Il Messaggero, 2 gennaio 2001
Prima pagina
Balcani, reduce in cura a sue spese
«Io, alpino colpito da leucemia, rischio il licenziamento»
http://www.ilmessaggero.it/hermes/20010102/01_NAZIONALE/PRIMA_PAGINA/MILITARI.htm

ROMA - «Sono un caporalmaggiore degli alpini, ho 24 anni, mi sono ammalato di leucemia al ritorno dai Balcani. Mi sto curando, sono in
chemioterapia, ma il periodo di aspettativa dal lavoro sta per finire». Il maresciallo Domenico Leggiero, dell’Osservatorio per la tutela delle Forze
armate, rivela: «Il caporalmaggiore sarà sottoposto a nuova visita medica nei prossimi giorni. Se i medici, come è probabile, gli confermeranno una convalescenza di 60 giorni, sarà fuori dall’Esercito». Il caporalmaggiore ha fin qui sostenuto da solo le spese per curarsi anche se da 4 mesi è senza stipendio.

Altre denunce. L’Anavafaf (associazione dei familiari delle vittime delle Forze armate) ha denunciato il caso di un sottufficiale degli alpini che, ammalatosi di tumore dopo la Bosnia, «è costretto a pagarsi le cure chemioterapiche per circa sei milioni di lire».

Il parere del medico. Alessandro Pileri, direttore della scuola di specializzazione in Ematologia dell’Università di Torino, ha affermato: «Sulla presunta contaminazione da uranio impoverito serve cautela, bisogna raccogliere dati e solo sulla base di questi si possono addurre argomentazioni sicure e serie, scientificamente e clinicamente ineccepibili. E’ giusto preoccuparsi ma bisogna stare attenti a trarre conclusioni prima di avere elementi certi. Bisogna, ad esempio, stabilire se in Bosnia e Kosovo c’è stata radioattività e di quale entità sia stata. Se la malattia compare dopo soli otto mesi, la causa può essere un’altra».