9° CAPITOLO - Il vitto

Come in tutte le comunità non si eccelle in qualità (la rima è nata spontanea); molto dipende dalla capienza di detenuti in un carcere, ma anche dalla ditta appaltatrice che fornisce il vitto ed il sopravvitto. Alla Dozza, fino ai primi di Gennaio '95, c'è stata una ditta di Mazara del Vallo, come sia arrivata a Bologna non lo capisco visto che a Rimini c'è la sede centrale della M.A.R.R. che fornisce gli altre carceri e credo che sia la più importante del settore in Italia. In merito alla ditta che operava prima, in Agosto '94, a causa dell'allarme SALMONELLA scoppiato nella provincia di Bologna, chiesi alla federconsumatori dell'Emilia - Romagna di sollecitare dei controlli igienici tramite l'ufficio igiene di Bologna, e dei controlli sui prezzi della merce che ci veniva venduta dalla stessa impresa.



Bologna, 29 luglio 1994

Spett.le
          FEDERCONSUMATORI
          Emilia Romagna

          e p.c. All'Ill.mo Dott.Costa
          Presidente del Tribunale
          di sorveglianza di Bologna
 
Siamo i detenuti del I°, II° e III° B, sezioni differenziate della Casa Circondariale "La Dozza" di Bologna; ci rivolgiamo alla Vs. Associazione per la difesa dei consumatori perché riteniamo alti i prezzi di molti generi in listino (allegato) praticati c/o questo istituto che lo aprovava in data 14 c.m.

Inoltre, visto l'allarme sociale provocato da molti casi mortali di Salmonellosi verificatisi in alcune comunità della Regione, e considerato che il carcere è senz'altro una delle più a rischio, desideriamo essere rassicurati in merito all'igienicità dei prodotti stessi e delle confezioni, cioè se sono rispettate le norme che regolano il commercio in oggetto; non da meno vorremmo la stessa garanzia sui prodotti somministrati (vitto) dall'amministrazione carceraria. Ove ravvisaste eventuali responsabilità civili e penali, con la presente sottoscritta vi deleghiamo a rappresentarci in ogni sede competente, riservandoci di costituirci civilmente quali parti offese.

Ringraziamo anticipatamente per il vostro impegno, vogliate gradire distinti saluti.
 
(seguono tutte le firme dei detenuti)



Alla Procura della Repubblica
c/o il Tribunale Penale di Bologna

Il sottoscritto SANTOIEMMA Antonio nato a Taranto il 16-08-1950, residente a Bassignana in via Lenti 3, attualmente detenuto c/o la casa circondariale di Bologna

         DENUNCIA

Che, in data 14-12-1994 alle ore 14.30 circa, gli sono stati consegnati i seguenti prodotti (preventivamente richiesti con regolare domandina a proprie spese): 1 confezione di bicarbonato di sodio di gr. 250 della "Carlo Erba", al prezzo di L. 2.500, 1 confezione di 30 confetti di Valeriana Dispert della UMC al prezzo di L. 7.500 e n.4 confezioni monodose di magnesia S.Pellegrino effervescente al prezzo di L. 2.500 cadauna per complessive Lire 10.000.

Sommando i totali dei costi, in domandina gli veniva addebitato un importo di L. 20.000 che il denunciante, pur perplesso, sottoscrisse perché necessitava di tali prodotti. Dopo dieci minuti, fece presente tale anormalità all'agente di servizio in sezione, che a sua volta riferì al capoposto il quale provvide a comunicarlo all'uff. c/c, e dal quale ufficio giunse davanti alla sua cella un agente addetto, che in presenza dell'agente di servizio in sezione, altro non pote' dirle, se non: "Santoiemma, io, più che confermarle l'addebito, altro non sono in condizione di dirle".

Il giorno 15 c.m., il sottoscritto, inoltrò domandina, chiedendo udienza al sig. direttore dr. Giorgio Chirolli, anticipandogli genericamente dell'accaduto e che intendeva sporgere denuncia, ma sino alla data in denuncia, non ha ricevuto risposta. Il denunciante precisa che non è in grado di riferire a codesto ufficio, le generalità della persona fisica, o società addetta a tale tipo di servizio-acquisti e per cui perseguibile se emergeranno riscontri; precisa inoltre, che pur avendo chiesto di visionare la fattura fiscale (all'agente dei c/c), allo stato attuale, ancora non è stato soddisfatta tale legittima richiesta. Poiché, il sottoscritto, essendo un consumatore abitudinario della magnesia S.Pellegrino effervescente, ed essendo certo che tale prodotto non lo ha mai pagato oltre il prezzo di L. 1.000 ogni dose, nella massima buona fede, crede che sia stato perpetrato un illecito penale a suo danno, e perciò;

         CHIEDE

A codesta Ill.ma Procura della Repubblica di Bologna, voler perseguire ai sensi di legge, il responsabile dell'illecito penale, e voler ordinarne la restituzione della differenza dei soldi che verrà stabilito dal reale costo del prodotto; e si riserva di costituirsi parte civile, ove emergano altri illeciti che fossero stati perpretati dallo stesso responsabile.

