Istituzione delle Unità di Resistenza Anticontaminazione "URA" (16 febbraio)

Att.ne dr. Gian Piero Fontana-Rava
Commissione Europea
Rappresentanza a Milano
Corso Magenta, 59
20123 Milano
Tel 02 4675141
antmil@italia.dg10-bur.cec.be

e p.c.
Al Presidente Romano Prodi - romano.prodi@cec.eu.int
Alla Rappresentanza italiana dell'OSCE
Al Prof. Ferdinando Superti Furga
All' Avv. Angiolo Gracci

Egregio Dottor Fontana-Rava,

considerato che:

1) nell'estate del 1943 Albert Speer, architetto e ministro degli armamenti del regime Nazista in Germania, ordinò di convertire 1.200 tonnellate metriche di uranio in proiettili anti-armatura;

2) da allora ha inizio l'uso di armamenti radioattivi continuato sino ad oggi con danno grave e continuato per l'ambiente e il genere umano, in violazione, tra l'altro:

a. della Dichiarazione di San Pietroburgo dell'11 dicembre 1868;
b. della Convenzione dell'Aia del 18 ottobre 1907;
c. del "GENEVA GAS PROTOCOL" del 17 giugno 1925 (recepito negli USA il 10 aprile 1975);
d. dell'articolo 6 della Carta di Norimberga emessa dal tribunale militare internazionale il 6 ottobre 1945;
e. della Convenzione di Ginevra relativa alla protezione dei civili in tempo di guerra del 12 agosto 1949 (le convenzioni di Ginevra vennero ratificate negli USA il 2 febbraio 1956);
f. dei protocolli delle Convenzioni di Ginevra del 1974, 1975 e 1976;
g. delle US Armed Forces laws of war;
h. della direttiva SHAPE ACE 80-63 del 2 agosto 1996;
i. della risoluzione ONU 1996/16 adottata il 29 agosto 1996, e seguenti.

3) negli anni '50 varie agenzie delle Nazioni Unite firmarono accordi riservati con la AIEA aventi l'effetto di mantenere segreta la conoscenza degli effetti delle radiazioni ionizzanti sull'uomo, tra le firmatarie spicca l'Organizzazione Mondiale della Sanità come ho denunciato durante la riunione della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera svoltasi il 18 gennaio 2000 e come è stato ribadito con ben due interrogazioni parlamentari al Ministro italiano della Sanità, rimaste ad oggi senza risposta;

4) a seguito della esplosione del reattore di Cernobil nel 1986 si è aggravata la situazione riguardo alla contaminazione dei paesi europei i cui risultati, tra cui la mucca pazza e la sindrome d'immunodeficenza acquisita, perdurano sino ad oggi;

5) il 5 febbraio 1998 si è tenuto a Brussels il seguente STOA WORKSHOP: SURVEY AND EVALUATION OF CRITICISM OF BASIC SAFETY STANDARDS FOR THE PROTECTION OF WORKERS AND THE PUBLIC AGAINST IONISING RADIATION. I documenti relativi, i "proceedings", non sono stati mai pubblicati;

6) non ha avuto ancora effetti apprezzabili la denuncia presentata il 16 luglio 1999 ai Carabinieri NAS di Milano e registrata alla Procura della Repubblica di Milano nella forma di modello ottico numero 473601 / 410;

7) non ha avuto effetto l'esposto integrativo presentato in ottobre 1999 dove si richiedeva l'arresto di importanti cariche pubbliche per alto tradimento, forse il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giudiziario;

8) a Strasburgo, il 24 gennaio 2001, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha chiesto il divieto di "fabbricazione, sperimentazione, utilizzazione e vendita" delle armi e munizioni all'uranio impoverito o al plutonio, usate dalla Nato nei Balcani: tale divieto risulta inapplicato;

9) è in atto una manovra eversiva tendente a nascondere i gravi effetti delle radiazioni ionizzanti e della contaminazione cosicché risulta impossibile prendere per via ordinaria le dovute misure urgenti a protezione dei popoli europei;

10) come ha recentemente affermato Prodi, "Giving both the Environment and Energy DGs a joint say in formulating an EU strategy (on radioactive waste) would result in an extremely weak strategy with few concrete proposals given the strength of the pro-nuclear lobby within the Energy DG. " Dal che si evince che anche in seno alla stessa comunità europea esistono organismi deviati da una imprecisata lobby-nuclearista;

risulta necessario ed urgentissimo costituire delle Unità di Resistenza Anticontaminazione (URA) contro il terrorismo nucleare al fine di proteggere la popolazione europea presente e futura da una contaminazione dovuta anche alla produzione continua di effluenti radioattivi e scorie per le quali non si conosce ancora un rimedio efficace. E' dovere morale-politico ed etico della Commissione Europea di aiutare e provvedere affinché tali unità siano immediatamente costituite e adeguatamente armate degli strumenti necessari per interrompere il genocidio in atto già denunciato da migliaia di scienziati nel 1957 (Appello "Linus Pauling" sottoscritto da 11.021 scienziati di tutto il pianeta).

Come rappresentante dell'Osservatorio Etico Ambientale, offro la disponibilità sin da subito della nostra ONG per il coordinamento e l'istruzione delle Unità di Resistenza Anticontaminazione sul territorio, lasciandone l'addestramento militare vero e proprio ad altri organi più qualificati e già esistenti, quali ad esempio i corpi speciali di Polizia e Carabinieri.

Le chiedo di istituire urgentemente una riunione a livello del Consiglio Supremo di Sicurezza invitando un rappresentante della nostra struttura, al fine di decidere quanto prima come procedere e classificandone gli atti risultanti come "Segreto Cosmico".

In attesa di una Sua sollecita risposta in merito, Le porgo distinti saluti.

Marco Saba
Osservatorio Etico Ambientale

P.S. Il motto delle Unità italiane potrebbe essere: "Era l'URA !"



Pubblicato su Internet il 16 febbraio 2001.