pentagono ammette che migliaia di soldati sono stati contaminati durante la guerra del golfo;

- sono circa 100.000 i soldati colpiti su 700.000 che hanno prestato servizio nel Golfo;

- il fatto di non aver adeguatamente addestrato i soldati può aver dato luogo a migliaia di contaminazioni altrimenti evitabili, secondo il Pentagono si sarebbe trattato di una svista (sic!);

- il Pentagono che per anni aveva negato che le truppe fossero state esposte a contaminazione da agenti chimici o biologici, ammise nel 1997 che 100.000 soldati potevano essere stati contaminati da gas nervino durante la demolizione di un deposito dopo la guerra, ma affermava che non ci sarebbero state conseguenze;

- Dan Fahey della ONG "Swords to Plowshares" si chiede quanti siano i soldati rimasti contaminati dall'uranio, 2.000 o 50.000?

- Chris Kornkven, Presidente del "National Gulf War Resource Center" di Washington D.C., una ONG che si batte per far avere le cure e il rimborso dei danni ai reduci americani, è uno dei tanti che è risultato positivo ai test sull'uranio e si augura che ora l'Amministrazione provveda a istruire correttamente le truppe, a curare i malati e ad indagare sugli effetti a lungo termine della contaminazione da uranio;

- Duane Mowrer, un vigile del fuoco di 33 anni che ha prestato servizio nel Golfo, spera che l'ammissione da parte del Pentagono porti ad effettuare migliori test su quanti possono essere, come lui, rimasti contaminati. Egli avverte vertigini, mal di testa, perdita di equilibrio e dolori influenzali dopo che era salito sul relitto di un cargo di 40 tonnellate contenente uranio che era esploso in Iraq vicino al suo accampamento.



The Independent, 9 marzo 1998
The catastrophe Blair, Clinton and Saddam have in common
UN inspectors should be looking at Saddam's cancer wards as well as his palaces, says Robert Fisk

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- una piaga sta colpendo i soldati americani ed inglesi, oltre agli iracheni, che veniva chiamata Sindrome della Guerra del Golfo;

- né Clinton, né Blair né Saddam appaiono in grado di spiegare a cosa è dovuta questa epidemia che li colpisce dal 1991;

- sono già morti almeno 30 reduci inglesi, mentre negli USA si parla di almeno 40.000 reduci colpiti dalla contaminazione dovuta alla polvere di uranio dei proiettili utilizzati nel 1991;

- nel Sud dell'Iraq, la popolazione continua a nutrirsi di pomodori, cipolle, patate e carne proveniente dal terreno contaminato;

- i fiumi ed i corsi d'acqua contaminati alimentano il circuito idrico di Basra, una delle città colpite dall'epidemia di cancro;

- per la prima volta dopo Hiroshima, il cancro è collegato alla guerra, non meravigliano quindi i tentativi di nascondere la catastrofe;

- gruppi di reduci americani accusano il Dipartimento della Difesa USA di "tentativi deliberati di evitare la responsabilità di aver coscientemente permesso la contaminazione diffusa di centinaia di migliaia di soldati, uomini e donne, in servizio;

- il Ministro della Difesa a Londra dice che non ci sono prove che l'uranio sia causa di queste malattie;

- cominciano a delinearsi le responsabilità degli organismi internazionali, ONU ed UNICEF, che oltre a non "vedere" il collegamento tra le malattie e l'uranio, all'interno del quadro delle sanzioni negano di fatto i medicinali ai bambini iracheni colpiti da leucemia, e questo è vergongoso;

- perché l'ONU non accompagna l'indagine intrusiva nei palazzi iracheni alla disperata ricerca di armi chimiche e batteriologiche con una parallela indagine sulle cause dei cancri, delle malattie ai reni e delle morti che accompagnano la creazione del Nuovo Ordine Mondiale?
[NDR: semplice, perché i colpevoli non vogliono pagare i danni causati alla biosfera...]



