sabato 23 dicembre 2000, S. Giovanni da Kety
La Nuova Sardegna
Mattarella ammette 11 casi ma i malati sarebbero di più

ROMA. Sono undici i soldati italiani ammalati di tumore o leucemia, e tra questi almeno cinque hanno prestato servizio negli anni passati in Bosnia o in Kosovo. Per la prima volta il ministro della Difesa Sergio Mattarella ammette il probabile collegamento di queste patologie con i bombardamenti all'uranio impoverito compiuti dalla Nato durante la guerra nei Balcani. In ogni caso le prime certezze su cosa accadde veramente durante la guerra cominciano ad esserci. Di sicuro sappiamo che i nostri soldati sono stati mandati ad operare in un quadro di informazioni molto carenti. Degli undici casi citati dal ministro, tre riguardano soldati già morti e sui quali sta indagando la procura militare di Roma. Ma i casi sospetti potrebbero essere di più. Secondo l'Osservatorio per la salute delle Forze armate, tra i decessi andrebbero aggiunti anche quelli di quattro elicotteristi in servizio in Bosnia e che non risultano nell'elenco ufficiale.

Una situazione che non può non destare preoccupazione per i 6.900 soldati del contingente italiano attualmente in servizio in Kosovo, regione che la Nato ha già ammesso di aver bombardato con proiettili all'uranio e per la quale ha fornito una mappa dei siti colpiti. Il settore affidato agli italiani è infatti quello su cui i bombardieri americani si sono più accaniti durante il conflitto. Non mancano ovviamente le polemiche politiche. La difesa americana già nel '93 ha informato i propri soldati su quanto avveniva per i proiettili all'uranio impoverito. E' quanto ha affermato - nel corso della trasmissione'Tmc edicola news' - il deputato della Lega nord Edouard Ballaman. «Il ministro Mattarella - ha aggiunto - ha detto che i nostri soldati sono stati avvisati tempestivamente su cosa accadeva nelle zone dove c'è l'uranio impoverito. Non è affatto vero perchè il primo manuale su come comportarsi lo hanno ricevuto solo il 22 novembre 1999». Durissima la reazione di Mantovani del Prc: «E' gravissimo che l'Italia sia stata informata dalla Nato sull'uso dell'uranio impoverito in Bosnia con ben sei anni di ritardo».