AGGIORNATO AL  18 Nov 2000 07:41
Militare contaminato, l'ora delle conferme
http://lanazione.monrif.net/chan/2/6:1516770:/2000/11/18

BOLOGNA — Sul caso di Andrea Antonaci, il sottufficiale del Genio colpito dalla leucemia tre mesi dopo il rientro dalla missione in Bosnia, il ministro Mattarella smentisce, di fatto, anche i suoi colleghi americani. Dal nostro dicastero della Difesa, infatti, si sostiene che non possano esserci collegamenti tra l'uso delle armi ad uranio impoverito e la malattia che ora affligge il militare, perchè Antonaci «ha operato in Bosnia e non in Kosovo, al di fuori delle zone di operazioni nel corso delle quali i Paesi alleati hanno usato munizionamento ad uranio impoverito». Armamenti che non figurano nel nostro arsenale, viene ribadito, «e di cui l'Italia ha chiesto la messa al bando».

Nella ricostruzione dei 15 giorni dell'Operazione Deliberate Force (30 agosto-14 settembre 1995) il Dipartimento della difesa statunitense rivela — fra l'altro sul proprio sito internet — che oltre agli anticarro di 30mm degli A10, sono stati lanciati anche 13 Tomahawk block III WDU, «per la prima volta in Bosnia nel settembre '95». Fatta salva la buona fede, è possibile allora che l'Italia, come ha denunciato da parte sua già la Difesa portoghese, non sia stata informata dal suo più importante alleato?

Maggiore cautela, nella richiesta di precisazioni al nostro giornale, arriva invece dal Comando Regione militare Centro, secondo il quale il linfoma non Hodgkin di Antonaci «non può essere imputato esclusivamente al suo impiego in Bosnia». La malattia, riconosciuta come dipendente da causa di servizio, «può essere stata favorita da stress psicofisici reiterati».

Nella nota si precisa inoltre che il sottufficiale non aveva compiti di rilevamento Nbc, ma era «addetto alla segreteria e personale» ed è stato impegnato nella ristrutturazione della sede della facoltà di diritto di Sarajevo.

Andrea Antonaci, che è geometra, ha invece ribadito di aver svolto numerosi sopralluoghi per verificare i lavori di ristrutturazione dei palazzi demoliti o bombardati. Non occasionalmente, quindi, avrebbe operato proprio dove sono cadute le bombe.

Secondo il suo Comando, inoltre, si sarebbe rivolto alla struttura medica solo in un'occasione, il 3 dicembre '98, quando gli venne riscontrata una bronchite acuta, prima di recarsi il 16 giugno, tre mesi dopo il rientro in Italia e le visite di routine, direttamente all'ospedale civile di Careggi, dove ai primi accertamenti radiologici gli hanno diagnosticato il tumore già molto esteso.

Possibile che da marzo a giugno Andrea Antonaci non abbia mai accusato, con l'insorgere della leucemia, uno stato di malessere tale da richiedere quantomeno una visita all'infermeria della caserma. E se invece fosse capitato, perchè non è stato ascoltato?

di Lorenzo Sani