San Jose Mercury News, 19 marzo 1998
Iraqi cancers may hold clue to gulf-war illness
Tumors, birth defects suggest damage from uranium-tipped shells
by John Donnelly, Mercury News Jerusalem Bureau

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- triplicati i casi di cancro a Basra, Al-Amarah, An-Nasiriyah e Ad-Diwaniyah in Iraq dal 1991;

- notevole incremento di leucemia nei nati oltre nove mesi dopo la fine della guerra, cosa che suggerisce che agenti contaminanti legati alla guerra abbiano causato danni genetici. La maggior parte dei colpiti vengono dalle zone del Sud dell'Iraq;

- nel 1995, una delegazione del WHO (World Health Organization) ha offerto di finanziare uno studio epidemiologico biennale ma, secondo il portavoce Dr. Habib Rejab, le autorità di Baghdad non avrebbero risposto all'offerta. Secondo organizzazioni caritative, ciò sarebbe dovuto al timore del Governo di provocare il panico;

- secondo Doug Rokke, dal 1994 al 1997 il massimo esperto del Pentagono sull'uranio "impoverito", più informazioni si riusciranno ad ottenere dall'Iraq e meglio si potrà capire il problema". Inoltre afferma che, sul problema delle armi DU, si tratta di un "insabbiamento deliberato" da parte dell'amministrazione USA;

- uno studio del Governo Iracheno mostra che su 1.625 donne incinte, il pericolo di aborto è 3,2 superiore se il padre era un soldato della Guerra del Golfo;

- misure prese dall'Iraq nel 1995, da carriarmati distrutti con proiettili DU nella guerra del 1991, mostrano un tasso di radiazioni otto volte superiore alla radiazione di fondo. Analoghe misure effettuate dal Pentagono nel marzo 1991, parlano di un tasso di radioattività 47 volte superiore al massimo consentito, questo fatto è stato recentemente dissecretato;

- Rosalie Bertell, epidemiologa canadese che da 30 anni studia gli effetti delle radiazioni, dice che è plausibile che l'aumento del cancro e della leucemia nel Sud dell'Iraq sia dovuto alla dispersione di uranio dei proiettili esplosi sotto forma di aerosol respirabile, aggiunge inoltre che è necessario uno studio completo;

- il Dr. Walid Al-Tawil, laureatosi in medicina nell'Università del Texas e membro del Parlamento Iracheno, afferma: "Dalle prove da noi raccolte, non esiste altra spiegazione [per le malattie riscontrate] se non l'uranio impoverito. Cosa altro potrebbe essere?".



Leatherneck - aprile 1998
The Persian Gulf - Eager Mace: Keeping Ready In The Gulf
Story by PAO, 13th MEU

Bringing On The Main Battle Tanks
Story by 13th MEU, PAO

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- resoconti di esercitazioni militari USA in zone lasciate contaminate del Kuwait (Udairi, Camp Doha, Ali Al Salem Air Base) per maggiore realismo.



Miami Herald, 6 aprile 1998

Iraqi cancers offer clues to Gulf War Syndrome
Uranium residue a prime suspect
By JOHN DONNELLY
Herald Foreign Staff

 BASRA, Iraq -- Valuable clues to one of the American military's most perplexing mysteries may be swirling in the dust around this southern Iraqi city.

 As U.S. veterans complain of a puzzling array of debilitating ailments loosely grouped together as ``Gulf War Syndrome,'' the number of cancer cases and birth defects among civilians in four southern Iraqi cities has grown at least threefold since the 1991 war, according to Iraqi doctors and medical records.

 Unpublished Iraqi government documents show a sharp postwar rise in cancer rates in Basra, Amara, Nasiriyeh and Diwaniyeh. In interviews, doctors at three Iraqi hospitals cited anecdotal and site-specific evidence to support the government's conclusions.

 Scientists investigating the ailments suffered by Gulf War veterans say  the Iraqi data may shed new light on the veterans' health problems,  because Iraqi soldiers and civilians could have been exposed to the same toxins in air, soil and water as U.S. soldiers, perhaps at higher doses and for longer periods.

 At Basra Maternity and Pediatric Hospital, in this city of 1.5 million, the cancer ward recorded 380 new cases in 1997 compared to 80 in 1990.  According to Iraqi government figures, the number of leukemia cases in Basra in 1995, the latest year for which records are available -- was 68 compared to 48 in 1989. Most alarming, doctors say, is a sharp rise in leukemia cases among children, including some who were born more than nine months after the end of the war, suggesting that some environmental carcinogens may have lingered after the war ended or that some war-related toxins may be causing genetic damage.

 But because the Iraqi government has not permitted independent studies of cancer and other diseases in areas where its citizens may have been exposed to chemical or biological weapons, or to other toxins, it is not possible to confirm the Iraqi data.

 Moreover, there have been no independent studies to help determine whether certain materials can be linked to the apparent increases in Iraqi cancers and birth defects. One of the prime suspects is depleted uranium, a low-level radioactive metal first used in artillery rounds during Operation Desert Storm in 1991. Upon impact, the depleted uranium in munitions ignites and burns, releasing toxic airborne dust that could drift many miles from desert battlefields to populated areas.

