15° CAPITOLO - Il giornale del carcere

Dopo breve tempo, forse perché non svolgevo colloquio con alcuno, avevo già chiuso ogni rapporto con tutti i miei familiari e anche questo in buona parte in conseguenza delle precedenti carcerazioni: mi resi conto della mia necessità di comunicare per "uscire" dall'isolamento di questa sezione. Lo feci scrivendo una lettera alla redazione del giornalino interno, patrocinato dalla C.G.I.L. di Bologna che si coadiuvava con la partecipazione di un gruppo di detenuti.



LETTERA ALLE VOCI DI DENTRO

TRA LE MURA NELLE MURA

Cari amici di "Le voci di dentro", sono Antonio ed ho 44 anni, nativo di
Taranto ma milanese di adozione, coniugato-separato con due figli di 18
e 16 anni; sono pluripregiudicato e da tre mesi mi trovo qui, per un reato
di droga. Il giorno 11 c.m. è fissata l'udienza preliminare e quindi saprò
se uscirò o sarò rinviato a giudizio. Per caso mi è capitato di avere tra
le mani la vostra rivista n°5 del 1993 e quindi so che esiste, anche se
ancora non capisco come abbia fatto ad entrare nella la sezione B e se un
altro esemplare riuscirà ad entrarvi. Dico ciò perché le due sezioni B sono
tanto chiuse all'esterno e tanto estranee al resto delle altre sezioni, che
danno l'impressione di vivere in un altro pianeta; pensate, anche il
giornale che nasce dal carcere stesso sembra estraneo; unica vera e
coraggiosa voce ed immagine esterna è Suor Teresa, coadiuvata da Don Mario e
Don Maurizio che - ribadisco - coraggiosamente e tenacemente si sforzano di
portare a molti di noi la parola del Padre nostro che alimenta la speranza
e infonde calore umano.

A Suor Teresa, per la sua opera, dedico la poesia "Nella fede la pace
dell'anima", a voi dedico, affinché il vostro impegno importante continui,
"Vagabondo", a Francesca Santini dedico "Fiori in cemento", e a tutti i
detenuti della Dozza "Evasione".

Cari amici, in merito ai suggerimenti che ci chiedete, io non conosco la
realtà di questo carcere che, mi auguro, non sia in tutto come la sezione
in cui vivo, però vi prometto che non appena riceverò tutto il materiale che
posseggo fuori, lettere, poesie, articoli e iniziative svolte, farò in modo
di farvene recapitare volentieri delle copie, affinché possa anch'io dare
un contributo al giornale.

Vorrei anche sapere se il giornale viene dato gratuitamente ai detenuti che
ne fanno richiesta e chi è incaricato della distribuzione. Inoltre vorrei
sapere anche se foste interessati a sostenere la nascita di un'associazione
volontaria pro-carcerati e famiglie carcerati, con annesso ufficio legale
che dovrebbe servire in special modo in merito all'esecuzione della pena e
all'ordinamento penitenziario.

Cari amici, in attesa di un vostro gradito riscontro vi saluto tutti
cordialmente e vi ringrazio del vostro impegno che vi assicuro non è poca
cosa.

       Antonio SANTOIEMMA



POESIA: VAGABONDO

In abiti di fortuna e barba incolta
su di una pelle arsa
che pur non disdegna l'acqua,
Tu vagabondo hai scelto
di vivere la tua compagnia in osteria
per letto una panchina dove è subito mattina,
In quel lampione, in quella luce gialla
rivivi i tuoi ricordi,
non sono belli, meglio...meglio?!.
Era bella la tua sposa
anche i figli erano tutto
allor cos'è che ti ha distrutto?

Antonio Santoiemma
Casa Cir.le Bologna



Scrissi anche una lettera ad una donna che era detenuta alla sezione femminile, con lo scopo di ricevere informazioni sulla situazione del femminile stesso. Dopo pochi giorni ricevetti un foglietto rosa da parte di Cris, in una lettera spedita via posta.


