2° CAPITOLO - L'accettazione in carcere

Dopo l'arresto da parte delle forze dell'ordine, ed eseguite le formule di rito in caserma (impronte digitali, foto segnaletiche, redazione del verbale d'arresto e notifica dell'ordinanza di custodia cautelare), dopo l'essere stato sottoposto ad eventuali confronti personali, se necessari e richiesti dalla legge (sino a qualche anno fa li eseguivano anche all'insaputa dell'arrestato con il sistema dello specchio), infine avviene il trasferimento nel carcere.

Segue l'accettazione: entrati in carcere ci si dirige direttamente all'ufficio m.atricola. Lì è l'ufficiale giudiziario che regola tutte le pratiche giudiziarie dall'arresto alla dimissione. Il detenuto viene preso in consegna da un agente addetto e riceve dalla Polizia il mandato di arresto firmato dal giudice. L'agente chiede conferma al detenuto delle sue generalità e dei valori che ha preso in consegna e quindi accetta il detenuto.

Qui finisce il compito delle forze del]'ordine e da questo momento l'arrestato diventa IMPUTATO - DETENUTO.

S'inizia con la registrazione dei dati anagrafici e dell'imputazione, si registrano i valori, si esegue il rilevamento delle impronte digitali e si eseguono le foto segnaletiche; vengono ritenuti dall'ufficio i Portafogli, blocchetti degli assegni, valuta contante, oggetti preziosi, cravatte, Chiavi in genere, borse o valigie.

Al detenuto gli si lascia tutta la biancheria, sigarette (se le ha), accendini di poco valore, orologi comunque non di valore, la fede nuziale o simili, generi di conforto purché controllabili, biscotti, cioccolato, caramelle, bibite (purché non in contenitori di vetro); al corrispondente dei valori viene rilasciata ricevuta provvisoria (solo per i soldi), in seguito gli verrà consegnato un libretto di C/C ad uso interno per l'acquisto del sopravvitto.

Per sopravvitto s'intendono tutti i generi che il detenuto può comperare e che il vitto del carcere non fornisce.

La perquisizione:
Si ordina al detenuto di spogliarsi e di eseguire, di solito, tre genuflessioni, se l'agente addetto lo ritiene opportuno può compiere l'ispezione corporale che consiste nell'ispezione anale. S'ispeziona minuziosamente ogni capo di biancheria, le scarpe, si fa rivestire il detenuto e gli si consegna la "dotazione" che consiste di: due lenzuola, una federa, una coperta, una gavetta, un piatto d'acciaio, una forchetta ed un cucchiaio di alluminio con il manico di plastica, un bicchiere ed una caraffa da mezzo litro in plastica, una saponetta ed un rotolo di carta igienica di pessima qualità. In alcune carceri danno anche il dentifricio e lo spazzolino da denti, il sapone da barba ed il pennello e una bustina di shampoo. Molte carceri non consegnano tutto, chissà perché ? Segue la visita medica e relativa anamnesi.

Si chiede al detenuto se vuole sottoporsi all'esame del sangue per il test H.I.V. e della sifilide che non sono obbligatori e sono gratuiti. Se il detenuto non desta sospetti che possa essere affetto da malattie infettive tipo scabbia, epatite, tifo, ecc., appena possibile lo si avvia in sezione con gli altri e l'indomani gli si effettua il prelievo del sangue per le analisi del fegato, ma se desta sospetti e non vuole sottoporsi alle analisi, lo si tiene in isolamento finché non decide di farsi esaminare ed eventualmente curare.

All'atto dell'ingresso in carcere è previsto dal regolamento interno che al detenuto sia consegnato un estratto del regolamento stesso affinchè egli possa informarsi dei diritti - doveri che regolano la vita dell'istituto. E`molto difficile che ciò avvenga. Io non ho mai visto una copia di detto regolamento ed è per questo che la stragrande maggioranza dei detenuti subisce inconsapevolmente una miriade di abusi, piccoli o grandi che siano, ma che concatenati tra loro contribuiscono molto all'esasperazione (sempre latente) che spesso si tramuta in tragedia o quantomeno in "SCOPPIATURA DELL'INDIVIDUO".