Contestualmente nomina quale suo legale di fiducia, l'avv. Roberto D'Enrico, via del Pratello 13, Bologna, e ivi, elegge domicilio legale.

          in fede
          Santoiemma Antonio

Bologna 19/12/1994



FEDERCONSUMATORI
ASSOCIAZIONE REGIONALE DI CONSUMATORI E UTENTI
 
Al signor
Santoiemma Antonio
casa circondariale di Bologna
via del Gomito n. 2
40127 Bologna
e.p.c. Red. " Le voci di Dentro "
via Polese 4 Bologna
 
Gent.mo signor Santoiemma
 
in risposta alla sua del 20/12/94 siamo ad inviarLe copia dei documenti provanti il nostro interessamento sul problema del costo dei generi alimentari dello spaccio nonchè del vostro reclamo sull'igiene della mensa presso la quale, momentaneamente, sia lei che i suoi compagni consumate i pasti.

Come può vedere essendo la nostra una associazione di volontariato che non ha nessun potere salvo quello di denunciare abusi e chiedere che gli organi preposti facciano il loro dovere verso tutti i cittadini senza discriminazione alcuna, ci siamo attivati in due direzioni come può verificare dagli allegati:

1 - Richiesta di intervento da parte dell'ufficio igiene del Comune di Bologna perché verificasse, se di competenza, lo stato d'igiene e procedere di conseguenza .

Questa richiesta è stata inviata per conoscenza al Dott. Costa e alla redazione del giornalino prodotto dagli ospiti della Dozza perché fosse divulgata.

Il Dott. Faggioli a stretto giro di posta ci ha fatto conoscere quali vincoli sussistono alla possibilità di controlli e relativi interventi per il suo ufficio.

2 - Inviato comunicato alla stampa cittadina che ne ha dato notizia parziale nei giorni in cui è scoppiato il "caso mensa Dozza "

3 - Abbiamo provveduto a verificare alcuni prezzi ( non tutti ) della lista che ci avete inviato , presso supermercati diversi segnalando le differenze che per alcuni generi sono superiori mentre in altri sono più bassi.

Speriamo di aver risposto alla Sua sollecitazione e restiamo sempre a disposizione per le segnalazioni che vorrete inviarci.

Paola Savigni
Federconsumatori Emilia Romagna
 
SEDE: Via Alessandrini, 13
Tel. 051/254038-254036 - Fax 051/254010
1-40126 Bologna



FEDERCONSUMATORI
ASSOCIAZIONE REGIONALE DI CONSUMATORI E UTENTI
 
Al Dott. Faggioli
Resp. ufficio Igiene Pubblica
Comune di Bologna
 
e.p.c. Dott. Costa
Presidente Tribunale di sorveglianza di Bologna

e.p.c. Red. " Le voci di dentro "
 
Ill.mo dottor Faggioli

alla riapertura dei nostri uffici in data 23/8/94 riscontriamo la lettera ( che alleghiamo ) inviataci da un gruppo di detenuti del carcere della " Dozza "

Per i rilievi riguardanti i prezzi dei generi alimentari venduti all'interno del carcere la nostra associazione stà già compiendo verifiche e confronti con i prezzi praticati nei supermercati e nei piccoli esercizi e quanto prima è in grado di fornire informazioni in tal senso.

Per quanto riguarda invece il vitto del carcere sul quale i firmatari formulano preoccupazioni e come associazione non abbiamo nessuna possibilità di intervento in materia, vorremmo conoscere se il Suo ufficio ha competenze di controllo e se esistono altre possibilità di verifica da parte di qualche autorità locale oltre a quella preposta dello Stato.

Restiamo in attesa di riscontro, e se nel frattempo è nei Suoi poteri intervenire e controllare Le saremmo grati se vorrà tenerci debitamente informati per dare riscontro ai sottoscrittori che ci hanno interpellato.