POESIA: FOGLIETTO ROSA

Isolato dalla vita e dagli affetti
che già a gran fatica...ricucivo senza effetti,
mi riproposi a dar battaglia ai prepotenti;
      Cosa fare, cosa dire, ho bisogno di alleati
      forse è meglio dare voce, qui mi sento molto solo;
      ci sarà pure qualcuno che la pensa come me;
Presto giunse un foglietto rosa
poche righe per chi vuol altro...
a me bastarono, era forte quella voce;
      Era CRIS, l'assistente...lei diceva,
      io clochard...in futuro volevo fare,
      or ci lega un foglietto rosa...
Ha collegato due passati assai spinosi
che pure adesso son burrascosi
ma che forte vogliono...un futuro rosa.

Bologna, 7/9/1994



Iniziò una fitta corrispondenza, molto sincera e amichevole, mi spiegò tutte le fasi salienti e più significative della sua vita. Mi convinsi che era troppo buona e bisognosa di affetto, causa di tutti i suoi guai che, l'avevano indotta a lasciare il marito. Purtroppo, aveva trovato un convivente ancora peggio.

La corrisrondenza con Cris si ridusse nel raccontarci a vicenda le nostre pene e vicende vissute, ma di vere e proprie informazioni sulla "vita" del fernminile, non mi raccontò altro che: l'omossessualità che si pratica in modo anche indecente, qualche pettegolezzo che fa la regola del rapporto tra donne, l'esistenza del corso d'informatica e di un conseguente tirocinio svolto presso la casa delle donne (cooperativa per sostenere le donne in difficoltà) ma anche la delusione che subirono nel vedere che il Comune di Bologna non potè mantenere l'impegno di assegnare delle borse lavoro da svolgere presso gli enti pubblici o cooperative, così come aveva promesso.

Nacque anche un sentimento da questa corrispondenza.



POESIA: SENTIMENTO

La tristezza mi avvolgeva
con il suo manto di nebbia.
Col pensiero volavo lontano
anche se di fronte a me
la televisione parlava...
La mia mente era assente.
Poi una voce "pelouche"
...un Telex
Il cuore mi batteva
era lui mio caro vagabondo
Tonino era tornato
sotto quel fazzoletto di cielo
tutto nostro
...un dolce sentimento
mi inebriava di gioia
era il mio amore per lui

Bologna 27/2/1995      da CRIS



Senz'altro il nostro rapporto era sincero, ma io non volevo legarmi definitivamente ad un'altra donna. Non che mi dispiacesse avere una vita normale, non mi è mai dispiaciuto. Ma dopo tutte le esperienze sentimentali e di convivenza, per ora, penso di stare bene solo con me stesso e d'impegnare tutte le mie energie per la reaizzazione dell'associazione per i detenuti, miranndo alla salvaguardia di essa ed alla integrità familiare che è messa sempre in pericolo a causa dell'indifferenza delle istituzioni che non si curano del mantenimento dei rapporti affettivi del detenuto con la famiglia nè di offrirgli un effettivo sostegno per il suo reinserimento. E perciò che ho deciso di interromrere il rapporto sentimentale con Cris; prima con un brusco silenzio, dovuto però alla sua insistenza a non voler comprendere che già potevo arrivare a quest'ultima scelta. Dopo un certo periodo (forse troppo lungo), ho risposto ad una sua lettera dove mi è apparsa rassegnata nel comprendere la mia scelta. Quindi gli ho confermato la mia amicizia che credo possa essere ancora più valida di un rapporto sentimentale a senso unico (da parte mia). Ritengo infatti più importante per me il mio progetto. Per questa mia decisione, potrò apparire egoista, ma in realtà non ho voluto che la mia esigenza di fare per una causa in cui credo, venisse a pesare su di lei cui, orgogliosa e coerente com 'è, potrebbe costare molto caro in termini lavorativi, realizzazione sentimentale e anche per quanto concerne il suo dovere di Mamma giacché ha un figlio minore che necessita di molta cura. Presto, lei, potrebbe finire la sua odissea giudiziaria e carceraria; sono sicuro che vorrà partecipare al mio progetto, a me fa piacere, ma lo accetterei solo in forma di volontariato e se è disposta ad offrire solo i ritagli di tempo libero che, insieme a tanti altri ritagli, possono essere una grande forza,.


EGOISMO

ECCO PRENDI, TIENI TUTTO, NON BADARCI...IO MI ARRANGIO; Ml ARRANGIO Sl,
MA SON FELICE Dl AVERTI DATO TUTTO Dl ...ME STESSO!

COME, NON Tl HO DATO NULLA AMORE MIO...?
AH, ERA NULLA...SI'...VA BE'!?

