Il Manifesto, 22 Marzo 2001
L'Aja indaga sui crimini contro i serbi

 Le atrocità della guerriglia albanese finiscono nel mirino del Tribunale penale per i crimini nella ex-Jugoslavia. "Sono state aperte due nuove inchieste per possibili violazioni delle norme e delle consuetudini di guerra e per i crimini contro l'umanità", ha annunciato infatti ieri il procuratore generale, Carla Del Ponte, durante una conferenza stampa a una settimana dall'inizio dell'offensiva dei ribelli albanesi in Macedonia.

 Un primo filone dell'inchiesta riguarderebbe formazioni "non identificate" per presunti crimini commessi contro la popolazione serba e contro le altre minoranze in Kosovo a partire dal giugno 1999, dopo il ritiro delle truppe di Belgrado dalla provincia jugoslava ora sotto l'amministrazione delle Nazioni Unite. Il secondo mirerebbe invece ad accertare le accuse contro gli estremisti albanesi, sembra collegati con la "nuova Uck" - l'Esercito di liberazione di Presevo, Medvedja e Bujanovac - per le violenze perpetrare nella Serbia meridionale dal novembre 1999 ad oggi. Un'inchiesta, quest'ultima che riguarda, se pur indirettamente, anche la Macedonia, confinante con la valle di Presevo, dove la guerrriglia albanese ha sferrato un'offensiva contro le forze di sicurezza di Skopje.

 E' la prima volta che il tribunale penale per la ex-Jugoslavia ufficializza indagini nei confronti degli estremisti albanesi che potrebbero far inserire, quindi, nomi di leader nuovi e vecchi della guerriglia albanese negli elenchi dei ricercati della Corte Onu accanto a quelli degli ex-leade serbo bosniaci.