ROMA — U.P., giovane elicotterista dell'Esercito originario di Verona è morto nel 1999 di tumore ai polmoni: aveva partecipato a una missione in Somalia. Vito Maramarco è invece un marinaio barese malato di leucemia: durante la guerra del Golfo era imbarcato a bordo della nave Audace. Si allarga il fronte delle sospette vittime di uranio. A segnalare questi due nuovi casi è Falco Accame, presidente dell'Associazione familiari vittime arruolate nelle Forze Armate. «Questi casi — dice — dimostrano che l'indagine conoscitiva della commissione difesa della Camera dovrebbe prevedere l'audizione anche dei comandanti di queste missioni, senza limitarsi a Bosnia e Kosovo». Intanto il generale Mario Arpino, comandante di Stato maggiore della Difesa, invita a non usare l'uranio, se mai si dovesse dimostrare «che comporta problemi ecologici e sanitari, perché in tal caso sarebbe grave andare a preservare la pace inquinando il terrirorio». Per l'alto ufficiale, però, la parola sui potenziali pericoli dell'uranio «va lasciata alla scienza e non agli improvvisatori, ed è quello che stiamo facendo».