SI VA BE', TI VOGLIO BENE, Tl VORREI DAR DI PIU'...;
...SI', TU NON SEI COME L'ALTRA, E POI, NON E' GIUSTO CHE IO CHIUDA
...IL MIO CUORE AL MONDO.

CON GLI OCCHI CHI TI RITROVI, NON POSSO NON DIRTI T'AMO;
NON POSSO NEGARTI NULLA, E NON SAREBBE GIUSTO,
IN AMOR BISOGNA DARE !

E ALLORA, PRENDI TUTTO AMOR MIO...IO Ml ARRANGIO;
MI ARRANGIO SI, MA SON CONTENTO DI AVERTI DATO TUTTO ! !!

COME DICI, NON TI HO SAPUTO DARE NULLA ?!?
MA ALLORA, CI SON CASCATO...ANCORA ???

ANTONIO SANTOIEMMA
MILANO 1989.



LE VOCI DI DENTRO bimestrale della C.G.I.L.

Editoriale  del 19 dicembre 1994

Dunque il governo Berlusconi I°, quantunque "unto dal signore", boccheggia
vistosamente e pare sia destinato ad una sepoltura precoce. Ce ne dispiace
davvero poco.

E' stata un'esperienza breve, speriamo unica e non ripetibile, ma davvero
esemplare: oggi sappiamo cosa vuol dire governo di destra all'italiana.

1. Lo sanno i pensionati, scippati della scala mobile, individuati come
categoria di spreconi, chiamati in causa una, due, tre volte come anziani,
come malati, come "aventi bisogno" di intervento sociale.

2. Lo sanno i lavoratori, accusati di far chiacchiere, condannati a stare
sul posto di lavoro dopo 35, 36, 38 anni di lavoro, non importa quanto duro,
non importa quanto calloso, non importa quanto sofferto.

3. Lo sanno gli emarginati, quelli che sono iscritti nella categoria
"disagio": non remano, sono improduttivi, costano. Certamente non li ha
unti il signore di Silvio I°: colpa loro, cavoli loro.

4. Lo sanno i cagionevoli di salute, giù ticket, sanità pubblica
bistrattata, giù bombardamento su come è bello assicurarsi con questa o
quella compagnia. Sei malato e ti fanno sentire anche più sfigato perché
non c'hai pensato prima, pirlone!

5. Lo sanno i carcerati, quelli normali: l'avete mai sentito quella
controfigura (di se stesso), il Giuliano Ferrara o quell'altra anima bella
di Sgarbi Vittorio levare lamenti per le migliaia di detenuti che affollano
le carceri italiane? Troppo facile, i nostri signori sono persone che
contano, se devono levare la loro voce lo fanno almeno per un ex ministro,
il dott. De Lorenzo magari.

6. Lo sanno anche gli evasori fiscali, gli evasori contributivi, quelli che
non fanno chiacchiere ma fatti e che fatti! Per loro e solo per loro c'è una
nuova forma di ergastolo: condonati a vita! Mica male, però.
Bisogna dire, ad onestà deI vero, che anche il Governo Berlusconi ha
imparato qualcosa nelle ultime settimane: che il sindacato, quello vero, è
vivo eccome, al punto da mobilitare milioni di persone per settimane e
settimane, senza un cedimento, con grande responsabilità, senza un
incidente; Berlusconi dovrebbe aver imparato che contro questo sindacato
anche gli unti fanno fatica a muoversi e che governare è un tantino meno
facile che fare Jogging nel parco della villa di Arcore.

Insomma, sono stati mesi di lezioni per tutti. Buon pro ci faccia.

Bruno Pizzica



BOLOGNA Lì 05.01.1995.

PUNTI Dl VISTA

Dall'editoriale dell'ultimo numero de "Le Voci
di Dentro" capisco quale e quanta gioia provi chi
scrive per il vistoso "boccheggiamento" del
governo Berlusconi, non tenendo conto "spudo-
ratamente" quanto costi agli italiani tale boc-
cheggiamento; si tenta di far passare in atto al
governo Berlusconi per incapacità, illudendosi di
rivolgersi a degli emeriti cretini (l'opinione pub-
blica) che non abbiano seguito l'evoluzione dei
fatti.

