sabato 23 dicembre 2000, S. Giovanni da Kety
La Nuova Sardegna
«Forse i vertici dell'esercito sapevano»

ROMA. «Le tre missioni con armi all'uranio in Bosnia non potevano restare ignote nè in ambito comando interforze, nè per i servizi segreti Sios di Forza armata, nè per le squadre di decontaminazione. In tutti questi settori vi sono state delle gravi carenze». Lo afferma Falco Accame, ex presidente della commissione Difesa della Camera. «Se l'alleato Usa non ha comunicato all'Italia l'uso che faceva delle armi all'uranio - ha aggiunto - ha compiuto un gesto incompatibile con i più elementari doveri di un alleato. Ma personalmente mi permetto di avere le più ampie riserve». Per Accame «è infatti possibile che i politici non sapessero ma lo stesso discorso non può valere a livello militare». Accame chiede anche al Capo dello Stato di convocare il Consiglio superiore di Difesa, perchè «vengano chiamate in causa le gravi responsabilità che emergono».