RingraziandoLa anticipatamente, cordiali saluti
 
Paola Savigni
Resp.le Regionale Federconsumatori
 
Bologna 25 Agosto 1994
 
SEDE:
Via Marconi, 49 - Tel. 051/22 554
1-40122 Bologna



SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE EMILIA ROMAGNA
AZIENDA U.S.L. DELLA CITTA' DI BOLOGNA

DATA 10 Settembre 1994
 
        Via U. Bassi 2/C - 40121 Bologna         Prot N 4698/94
 
SETTORE IGIENE ALIMENTI E BEVANDE
 
Sig.a SAVIGNI Paola
Resp. Regionale Federconsumatori
Via Marconi, 49
40122 BOLOGNA

OGGETTO: Verifiche presso la mensa della Casa Circondariale di Bologna

A riscontro della Sua richiesta circa le competenze in oggetto, si precisa che occorre fare una distinzione tra le direttive finora seguite dai Servizi di Vigilanza e quelle che dovrebbero scaturire da un incontro a livello regionale, già convocato dall'Assessorato alla Sanità per il 06.10 p.v., con i direttori ed il personale medico degli istituti penitenziari, destinato a modificare le procedure vigenti.

A tutt'oggi, per analogia con le strutture militari esplicitamente escluse dalle competenze dell'U.S.L. dalla Legge 833/78 e attenendosi a quanto previsto dall'art. 11 della L. 354/75, le mense delle carceri non si sono ritenute sottoposte all'obbligo dell'atto formale dell'autorizzazione sanitaria rilasciato dal Sindaco ai sensi dell'art. 2 della L. 283/62.

Gli interventi di vigilanza sulle mense, che pure questo Servizio ha effettuato negli ultimi anni, a volte attivati su richiesta della direzione del carcere o delle organizzazioni sindacali del personale penitenziario, non hanno potuto avere come seguito alcun provvedimento prescrittivo ufficiale, proprio a causa della mancanza di autorizzazione sanitaria formalizzata.

L'impostazione prevista per l'immediato futuro dovrebbe invece prevedere l'obbligo da parte delle strutture penitenziarie di richiedere ed ottenere l'autorizzazione sanitaria ai sensi della L. 283/62 e del D.P.R. 327/80, analogamente a tutte le mense collettive presenti sul territorio, per i locali ove vengono manipolati gli alimenti destinati ai detenuti ed al personale penitenziario.

Restando a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, si porgono distinti saluti.
 
IL RESPONSABILE DEL SETTORE ALIMENTI E BEVANDE
(Dr. A.Brunozzi)



FEDERCONSUMATORI
ASSOCIAZIONE REGIONALE DI CONSUMATORI E UTENTI
 
COMUNICATO STAMPA
con preghiera di pubblicazione

Appreso dalla stampa odierna dell'intossicazione subita da agenti di custodia del carcere della Dozza, segnaliamo che in data 29/7/94 ( purtroppo a uffici chiusi per ferie ) un gruppo di carcerati aveva segnalato alla nostra associazione tramite lettera, forti preoccupazioni in merito all'igiene e alla qualità del vitto somministrato all'interno del penitenziario, nonchè rilievi sui prezzi praticati sui generi alimentari.

Abbiamo richiesto, se di competenza, all'ufficio igiene del comune di intervenire e controllare lo stato del vitto e ci siamo attivati per vericare la differenza dei prezzi dei generi alimentari fra il carcere negozi e supermercati.

Considerato che i detenuti si sono rivolti per la prima volta ad una associazione di tutela dei consumatori segnalando problemi che da tempo sono causa di tensioni e preoccupazioni ( dato dallo stato di impossibilità di rivolgersi ad altri esercizi ) ci pare che il nodo vero siano le condizioni e le regole delle gare d'appalto la serietà dei fornitori e la possibilità di controlli - non affidati come oggi solo allo stato - ma controlli incrociati tra Ministero, Regione, istituzioni locali e fruitori dei servizi e il controllo sulle norme igieniche eseguite dagli uffici d'igiene dei comuni ove hanno sede le carceri.

Per nostro conto sosterremo e promuoveremo tutte le iniziative che renderanno giustizia dei diritti di questi cittadini.
 
Grazie per l'attenzione.
 
26 agosto 1994

SEDE:
Via Marconi,49-Tel.051/222554
1-40122 Bologna



"IL RESTO DEL CARLINO" Bologna 27-08-94
DOZZA / DOPO L'lNTOSSICAZIONE
Carne avariata
o scarsa igiene?