Con un sarcasmo abominevole, dal boccheggia-
mento si arriva direttamente ad annunciare la
destinata e precoce sepoltura, dimenticando che
appena una riga sopra egli stesso ammetteva che
il governo Berlusconi è "unto dal signore".

Chi ha scritto il pezzo, inconsapevolmente ha
affermato una grande verità, e cioè: l'unzione del
signore, poi elenca una piccola serie di malanni
Nazionali incancrenitisi in 50 anni di prima
repubblica con il "favore di una opposizione
politica e di sindacati consenzienti".

E infine, tenta di screditare un Giuliano Ferrara
"cresciuto" proprio tra le mura domestiche di chi
ha scritto, e di un vittorio Sgarbi che ha una col-
lezione denunce a tutto campo solo perché lui
stesso denuncia per primo i mali di una giustizia-
ingiustizia.

Il servizio chiude con tre grandi verità:

1°) Berlusconi dovrebbe aver imparato che con-
tro questo sindacato anche gli "unti" fanno fatica
a muoversi...Vero!)

2°) Insomma, sono stati mesi di lezione per
tutti...speriamo !

3°) Buon pro ci faccia...Auguri!?

A pagina 8, dello stesso numero del dicembre
'94 vi è pubblicata una mia lettera indirizzata alla
redazione con la quale comunico una mia "disin-
teressata" volontà di collaborazione col giornale;
elogiando lo stesso per i "presunti" vantaggi che
può comportare ai reclusi della Dozza, se curato
in modo di essere "solo" un ponte tra carcere
società.

Ma purtroppo, ancora una volta, mi rendo conto
che il carcere diventa all'occorrenza un utile
"cavallo di battaglia" per fini propagandistici, e
che in realtà del carcere non gliene frega niente a
nessuna forza politica o istituzionale pubblica,
fatto salvo per il volontariato che si affanna
coraggiosamente a tentare di creare un vero
ponte di solidarietà civile e cristiana.

E' ovvio che mai più mi impegnerò per il giorna-
le "Le Voci di Dentro", ma che sicuramente non
sarà quest'ultima delusione a farmi demordere
dall'impegno ad essere una cellula viva del
sospirato...Ponte !

A proposito, parteciperò al concorso di poesie e
racconti organizzato dal C.I.D. del 3_ piano della
Dozza, con l'augurio che tale comitato diventi un
fiume di cultura e solidarietà straboccante, capa-
ce di far confluire a sé tutti i rivoli di bontà che
vagano per la città, disorientati e male informati
al riguardo del carcere della "Dozza".

Antonio Santoiemma



In riferimento alla posizione espressa da Santoiemma circa l'editoriale a
firma del direttore Bruno Pizzica sul numero scorso, ed in risposta
all'accusa mossa alla redazione interna di essere strumentalizzata a fini
politici, riteniamo opportuno esporre anche il nostro punto di vista.
Sarebbe facile rispondere che l'editore di un giornale ha comunque il
diritto di esprimervi una propria opinione, oppure che il non pubblicare
un qualsiasi articolo perché in disaccordo con esso equivarrebbe a una forma
di censura, ma ciò vorrebbe dire affrontare la questione da un'angolazione
sbagliata.

Le finalità che un giornale di detenuti si deve porre sono, oltre che
rappresentare una cassa di risonanza delle problematiche carcerarie, quelle
di essere uno strumento che, nel rispetto della legalità, permetta ad ogni
detenuto di portare il suo contributo con proposte, interrogativi o altro
per raggiungere quel cambiamento che tutti noi auspichiamo nel pianeta
carcere.

Per troppo tempo la contrapposizione ideologica rosso/nero, destra/sinistra
è servita per disperdere energie che potevano essere incanalate in direzioni
più positive e producenti!

In questi termini la decisione di interrompere un rapporto di collaborazione
ci appare come un gesto che fa solo sì che un giornale che dal contributo di
tutti trae la sua forza principale, venga indebolito proprio nel suo
sostegno più importante.

