(26/2/1999)
VATICANO
Giustizia e Pace: "Ted Turner sbaglia, l’uomo non è il cancro della terra"
http://www.fides.org/Italian/1999/i19990226.html

Città del Vaticano (Fides) – No agli allarmismi eccessivi sulla carenza d’acqua nel pianeta, sì a un pacchetto di leggi internazionali per il rispetto dell’ambiente. Strenua lotta contro quanti pensano che "il cancro della terra sia l’uomo" e tentano di ridurre la questione ecologica a un problema di demografia. "Un magnate come Ted Turner, fondatore della CNN, usa il suo strapotere economico per sostenere il programma di controllo della popolazione (ha donato di recente all’ONU un milione di dollari, ndr) e insulta pubblicamente il Papa che invita alla procreazione. E’ il cinismo di una cultura che va contro l’uomo".

Questo in sintesi il pensiero di p. Bernard Przewozny, francescano conventuale, consultore del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace e direttore del Centro Francescano di studi ambientali alla Pontificia Facoltà Teologica "S. Bonaventura" in Roma. In un colloquio con Fides, p. Przewozny ha commentato il recente rapporto del Worldwatch Institute di Washington.

Secondo il rapporto, la diminuzione progressiva delle riserve d’acqua in Africa, Medio Oriente, Asia orientale potrebbe avere effetti catastrofici sull’economia: "Occorrono 1000 tonnellate d’acqua per produrre una tonnellata di frumento", ha detto Lester Brown, direttore dell’Istituto. "In pochi anni – ha continuato – la scarsità d’acqua si tradurrà in mancanza di cibo". Secondo Brown due nazioni come Cina e India, ad alto tasso di crescita demografica, dovranno fronteggiare il problema di come sfamare la popolazione.

Nel rapporto si notano gli alti costi economici e sociali dei danni per fenomeni climatici: 89 miliardi di dollari spesi nel 1998 e oltre 300 milioni di persone sfollate, i cosiddetti "rifugiati ambientali" creati dalle alluvioni in Cina a Bangladesh e dagli uragani in America centrale.

"Non condivido gli eccessivi allarmismi degli ecologisti sulla scarsità delle riserve. Bisogna guardare alla qualità dell’acqua, più che la sua quantità nel pianeta" ha detto a Fides p. Przewozny. "Specie nelle zone ad intensa industrializzate non c’è adeguato controllo ambientale: scorie chimiche e acque reflue delle grandi città inquinano corsi d’acqua e mari. In mezzo agli oceani si puliscono petroliere o si scaricano i rifiuti di navi turistiche. E’ assolutamente necessario – continua il frate – un pacchetto di leggi internazionali a tutela dell’ambiente (esiste già ad esempio una Convenzione Onu sui mari) e soprattutto l’impegno a far applicare queste norme". "No al laissez faire, al disimpegno totale, che permette gli abusi ambientali" ha ribadito con forza.

"Alcuni cercano di ridurre la questione della scarsità d’acqua al problema di controllo delle nascite. Si tratta, invece, di un problema di uso e organizzazione delle risorse, che non verrà risolto con un’indiscriminata politica di contenimento demografico. Molto dell’allarmismo ecologista sulla crescita demografica è pura demagogia, propaganda ideologica di una cultura disumana. La demografia diventa un problema solo quando non si adottano misure necessarie per preservare le risorse essenziali alla vita dell’uomo come l’acqua".

P. Przewozny cita come esempio le dichiarazioni di Ted Turner, il fondatore della rete televisiva americana CNN che di recente ha sostenuto la one child policy (politica del figlio unico) a livello globale, auspicando che la popolazione del mondo scenda fino ai 2 miliardi di persone e deridendo il Papa. "Turner ragiona secondo una logica distorta: non è eliminando l’uomo che si risolve il problema ecologico o si migliora il benessere del pianeta. La Cina ha adottato da anni la one child policy e oggi si ritrova con 200 milioni di uomini celibi in più rispetto alle donne nubili, una vera tragedia sociale. Turner pensa che il cancro sulla terra sia l’uomo e fa valere il suo strapotere economico per affermare con cinismo una cultura che va contro l’uomo".

Il frate sottolinea la responsabilità dell’uomo negli abusi e si sofferma sulla situazione di Africa e Asia: "Tempo fa in Africa il problema dell’acqua non esisteva perché le tribù erano nomadi e si spostavano, cosa oggi impossibile per i confini degli stati disegnati dall’uomo.L’allarmismo del Worldwatch Institute è ingiustificato: è chiaro che a Bombay, insediamento umano a densità troppo elevata, si avranno problemi di approvvigionamento idrico e di inquinamento delle acque. Un esperto indiano mi ha detto che lì non esiste un sistema di depurazione, perciò i fiumi diventano cloache".

L’ultimo appello di p. Przewozny è in pieno spirito francescano: "L’umanità deve recuperare un atteggiamento sereno verso il creato e amare sora nostra madre terra. L’ideale è il giardino dell’Eden, dove c’è piena armonia uomo-natura. Nella realtà, senza cadere nel catastrofismo, è sufficiente maggiore sensibilità nel prevedere l’impatto ambientale dei progetti umani". (26/2/1999)



Commento: l'affermazione di Turner era indirizzata a sé stesso, come dargli torto?