L'annunciata interpellanza dell'indipendente Marisa Faraca sui 24 casi di intossicazione alimentare che ha colpito altrettanti agenti della Polizia penitenziaria in servizio alla casa circondariale della Dozza è arrivata sul tavolo del sindaco. "Mi risulta--attacca la Faraca--che, nonostante tutto, non siano stati assunti gli urgenti provvedimenti per assicurare l'idoneità igienica e sanitaria nella mensa". Il consigliere comunale ha chiesto a Vitali di intervenire e di richiedere all'autorità del carcere la relazione trasmessa, ieri, dal servizio di igiene pubblica. "Voglio anche verificare --conclude Marisa Faraca--se corrisponde al vero che la Direzione del carcere, il 19 agosto, ha richiesto l'intervento dei Nas. E' chiaro che, se così fosse, voglio conoscere i risultati del sopralluogo". La direzione del carcere ha chiesto l'intervento del servizio veterinario per accertare quello che, secondo le prime analisi, appare come un difetto di conservazione della carne, all'interno della mensa per gli agenti. I casi di intossicazione si sono verificati tra il 27 luglio e l'11 agosto.

124 agenti, dopo aver mangiato carne alla pizzaiola, hanno accusato diarrea e, in qualche caso, vomito. E', comunque, stato escluso che si tratti di un'epidemia di salmonella. A rincarare la dose è la Federconsumatori: « Il 29 luglio--recita una nota--un gruppo di detenuti aveva segnalato forti preoccupazioni in merito all'igiene e alla qualità del vitto somministrato all'interno del carcere e rilievi sui prezzi". Perciò la Federconsumatori ha richiesto all'Ufficio di igiene pubblica del Comune di controllare e accertare eventuali differenze dei prezzi degli alimentari praticati alla Dozza e quelli di negozi e supermercati.

[Paolo Giacomin]
 
DOZZA / LA CGIL DENUNCIA
"Sono mesi che parliamo dell'emergenza-mensa"

"L'intossicazione del personale di Polizia penitenziaria alla casa circondariale della Dozza è il risultato dell'inefficienza e dell'inadeguatezza delle risposte dell'Amministrazione penitenziaria alla tutela dei diritti del personale operante nelle carceri". A sostenerlo è la Funzione pubblica Cgil. "Da quasi due anni--scrive il sindacato in una nota--abbiamo ripetutamente denunciato alle autorità competenti l'assenza di adeguati controlli della situazione igienico-sanitaria del carcere della Dozza e, in particolare, della mensa per il personale e della caserma dove alloggiano quasi 400 agenti"." Circa la gestione della mensa--continua il comunicato della Cgll--abbiamo periodicamente sollecitato la direzione del carcere. Solo da circa otto mesi abbiamo ottenuto il ripristino dell'arredo, la tinteggiatura e il controllo delle condizioni sanitarie del luogo dove il personale consuma i pasti. Poche e inadeguate sono state le risposte sulla qualità e l'idoneità del servizio mensa da parte della ditta appaltatrice".



Bologna, 20 12 1994

Spett.le FEDERCONSUMATORI
          della Reg. Emilia Romagna
          via Marconi 49 - Bologna
 
In data 3 agosto, provvidi ad inoltrarvi, tramite il sig. Di Mitri Leonardo, racc. con allegato listino prezzi, e una lettera-esposto sottoscritta da tutti i detenuti del carcere "La Dozza", lamentando che (secondo noi) l'impresa appaltatrice del servizio sopravvitto, praticava prezzi troppo alti su molti prodotti.

Si chiedeva ancge controlli igienico-sanitari sui prodotti serviti in ordinaria amministrazione e in sopravvitto, allarmati dai gravi episodi di Salmonellosi che si sono verificati in Regione, e subito dopo confermato, dall'intossicazione di 24 agenti della polizia penitenziaria all'interno della Dozza, come confermato dall'articolo apparso su "Il Resto del Carlino" del 27-08-1994, e sul quale viene menzionata la lettera-esposto inviata al Vs. ufficio da noi detenuti. Evidentemente, eventuali Vs. interventi, non sono stati presi in seria considerazione, visto che in data 19 c.m. ho dovuto inoltrare denuncia alla Procura della Repubblica di  Bologna (come allegato)per avere ragione e giustizia.