La Redazione Circondariale

Fare un giornale come "Le voci di dentro" non credo comporti l'automatica
rinuncia ad avere opinioni e ad esprimerle. Mi spiace che il lettore abbia
preso così male il mio pezzo pubblicato sull'ultimo numero. Ma, per la
verità, mi spiace ancora di più il fatto che, al di là del "sarcasmo
abominevole" che mi viene attribuito, il lettore non condivida il senso
generale del ragionamento che cercavo di fare e che trovo del tutto
pertinente ai temi che il giornale tratta. Mi scuserà Santoiemma se insisto
e mi scuseranno tutti quelli che la pensano come lui: continuo a trovare
poco comprensibile che chi vive l'esperienza del carcere e dell'esclusione
(e non si chiama De Lorenzo e simili) possa far affidamento su governi tipo
il Berlusconi-Fini, fondati sul libero dispiegarsi dell'edonismo alla
beautiful e naturalmente (auto)-benedetti dal signore (di chi?). Non dico
nulla degli Sgarbi e dei Ferrara: basta la parola, come diceva un celebre
spot di un altrettanto celebre lassativo. Dopo di che ognuno la pensi come
gli pare.

Bruno Pizzica

P.S.: questo giornale sarà ben lieto di ospitare contributi di Santoiemma e
di tutti coloro che vorranno collaborare e sicuramente non chiederà a
nessuno preventive dichiarazioni di fede e/o adesione a questa o quella
idea politica.



Caro Pizzica,                                       " LA DOZZA "
E 'inutile continuare una polemica sterile ,        BOLOGNA li I2 .07 .95

tanto più, che tutte quelle cose contro cui ti sei scagliato nel tuo
famoso editoriale, sono state portate avanti dall 'attuale maggioranza
di governo, a te suppongo cara, e secondo il mio modesto parere, molto
peggio di quanto non avesse tentato di fare Berlusconi.

Per quanto riguarda la mia personale simpatia per Ferrara, non scordare
che in epoca recente si abbeverava alla tua stessa fonte, e che Sgarbi,
nel bene (tanto), e nel male è l'unico che con le sue iniziative tiene
vive le nostre speranza. Io penso che un giornale che viene scritto dai
detenuti con l'aiuto di qualche professionista, dovrebbe occuparsi dei
problemi dei detenuti, e mi sembra che proprio da membri eminenti del
vostro partito nascano le più feroci critiche ed opposizioni alla nuova
legge sulla custodia cautelare. Su questo a noi interesserebbe parlare e
non sulle simpatie o antipatie nei confronti di Fini o Berlusconi.
perché una cultura come quella di sinistra antesignana da più di un
secolo del migliore dei garantismi, si sia tra.sformata, in una bieca
cultura di potere pronta a raccogliere soltanto, i frutti politici che
inchieste compiacenti o no le assicurano?

Noi questo temiamo, di essere vittime di un gioco più grande di noi
e che sulle nostre vite si decidano degli accordi, dimenticando il
nostro diritto alla vita.

L 'ultimo suicidio all'interno delle carceri italiane è proprio di ieri
nel carcere della Dozza. Cosimo Torri, 42 anni si è impiccato; oggi il
notiziario ne ha comunicato un altro avvenuto nel carcere del Buoncammino
di Cagliari, ma domani e dopodomani?

Riguardo il "confetto Falqui", a me personalmente, fa lo stesso effetto
in questo periodo di cultura, della Morte che la vostra politica tiene
in atto, non parlando poi del tentativo d'ingannare la povera gente,
con il quale volete convincerli che il cipresso sia un "ULIVO" e
l'avvoltoio una COLOMBA.

    Distinti saluti  Antonio Santoiemma



Egr.ia Sig.ra                                        Casa Circondariale
Anna De Mugnaio                                      La Dozza
Assessore alle Politiche Sociali                     Bologna, 26-11-94
c/o il Comune di Bologna

sono un detenuto comune ristretto nella casa Circondariale "La Dozza", in
una delle tre sezioni differenziate (alta sorveglianza), e precisamente
nella sezione I°B cella n. 9.

Il giorno 16 c.m., Il Resto del Carlino ha riportato un articolo in merito
all'impegno assunto dalla Regione Emilia-Romagna nei confronti del Carcere,
atto a migliorarne la qualità della vita interna e ad organizzare il
soggetto per un futuro reinserimento; lodevoli sono anche gli sforzi del Sig.
direttore dr. Giorgio Chirolli.

