10° CAPITOLO - Lo sport in carcere

Lo sport, tutti ormai sappiamo quali benefici produce sull'uomo, sia fisici che psichici. Ho già detto che ormai tutte le carceri hanno almeno un campo di calcio ed una palestra; ma molti detenuti svolgono esercizi fisici in cella o nei cortili per il passeggio. Questo perché l'accesso al campo o alla palestra è limitato a causa della rotazione delle sezioni; di media, non si riesce ad accedervi più di una volta la settimana, ed è perciò che molti si arrangiano. Poi c'è anche il problema di far conciliare gli orari a cui è condizionato il detenuto: il giorno, l'orario della doccia, dei pasti e del passeggio, l'eventuale attività lavorativa o lo studio che si svolge.

Sono queste le maggiori cause per cui molti non fanno attività fisica, cadendo nella "trarpola" dell'ozio che è il peggiore nemico dell'uomo, figuriamoci del detenuto! L'ozio fa pensare, ma pensare con le dita intrecciate è ben altra cosa, logora e distrugge qualsiasi buona volontà, figuriamoci, ancora una volta, le volontà deviate!

Alla Dozza, in entrambe le sezioni differenziate (A.S. alta sorveglianza) dove io mi trovo, è possibile fare la doccia tutti i giorni dalle ore Nove alle Dodici e dalle Sedici e quindici alle Diciotto; credo che in molte carceri ci invidiano questa possibilità, per cui, alla Dozza, chi vuole fare attività fisica in cella, soprattutto se è da solo, la può fare benissimo. Infatti sono molti quelli che la fanno. Al campo da pallone possiamo accedere una volta alla settimana in un giorno stabilito dalla direzione; vi accediamo una volta di mattina ed una volta di pomeriggio.

Comunque è auspicabile che lo si favorisca sempre di più, lo sport, poiché ne è riconosciuta la sua utilità anche pedagogica.