La moneta del popolo spaventa la ConfCommercio: perché?

Il Centro
Quotidiano dell'Abruzzo
CHIETI CRONACA
giovedì 31 agosto 2000, S. Aristide
Riabilitata la moneta del popolo
Ordinato il dissequestro, ora sui Simec punta anche la Lega
Il professor Auriti vince la prima partita giudiziaria
http://www.ilcentro.kataweb.it/ilcentro/arch_31/chieti/cronaca/ch106.htm
Rossano Orlando

GUARDIAGRELE. Tornano in circolazione i Simec a Guardiagrele. Il tribunale del riesame, riunito ieri mattina a Chieti (Antonio Gagliardi presidente, Ciro Marsella relatore, Angelo Zaccagnini componente), ha disposto la revoca del provvedimento di sequestro preventivo della «moneta del popolo» creata dal professor Giacinto Auriti e adottato dal giudice per le indagini preliminari di Chieti, Geremia Spiniello.

La notizia del dissequestro ha suscitato la favorevole reazione della Lega Nord che oggi, a Montecitorio, per iniziativa del deputato Mario Borghezio ha annunciato alle 10 una conferenza stampa alla presenza dello stesso Auriti visto che il partito leghista è interessato all'esperimento dei Simec e non ne esclude un utilizzo in "Padania". Il sequesto era scattato il 10 agosto, quando polizia e guardia di finanza hanno ritirato tutte le banconote in circolazione nella cittadina e scambiate con le lire alla pari, ma con un potere di acquisto doppio rispetto alla moneta legale per via di una convenzione con alcuni negozi che hanno aderito al sindacato antiusura di cui Auriti è segretario. «E' un provvedimento che ribadisce la fiducia nella giustizia e la evidente legittimità dei Simec. Al momento, sebbene non sia conosciuta la motivazione del provvedimento, può affermarsi», commenta l'avvocato Antonio Pimpini di Chieti, difensore di Auriti, «che la legittimità della circolazione dei Simec derivi dalla libertà di contrarre che hanno esercitato gli aderenti, visto che questi si sono liberamente determinati a procedere nei modi e termini attuati senza che alcun rilievo o violazione di norma penale possa configurasi. Inoltre, le ipotesi criminose astrattamente e genericamente adombrate dalla procura e condivise dal giudice per le indagini preliminari, non possono trovare fondanento giuridico poiché non vi è stata alcuna raccolta del risparmio né alcuna attività di finanziamento (sono queste le ipotesi di reato a carico di Auriti).

Il provvedimento del tribunale del riesame ha prodotto la dura reazione del direttore provinciale della Confcommercio, Vincenzo D'Alessandro. «Al di là delle motivazioni del provvedimento», osserva D'Alessandro, «sono preoccupato sull'uso che dei Simec Auriti potrebbe continuare a fare. La sua teoria potrebbe essere condivisa ma se ne fa l'utilizzo di prima rappresenterà un elemento di turbativa della concorrenza e del mercato. Significa in pratica scombussolare le regole del mercato a danno di qualcuno. Per questo non possiamo essere d'accordo. Domani, infatti, potrebbe venire fuori qualcun altro che si inventa un nuovo simbolo monetario e fare la stessa cosa. Faccio un esempio: se uscisse un Simec che consente di acquistare merce nel rapporto 1 a 4, anziché 1 a 2, come è stato a Guardiagrele, cosa accadrebbe? Se Auriti voleva una conferma per la sua teoria, va bene, ma si fermi lì».



Nota: la Procura della Repubblica italiana fondata sul Popolo Sovrano, dovrebbe leggersi la Costituzione. Da che parte sta, sennò?