Ho spuntato i passi più importanti dell'art., e cioè:

1) Il titolo - Centinaia i detenuti coinvolti (censiti 890);

2) Dichiarazione del sig. direttore "Cito con orgoglio i sei reclusi cresimati
   dietro le sbarre ( 4 del I° B e 2 del II° B);

3) Dichiarazione della consigliere regionale, Sig.ra Katia Zanotti - La
   Dozza è ai primi posti nella risocializzazione dei detenuti;

        Gli interventi in programma:

1 - Lavoro e formazione professionale -
2 - Attività ricreative -
3 - Assistenza nelle dimissioni e nel ritorno alla libertà -
4 - Verifica delle convenzioni con le USL, "se ne occuperanno" altrettanti
    gruppi tecnici permanenti (che coprono un quadro di bisogni
    fondamentali).

Premetto che sono sempre stato attento alla problematica del Pianeta
Carcerario, impegnandomi sempre per quanto possibile; è perciò che mi ha
interessato il servizio giornalistico in oggetto, e spero sinceramente che
tutto il programma goda della migliore delle fortune a soddisfazione della
civiltà, e ancor più, dell'uomo.

Egr.ma Sig.ra Anna De Mugnaio,

è chiaro che se le scrivo, non è solo per elogiare il suddetto programma; questa missiva vuole essere un invito a visitare sezioni differenziate, dove come me vivono più di cento uomini, che non dispiacerebbe affatto un dialogo con le istituzioni del mondo civile quale lei rappresenta, e che purtroppo in queste sezioni latita ad eccezione dell'ammirabile impegno di Suor Teresa e del suo staff della comunità del Barraccano, che hanno saputo portare N.S. Gesù Cristo in queste sezioni con più facilità di quanto gli riesca con gli uomini.

Come lei, mi è stata segnalata quale persona sensibile, anche il sig. consigliere Regionale Dr. Ivo Cremanini, al quale inoltrerò eguale invito, e altrettanto farò con sua Eminenza il Vescovo ausiliario di Bologna, dal quale abbiamo ricevuto il dono Santissimo della Cresima in data 4/9/1994 e che rivedremmo con affetto insieme a lei e il dr. Cremonini possibilmente prima di Natale per scambiarci gli auguri, e per iniziare un dialogo che possa farci sentire più vivi e sperare in un futuro migliore.

Fiducioso in un suo cortese riscontro, voglia gradire distinti saluti.

     Antonio Santoiemma



Egr. sig. Direttore                               Casa Circondariale
dr. Giorgio Chirolli                              "La Dozza"  26/11/'94

Io sottoscritto Antonio Santoiemma, det. I°B-9, ritengo doveroso metterla a conoscenza di quanto in allegato, e quindi degli inviti inoltrati; esclusivamente per portare un impegno costruttivo e leale al suo progetto d'umanizzazione di codesto Istituto.

Fiducioso in un suo benevolo accoglimento della presente proposta, tendente a creare un maggiore dialogo con la S.V., e con le istituzioni civili esterne al fine di creare le condizioni ottimali a poter essere (anche noi delle sezioni A.S.) parte integrata del mega-progetto messo in atto dalla Regione Emilia-Romagna, e naturalmente da lei ambitamente cullato; ringraziandola anticipatamente, porgo doverosi ossequi.

            Antonio Santoiemma



Egr.mo Dr.                                   Casa Circondariale
Ivo Cremanini,                               "La Dozza"  26/11/'94
Consigliere Regionale Emilia-Romagna,

per quanto scritto in allegato, spero voglia accettare l'invito a voler visitare le sezioni differenziate in compagnia dell'Egr. sig.ra Anna De Mugnaio (assessore alle politiche sociali c/o il Comune di Bologna),e a sua Ecc.ma Eminenza il Vescovo vicario di Bologna; per conoscere la realtà di queste sezioni differenziate, gli uomini che ci vivono e le loro esigenze.

E' ovvio che sarà anche un momento per scambiarci gli Auguri del S. Natale che è ormai prossimo a venire.

In un attesa fiduciosa, voglia gradire i più sentiti ringraziamenti anticipati e distinti saluti.

           Antonio Santoiemma



                                                      Casa Circondariale
Monsignor                                       "La Dozza"  26/11/1994
Claudio Stagni
Curia Arcivescovile,

umilmente mi permetta di porgerle il presente invito a visitare le sezioni differenziate, possibilmente prima del S. Natale prossimo a venire, e per scambiarci gli auguri, e ricevere la sua Santa benedizione, e per dare vita ad un possibile dialogo con le istituzioni civili esterne, come già chiesto in allegato, ai signori: Anna De Mugnaio, assessore alle politiche sociali c/o il Comune di Bologna, e al Dr. Ivo Cremanini, Consigliere Regionale dell'Emilia-Romagna, persone, come lei, sensibili alla realtà carceraria.

