La Nazione, 31 dicembre
«Una piccola infiltrazione può provocare il cancro»

ROMA — «Non ci sono prove scientifiche rigorose — chiarisce il professor Gabriele Gallo della clinica dermatologia dell'università romana “La Sapienza” — che l'uranio impoverito contenuto nei proiettili possa provocare il melanoma. Nella letteratura scientifica non ci sono studi in merito. Ciò non vuol dire che le radiazioni emesse dal metallo non abbiano provocato la forma tumorale che ha ucciso il carabiniere. L'esperienza di Hiroshima ha dimostrato che le radiazioni hanno un'azione devastante sull'epidermide. Basta un neo per moltiplicare all'infinito l'effetto radiante, per dar luogo alla formazione tumorale. In sostanza, l'ipotesi che mette sotto accusa le radiazioni dell'uranio è largamente accettabile. Direi addirittura che è la più logica».

Quali sono la cure contro il melanoma?

«Quelle adottate per i tumori: la pericolosità del melanoma è determinata soprattutto dall'entità dell'infiltrazione. Quando un neo si trasforma, soprattutto chi ha la pelle chiara dovrebbe farsi vedere dal dermatologo».

g. c.



Commento: la verità esce fuori, il merito italiano sarà inciso a lettere cubitali nei libri di storia. Il castello di carte false intorno al problema cancro-radiazioni-contaminazione non ha più motivo d'essere.