A conferma di tutto, oggi posso aggiungere che, l'impresa in oggetto, ci vende i legumi secchi, ceci fagioli e lenticchie, al prezzo di L. 7.000 circa al Kg.; è ovvio che potrebbe bastare già solo quest'ultimo fatto per intervenire amministrativamente nei confronti di questa ditta fornitrice, e sono certo, che per quanto vi compete, interverrete in maniera incisiva e definitiva. In attesa di eventuali riscontri, Vi ringrazio e porgo distinti saluti

Santoiemma Antonio



Ill.mo sig. Procuratore
presso il tribunale
di Bologna -

Oggetto: RICHIESTA DI NOTIZIE IN MERITO A DENUNCIA INOLTRATA IN DATA 19.12.94 (mesi 8) -

Il detenuto Santoiemma Antonio, nato a Taranto il I6.08.50, attual. detenuto presso la casa circondariale di Bologna;

CHIEDE

Di conoscere la posizione della denuncia sporta in data 19.12.94 nei confronti del responsabile degli acquisti del sopravvitto all'interno della Casa circondariale di Bologna.

Fiducioso in un sollecito riscontro alla presente, porge doverosi ossequi.

Antonio SANTOIEMMA
 
Casa Circondariale
Bologna lì 09.08.95



SERVIZIO GIORNALISTICO

Ai primi di Gennaio '95 questa ditta ha dichiarato fallimento. Tutti ci sentimmo sollevati per avercene liberato, ma come dice un vecchio detto: siamo finiti dalla padella nella brace!

La ditta precedente la denunciai per avermi fatto pagare quattro monodosi di magnesia S.Pellegrino effervescente, 2500 lire cadauna, anzichè le circa millelire com'è il loro costo reale.

A Febbraio è subentrata l'attuale ditta. Se ora si mangia discretamente è solo perché la direzione vigila costantemente sulle forniture e tiene in seria considerazione i nostri reclami, reclami già inoltrati in abbondanza, per il vitto ed il sopravvitto.

Molti prodotti che paghiarno con una settimana di anticipo (è la prassi), ci vengono forniti di qualità scadente e molte volte di altro tipo e marca che non corrispe ai prezzi pagati. Questa ditta, fornisce anche la mensa agenti.

So che vengono serviti malissimo al punto che ci invidiano quello che viene fornito a noi; lo dico perché mi viene detto da tutti gli agenti quando distribuiscono il nostro vitto. Attualmente faccio il portavitto; il vitto viene servito con il carrello, cella per cella, ognuno consuma il pasto in cella poiché non esiste una mensa detenuti.

Qualche giorno fa un agente mi ha detto che il giorno uno o due Ottobre 1995, lui ed altri suoi dieci colleghi, sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso dell 'ospedale civile S. Orsola di Bologna per una intossicazione da carne avariata, mi fece vedere le palme delle mani ed effettivamente aveva dei gonfiori misti a lividi.

Credo che anche questa ditta non durerà a lungo, a meno che non si adegui alle leggi del commercio civile.


LETTERA DI RECLAMO ALLA DIREZIONE IN MERITO ALLA DITTA -

Spett. DIREZIONE
della C.C. di
BOLOGNA
 
C.C. Bologna 29 .05 .95

Il sottoscritto detenuto Santoiemma Antonio, lavorante scrivano, spesino e portavitto presso la sez. 3°/B; in seguito ad episodi di malcontento in merito alla qualità e quantità del vitto, più specificamente per la frutta e la verdura, è stato sentito in data 22 c.m. dalla dott.ssa sig.ra Caselli, quale delegata al controllo del vitto, in merito alle lamentele che si esponevano quotidianamente all'agente responsabile della cucina; esposi sommariamente i motivi delle lamentele (che sono gli stessi motivi di tutti i detenuti della sez. 3°/B in cui vive), si convenne che era opportuno "appuntare" quotidianamente per una settimana tutto quanto fosse stato distribuito per avere dei dati precisi ed obiettivi per valutare al meglio le lamentele.

Lo scrivente, nell'adoperarsi a trascivere la tabella, allegata atta a riferire il più fedelmente possibile quento è stato distribuito e le opinioni comuni in merito alla quantità - la qualità e la varietà; trasmette la presente alla S.V., sottoscritta da quanti vorranno spontaneamente confermare quanto in allegato, con la massima fiducia che la S.V. provvederà al meglio per garantire una sana ed igienica alimentazione e mantenere ai giusti livelli la dignità di persona nell'atto di porgere il piatto, specialmente per chi come il sottoscritto non ha possibilità finanziarie né riceve pacchi esterni che possano compensare le esigenze fisiologiche consistenti anche in una variegata alimentazione.

Doverosamente ossequiano :
 
(seguono le firme dei detenuti)