COMUNICATO STAMPA
BAGHDAD: BOMBE SUI BAMBINI

Il bombardamento effettuato oggi da aerei statunitensi e britannici su Baghdad è una nuova e flagrante violazione del diritto internazionale.

Vale la pena di ricordare che la cosiddetta "no-fly-zone", decretata unilateralmente dagli USA all'indomani della guerra del Golfo, non è mai stata approvata nè avallata da nessun organo delle Nazioni Unite. Lo stesso vale, a maggior ragione, per i voli sullo spazio aereo iracheno e per i bombardamenti che continuano a susseguirsi al ritmo di uno ogni tre giorni.

Risibili sono anche le giustificazioni: l'inquadramento radar è atto che qualunque paese fa verso qualunque velivolo sorvoli il suo spazio aereo.

Ma l'obiettivo dell'attacco non è militare, ma politico. Obiettivo è il clima di ripresa dei rapporti con l'Iraq che, nonostante il perdurare dell'embargo, si sta affermando da qualche tempo. La ripresa dei voli regolari da Amman e Damasco, il susseguirsi di voli umanitari da tutto il mondo, gli accordi di libero scambio con la Siria e l'Egitto, la presa di posizione a favore della revoca delle sanzioni di un numero crescente di paesi, tra cui la stessa Camera dei Deputati italiana, stavano facendo intravedere alla popolazione irachena la fine di un tunnel decennale che è già costato un milione e mezzo di morti.

Non è la prima volta che gli Usa, di fronte a fatti che vanno nella direzione della levata dell'embargo, reagiscono mostrando i muscoli. E' già successo nel 1996 e nel 1998.

Con il bombardamento della capitale irachena il neo presidente Bush ha voluto far sapere a tutti che da quel tunnel i bambini dell'Iraq non devono uscire.

Ci attendiamo da parte del Governo italiano un chiaro pronunciamento di condanna.

Associazione Un ponte per...