Retrospettiva Ambrosiana: Banditalia, le responsabilità della Vigilanza (29 novembre)

 http://web.tin.it/tedeschi/ambro3.htm

E poiché nel mandato di cattura si fa riferimento a quanto affermato dalla Commissione mista, sarà bene ricordare che questa Commissione, composta di sei elementi (i professori Capaldo, Dardozzi, Gambino, Chiomenti, Cattaneo e Santa Maria) chiuse i suoi lavori il 30 settembre del 1983, ma "senza pervenire a conclusioni unanimi sulla ricostruzione dei fatti". Per la precisione aggiungeremo che la Commissione si divise in due gruppi, con i primi tre (i professori Capaldo, Renato Dardozzi e Gambino) concordi nell’escludere la responsabilità dello IOR e gli altri tre nemmeno in tutto concordi, di diverso avviso. Divisione da sottolineare perché dei tre Commissari favorevoli allo IOR, uno, il professor Pellegrino Capaldo, era consulente della Banca d’Italia, tanto è vero che evitò di firmare insieme agli altri due colleghi un solo documento: quello in cui si riassumevano le responsabilità della Vigilanza.

   Cosa dissero, dunque, i professori Capaldo, Dardozzi e Gambino? Ecco la parte essenziale del loro documento: "Tutte le Società controllate e subcontrollate dalla Manic sa e dalla UTC [cioè le Società di cui alle "lettere di patronage", N.d.R.] sono figlie del management del Gruppo Ambrosiano e gestite da esso. Esse sono state via via costituite per rispondere ad esigenze espresse dal management stesso e con direttive da questo impartite; mai dallo IOR. Nulla è emerso, sia dall’intera documentazione reperita dalla Commissione, sia dalle informazioni ricevute, che sul punto sono state concordi, in merito ad una conoscenza da parte dello IOR della stessa esistenza, in quanto controllate dalla Manic e dalla UTC, di tali Società nel periodo anteriore al luglio 1981, e tantomeno in ordine alla conoscenza delle operazioni compiute e dei risultati di gestione".

I commissari, sempre sulla base della documentazione esaminata, posero inoltre in evidenza "il fatto che lo IOR: a) non ha mai gestito le società; b) non ha mai curato la regia finanziaria, pur essendo una Banca essenzialmente di raccolta e quindi dotata di liquidità, e non ha mai fornito (a parte l’operazione Manic del 1973) mezzi finanziari alle Società. Sul primo punto è stato accertato che tutti coloro che a vario titolo hanno dato esecuzione alle operazioni di gestione, ricevevano ordini direttamente dal signor Calvi o da suoi stretti collaboratori. Sul secondo punto, la regia finanziaria (che del resto è un aspetto della gestione) faceva capo agli stessi soggetti - Calvi e i suoi collaboratori - considerati nel punto precedente, mentre la provvista dei mezzi finanziari era assicurata nella quasi totalità dal Gruppo Ambrosiano".



Nota: i complici, BankItalia e IOR, vennero graziati. L segretaria di Calvi si suicida, Calvi viene ucciso (modulo "Kennedy") e gli azionisti derubati.
Vedi anche: Le tappe di un disastro (gennaio - agosto 1982)