 Government mum

 In 1995, a World Health Organization investigating team told the Iraqi government it would fund a two-year epidemiological study of the impact of the Gulf War. But the government never responded, according to Dr. Habib Rejab, the WHO representative in Baghdad.

 In Baghdad, several foreign charity workers suggested that the government feared that reporting higher cancer rates would cause panic and unrest in Shiite Muslim areas in southern Iraq, where Hussein's troops brutally suppressed a rebellion after the Gulf War ended in 1991.

 U.S. officials, meanwhile, say Iraq may be blocking independent studies of cancers and other diseases because the government fears they might point the finger at Baghdad's own chemical and biological weapons. Iraqi opposition groups also have charged that Hussein's forces used napalm to suppress the Shiite rebellion and dumped toxic chemicals into southern Iraq's marshes to kill the fish that comprise a large portion of the marsh Arabs' diet.

 But those who have been trying to unravel the mysteries of Gulf War Syndrome -- including the mystery of whether such a thing exists -- are hungry for any information that could help explain whether some of the same substances may be causing health problems among both Iraqis and U.S. veterans.

 ``The more information you can get out of Iraq, the better we'll understand this problem,'' said Doug Rokke, who until last year was the Pentagon's main expert on depleted uranium. ``No one knows what has happened to the Iraqis.''

 Study called for

 He added: ``We need to have a powerful epidemiological study done here and there. We need to get a handle on what happened to them as much as what happened to us.''

Several disturbing trends emerge from Iraqi hospital records and from the government's cancer registries and battlefield radiation tests. For example:

- The number of childhood leukemia patients at hospitals in Basra, Amara and Baghdad's central cancer treatment center is double or triple what it was before the Gulf War. More than half the patients come from seven southern districts, which have less than 20 percent of Iraq's population.

- An Iraqi government study of 1,625 pregnant women nationwide found the odds of a miscarriage were 3.2 times greater if the father had been a Gulf War soldier.

- Another Iraqi study found that the per capita rate of all cancers in southern areas was 4.6 times higher and the rate of birth defects was 2.8 times greater than elsewhere in the country.

- Measurements of radiation taken from destroyed Iraqi tanks in 1995 --more than four years after the war -- found readings eight times higher than normal background radiation. The tanks had all been hit by depleted uranium rounds.

 During the Gulf War, the American-led coalition used an estimated 300 tons of depleted uranium, which is used in armor-piercing rounds and missiles because it is extremely dense.

 Excessive radiation levels

 A March 1991 U.S. Army test on 15 American vehicles hit by depleted uranium shells in ``friendly fire'' incidents found radiation levels on the vehicles as much as 47 times higher than the recommended maximum level of radiation exposure, according to recently declassified Pentagon documents. After transporting them to Saudi Arabia on open trucks, the Army buried six of the vehicles and an Iraqi T-72 tank because they ``posed substantial health risk'' to humans, according to the Pentagon documents.

 A December 1996 U.S. presidential advisory committee report on Gulf War illnesses, however, concluded that ``it is unlikely that health effects reported by Gulf War veterans today are the result of exposure to DU [depleted uranium] during the Gulf War.''

 Maj. Tom Gilroy, a Pentagon spokesman, said a more likely cause of Gulf War illnesses would be the release of chemicals from Iraqi bunkers during the war. He said he believed that any Iraqi studies on cancers would ultimately prove inconclusive ``because there are so many environmental and health concerns there.''

 But he acknowledged that ``depleted uranium does have some danger, like any heavy metal has.''

 The Defense Department has acknowledged that as many as 100 U.S. soldiers had depleted-uranium shrapnel in their bodies and were ``highly exposed'' to the toxic substance, but Rokke charged that the Pentagon is not telling the truth about vast numbers of other servicemen who he and two Gulf War veterans' groups said were exposed to depleted uranium simply by climbing into tanks to hunt for souvenirs or to have their pictures taken.

 `Coverup' charged

 ``It's a deliberate coverup,'' charged Rokke, who was appointed director of the Pentagon's Depleted Uranium Project in 1994 and left the job last year.

 Rokke headed an Army team of about 100 servicemen responsible for cleaning up all destroyed U.S. equipment hit with depleted uranium rounds.

 >From March to June 1991, Rokke's team, wearing only surgical masks, climbed into 31 U.S. armored vehicles that had been hit by friendly fire to measure radiation levels.