Fiducioso che i suoi impegni potranno renderla disponibile a regalarci un altro momento felice in sua compagnia, voglia gradire i sinceri saluti di quanti la ricordano, e i miei in particolare.

           Antonio Santoiemma



POESIE DALLA SEZIONE FEMMINILE

L'AMICIZIA

Non camminare davanti a me
potrei non seguirti,
non camminare dietro di me
non potrei esserti guida,
cammina al mio fianco
e sii solo mio amico.
 

TRISTEZZA

Tristezza, solitudine e malinconia
sembrano parole di una canzone,
ma quale?
Le giornate senza te, sono come le nuvole
senza pioggia
come un cielo senza stelle
come il sole che non scalda
come una canzone che è triste e malinconica
come . . .me .
 

RISVEGLIO

Svegliarsi al mattino
e ancora una volta guardare alla vita,
un fiore che sboccia,
un uccello che vola,
e tante altre cose che la vita ci offre
per capire che anche noi siamo vivi
e solo con questo possiamo essere felici.
 

QUEL CERTO ADDIO

Quel tuo ultimo saluto
Quel tuo ultimo sguardo
i tuoi occhi
le tue lacrime
quel tuo ultimo sorriso
qualcosa
che è difficile dimenticare.
 

CONCHIGLIA

Perla preziosa della mia vita
per cercarti sono andata negli abissi più scuri
e pericolosi,

Ho scandagliato i mari più trasparenti del cielo
e adesso che non ricordo più
neanche il sapore dell'umido salmastro
mi accorgo che sono

sempre stata la tua conchiglia.

         Francesca Santini

I MIEI PIEDI

I miei piedi
hanno calpestato tappeti
di foglie fruscianti,

freddi marmi decorosi,
avvolgenti fanghi paludosi,
roventi spiagge mute.

I miei piedi
aspettano di volare .

         Francesca Santini

SCHEGGE

E' sempre così con i miei ricordi,
non si è mai sicuri.

Eppure, dal lento riaffiorare di immagini,
suoni, odori è scandita. la monotona realtà
che mi circonda.

Poco a poco la "mia" cella è affollata
di personaggi che non si conoscono tra loro
ma conversano, ridono, si raccontano, piangono, sorridono
si specchiano nei miei occhi increduli
e li lascio dolcemente farmi compagnia.

         Francesca Santini



Da: Le voci di dentro

EDITORIALE

Il 1994 ha lasciato in eredità al nuovo anno la quotidiana rissa televisiva e una stampa sempre più conformista stretta nella più totale stupidità, arroganza e protervia sia della informazione che della politica.

Siamo in un paese in perenne condizione di emergenza politica, economica, e sociale.

La grande "rivoluzione di Mani Pulite" è stata trasformata in notizia da rotocalco.

Il problema della Giustizia italiana è ormai proposto come una bagarre che si consuma nei corridoi dei diversi tribunali tra ispettori, magistrati e politici.

Tutto ciò, volutamente o no, sposta i riflettori dall'uno, all'altro, distogliendo l'attenzione dalla realtà del problema mantenendo un sistema del diritto penale obsoleto.

Si allarga sempre più la forbice tra i processi pendenti a quelli celebrati al dibattimento; I'insufficienza di personale ormai è cronica, la depenalizzzione non decolla mai, e l'adozione di criteri per la fissazione dei processi segue la via della burocrazia anzichè del diritto. Non esistono orientamenti omogenei, ogni magistrato segue proprie regole.

Un recente libro di Eusebi intitolato "La pena è in crisi?" richiama la riflessione sul fallimento dell'intero sistema della giustizia penale come risposta alLe funzioni a cui è chiamata a rispondere.

L'impegno di continuare a tenere in vita la nostra rivista, pur nella difficoltà di tener fede alla puntualità di pubblicazione, è testimonianza che al contempo è vivo il dibattito e l'interesse all'interno e all'esterno delle carceri di una gran parte di cittadini che credono che "prima o poi" le idee prevalgono sugli interessi.

Maria Assunta Serenari