 ``We found out later that the surgical masks didn't work,'' Rokke said. ``We should have been wearing gas masks. But we didn't use gas masks because of the high temperatures in the desert . . . and no one told us we had to wear them.''

 Since the Gulf War, 18 of the 100 servicemen who helped remove the contaminated vehicles have died, said Rokke.

 Told of the Iraqi government studies and hospital figures, Dr. Rosalie Bertell, an epidemiologist in Toronto who has studied the effects of radiation for 30 years, said it is ``plausible'' that airborne particles from depleted uranium shells could be responsible for the rise in cancer cases in southern Iraq and specifically for the increase in leukemia cases among children.

 One study's findings

 She cautioned, however, that a full study is necessary to determine the reason for the increase in cancers. Bertell, who is conducting a study of six American Gulf War veterans who have fragments of depleted uranium shells in their bodies, said her research suggests that the greatest radiation exposure occurred when depleted uranium munitions hit their targets.

 ``When those shells hit tanks and reached temperatures above 500 degrees Celsius [932 degrees Fahrenheit], depleted uranium became an aerosol, and it was highly breathable and could travel great distances from the source,'' she said.

 Although Iraqi doctors carefully avoided saying depleted uranium or chemical exposure is the cause of the rise in cancers and birth defects in southern Iraq, all said the situation is getting worse.

 ``We need a wide, thorough study to understand why,'' said Dr. Salma al-Haddad, head of pediatric oncology at Al-Mansour Hospital in Baghdad, one of the country's two centers for cancer treatment. ``I'm sure we are seeing only a fraction of the cases because many families can't afford to bring their children here. One family sold their house in order to buy medication for their child.''

 ``It's something in the environment -- that much is obvious,'' said the director of Saddam General Hospital in Amara, who gave his name only as Dr. Khalid. ``We're seeing all these leukemia patients, almost all children, in the last two or three years.''

 `What else is there?'

 Other Iraqi doctors, though, think they know the culprit. ``From the evidence that we have collected, there is nothing else to blame but depleted uranium,''' said Dr. Walid al Tawil, a University of Texas-trained physician who is a member of the Iraqi parliament. ``By exclusion, what else is there?''

 In the pediatric wards of Iraqi hospitals, the cries are not for scientific studies. In the 28-bed cancer ward of Baghdad's Al-Mansour Hospital recently, every bed was taken, 13 of them by children from southern Iraq.

 ``The bombing did this,'' said Zenab Kadham of Basra, whose 12-year-old son Jasem wears a hooded sweat shirt to hide his bald head. ``He was 5 years old then and during the war he was in and out of houses that were bombed. He smelled the fumes.''

 Copyright © 1998 The Miami Herald



Usa Today, 18 maggio 1998
Gulf illness may be based in vets' genes
by John Hanchette, Gannett News Service

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- lo scienziato californiano Howard Urnovitz (direttore del Chronic Illness Research Foundation e della ditta Calypte Biomedical, entrambe con base a Berkeley, California) riferirà alla American Society for Microbiology che un danno cromosomico legato alla esposizione alle tossine potrebbe spiegare la Sindrome del Golfo;

- Urnovitz sostiene che le cellule esposte ad agenti distruttivi, svilupperebbero una mutazione genetica che le programmerebbe ad autodistruggersi per il bene dell'intero organismo. Queste cellule produrrebbero una sostanza che potrebbe comunicare ad altre cellule di fare lo stesso e quando la concentrazione di tale sostanza supera una certa soglia, si svilupperebbero le patologie osservate nei reduci del Golfo. Un meccanismo simile sarebbe alla base della "Spagnola" che uccise 20 milioni di persone nel 1918: sarebbe stata provocata dalle migliaia di tonnellate di armi chimiche impiegate nella prima guerra mondiale;

- l'immunologo della università dello Iowa, Arthur Krieg, dice che la teoria di Urnovitz "potrebbe aiutare a capire la causa di molte altre malattie";

- James Tuite III, un direttore anch'esso del Chronic Illness Research Foundation nonché investigatore del Senato che ha portato alla pubblica attenzione la Sindrome del Golfo negli anni passati, dice che la nuova ricerca è importante poiché contraddice il Pentagono che sostiene che molti sintomi della Sindrome sarebbero dovuti allo stress.
[NDR: si cerca qualsiasi tipo di spiegazione per nascondere il rapporto tabù, causa-effetto, tra radiazioni e malattie]



The Irish Times, 28 maggio 1998
Concern over radioactivity in south Iraq
Earlier this year Lara Marlowe reported on the alleged after effects of radiation contamination in Iraq. These appears to have been a considerable double standard in operation during the Gulf War, she writes from paris

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- le autorità inglesi hanno preso estreme precauzioni per proteggere la popolazione locale ed i lavoratori dalla contaminazione da uranio contenuto nei proiettili testati dal Ministero della Difesa a Eskmeals, sulla costa Cumbriana, come documentato da un recente rapporto del Ministero inglese dell'ambiente. Queste misure contrastano ferocemente con quelle non prese dopo aver sparato 300 tonnellate di uranio impoverito in Iraq e Kuwait nella guerra del 1991;

- nonostante l'appello del premier laburista George Galloway di investigare il drammatico aumento del cancro nel Sud dell'Iraq, nessun governo ha ritenuto di suggerire di proteggere i civili iracheni dagli effetti a lungo termine della contaminazione;

- l'Esercito USA era a conoscenza degli effetti dell'uranio impoverito, dice Dan Fahey della Swords to Ploughshares, una ONG in difesa dei reduci USA, difatti sei mesi prima della Guerra del Golfo aveva diramato un rapporto che diceva che l'inalazione di dosi massiccie di polvere di uranio impoverito può essere fatale, mentre gli effetti a lungo termine di basse dosi sono state collegate al cancro;

- il Ministero UK della Difesa ha testato 200 caricatori di proiettili DU all'anno, a Eskmeals, dal 1981, ma i residenti possono stare tranquilli poiché il 90% dell'uranio è stato recuperato e stoccato nella discarica a Drigg in Cumbria (UK);

- gli altri due poligoni per i proiettili DU sono in Francia [NDR: probabilmente in Corsica] e USA [NDR: a Socorro nel New Mexico];

- ogni anno, una tonnellata e mezzo di proiettili DU viene sparata a Solway Firth a Kirkcudbright, rimanendo così sul fondo del mare, dice il Ministero dell'Ambiente UK;

- viene seguito il principio ALARP (As Low As Reasonably Practicable) secondo il quale la contaminazione non supera i limiti stabiliti per il pubblico ed i lavoratori;

- non si è fatto alcun tentativo di decontaminare i terreni nel Sud dell'Iraq e il governo USA rifiuta di accettare il risarcimento danni ai reduci americani.



Belleville News Democrat, 7 giugno 1998
Researchers find traces of Uranium in Gulf War veterans' body fluids
by Rod Hafermeister

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- è stato rinvenuto uranio nello sperma di reduci della guerra del Golfo, ma la dottoressa Melissa McDiarmid (dipendente dell'amministrazione militare USA) assicura: "Nessun problema, non ci sono prove che sia pericoloso";

- la stessa Dottoressa riferisce:" Poiché non abbiamo dati, gli studi dovranno continuare per molto, molto tempo...";
[NDR: basterebbe pubblicare i milioni di documenti segretati dal DOE negli ultimi 50 anni per avere un quadro preciso degli effetti dell'uranio e della radioattività sugli esseri umani];

- documenti dissecretati del Pentagono mostrano la preoccupazione per il fatto che vi siano conseguenze sulla salute derivanti dall'uso di armi all'uranio "impoverito", questo potrebbe portare ad un bando dell'utilizzo di tali armamenti che sarebbero ritenuti strategici.
[NDR: viene da chiedersi se la sopravvivenza della razza umana su questo pianeta sia altrettanto considerata "strategica"]



LIMES, 8 giugno 1998
La Bomba Globale
Come si fa la bomba atomica
di Alex Uberti

Citazione:

"I proiettili perforanti (d'aereo o di carro armato) con punta di uranio impoverito rappresentano un efficace mezzo di distruzione dei veicoli corazzati. Largamente impiegati durante la guerra del Golfo, si sono dimostrati assai contaminanti e, forse, dannosi anche per la salute degli stessi utilizzatori."



San Francisco Examiner, 21 giugno 1998
Gulf War uranium exposure ignored
Military didn't warn or test soldiers who were exposed to radioactive bullets, shrapnel
by Kathleen Sullivan of the Examiner staff

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- un reduce della Guerra del Golfo, Jerry Wheat, pluridecorato e di stanza in Germania, dopo anni si accorge che frammenti di proiettili che ha all'interno del corpo sono radioattivi, glielo rivelerà il padre che è un tecnico del Los Alamos National Laboratory e che lo ha testato con un contatore Geiger;

- Wheat, che era sano all'inizio della guerra, cadde malato dopo pochi mesi: soffre di periodiche perdite di peso, dolori addominali, dolore al corpo e alle giunture, affaticamento, problemi respiratori, emicranie ed un tumore alla spalla;

- il Pentagono ha ammesso quest'anno che migliaia potrebbero essere stati contaminati durante la guerra del Golfo: " Forse avremmo dovuto fare dei test su alcuni reduci, ma non su tutti" dice il Colonnello Bob Cherry ufficiale reponsabile dell'Esercito per le radiazioni. Il Pentagono viene accusato di negligenza, incompetenza ed insensibilità;

- il regolamento militare di medicina preventiva, articolo 40-5, prevede  che "vengano eseguiti dei test medici qualora si ritenga che materiali radioattivi siano stati impiegati in modo tale da poter esssere stati ingeriti, inalati o assorbiti all'interno del corpo": Il Col. Cherry dice che questo è stato fatto in Somalia durante una missione di pace delle Nazioni Unite nel 1992, e che attualmente tale regolamento viene applicato in Corea, Bosnia e nel Golfo Persico. Inizialmente aveva detto che il regolamento per la contaminazione si applica siltanto in tempo di pace;

- Dan Fahey della ONG "Swords to Plowshares", dice che in pratica non si ha molto interesse per la salute ed il benmessere dei soldati [NDR: il 50% dei soldati del Golfo erano persone di colore], questo è il motivo per cui vi sono 100.000 soldati malati;

- Dan Fahey aggiunge che i soldati vivono e si allenano all'interno di zone contaminate, ad esempio nel 1997 venne fatta una esercitazione in Kuwait in un'area lasciata apposta contaminata per miglio realismo, ignorando i pericoli di contaminazione;

- alla fine della Guerra, il Pentagono ha ammesso che circa 300 tonnellate di uranio sono state disperse in Arabia Saudita, Kuwait e Iraq a seguito delle operazioni militari;

- solo 33 soldati sono attualmente monitorati per le conseguenze da contaminazione, meno di un terzo dei 113 rimasti coinvolti in incidenti da "fuoco amico";
 

- Bernard Rostker, capo dell'ufficio del Pentagono sulla Sindrome del Golfo, dice che solo poche centinaia sarebbero i soldati rimasti contaminati;

- Rostker aggiunge che dai test effetuati in Kuwait "non vi sono radiazioni superiori al normale livello di fondo";
[NDR: viene da chiedersi se il normale livello di fondo sia davvero normale dopo i migliaia di test nucleari, le centinaia di milioni di Curie rilasciati durante i vari incidenti nucleari e le migliaia di tonnellate di sostanze radioattive disperse dappertutto]

- Rosalie Bertell, l'epidemiologa canadese presidente dell'International Institute for Public Health [NDR: la stessa che venne sentita come testimone per la causa a seguito dell'incidente nucleare di Three Miles Island] afferma che l'uranio quando brucia crea delle nuvole di aerosol che possono viaggiare per chilometri e che, una volta che la polvere si deposita per terra, può risospendersi nell'aria se qualcuno ci cammina sopra;

- le truppe di stanza in Somalia ricevettero ordini precisi su come comportarsi in caso di contaminazione dai proiettili all'uranio "impoverito" in una direttiva impartita il 14 ottobre 1993 dal comando delle forze armate USA. Il Colonnello Eric Daxon riferisce che questa metteva a frutto quanto appreso durante la guerra del golfo. Daxon dice di ignorare il perché si sia evitato di testare i soldati per la contaminazione a seguito della guerra del golfo: "In parte sarà a causa del fatto che non avevamo previsto che ci saremmo sparati tra di noi".



San Francisco Examiner, 22 giugno 1998
U.N. report shows soaring postwar cancer rate in Iraq
Britain denies widespread risk from uranium shells
Reuters

Dati salienti rilevati nell'articolo:

- nelle provincie irachene di Thi-Qar, Missan, Basra e Muthanna, secondo un rapporto dell'ONU, vi è un enorme incremento dei casi di cancro;

- sono emersi nuovi tipi di tumori nel Sud del paese, che colpiscono soprattutto la popolazione più giovane, proprio nelle zone dove gli USA e l'Inghilterra hanno sparato proiettili all'uranio;

- Bagdad afferma all'ONU che si riserva il diritto di richiedere i danni;

- secondo il Ministero della Sanità iracheno, i tipi di tumore rilevati sono: leucemia, polmoni,  bronchi, pelle, stomaco e alla vescica per i maschi, al seno per le femmine.