Il Manifesto
19 Gennaio 2001
Mattarella s'inchina alla Nato
Il ministro: "Nessuna incrinatura nell'alleanza". E il capo di stato maggiore si scaglia contro stampa e tv
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art6.htm
ANDREA COLOMBO

 La Nato non si tocca. L'alleanza è sacra: non si discute. Su questo punto tra maggioranza (Pdci escluso) e opposizione l'accordo è totale. Al centrosinistra non scappa nemmeno un peregrino accento critico nei confronti di chi tirava bombe all'uranio senza preoccuparsi di avvertire gli alleati tricolori. Il Polo non si accontenta, accusa comunque il centrosinistra di non nutrire per la santa alleanza i calorosi sentimenti che sbandiera, dissente dalla proposta di moratoria sulle bombe all'uranio. Questioni di facciata. Nella sostanza i Poli pensano la stessa cosa: la Nato al primo posto. Le bombe clandestine, i morti e i malati, la moratoria negata vengono dopo.

 I morti, tra i militari italiani partecipanti alle spedizioni in Bosnia e Kosovo sono stati 8, i malati sono 23, almeno secondo le cifre comunicate ieri alla camera dal ministro della difesa. Mattarella prosegue illustrando i dati messi a disposizione dalla Nato. Di proiettili all'uranio impoverito in Bosnia ne sono stati lanciati 11.000: nessuno, assicura la Nato, su Sarajevo. Nessuna bomba del genere è finita nell'Adriatico, soprattutto perché si trattava di proiettili sparati da cannoni e non lanciati dall'alto. Per tutti coloro che hanno operato nei Balcani, prosegue il ministro, ci saranno acertamenti sanitari gratuiti.

 Sulla nocività dell'uranio impoverito il governo italiano non sembra nutrire dubbi. "Appare di sicura pericolosità - ammette Mattarella - l'inalazione delle polveri prodotte dalle esplosioni, a maggior ragione se fosse confermata l'ipotesi di tracce di plutonio in quantità pericolosa" (La Nato ha già smentito: quantità di plutonio irrisorie, e pericolo, tanto per cambiare, inesistente). E tuttavia, nonostante il no atlantico alla moratoria, "non vi è stata alcuna incrinatura in seno all'alleanza". In fondo il Consiglio, pur avendola respinta, "ha considerato la questione con grande attenzione, ponendola all'ordine del giorno per possibili future discussioni". Bontà sua. Figurarsi che George Robertson, segretario generale Nato, ha espresso "perfetta comprensione" per le proccupazioni italiane. Ha persino promesso che "ove emergesse un collegamento tra quei proiettili e rischi per la salute" l'alleanza rinuncerebbe a usarli. Cosa si può chiedere di più?

 Niente secondo il centrosinistra italiano, che sembra addirittura gratificato dalla condiscendenza degli americani. Il boccone è troppo indigesto solo per Cossutta, che sbotta: "Noi facciamo parte del'alleanza, ma non siamo noi a comandare o decidere. Si può accettare senza reagire il rifiuto della moratoria?". Domanda assai retorica, essendo la reattività dei suoi compagni di coalizione visibilmente ridotta allo stato comatoso. Qualcosa in più, va da sé, chiederebbe il Prc: la messa al bando dell'uranio e magari un ripensamento sulle "missioni umanitarie".

 Per la destra la pur remissiva posizione dell'Ulivo equivale più o meno a un alto tradimento. Apocalittico ma distratto, il capogruppo An Selva nelle bombe radioattive non vede altro che un'occasione "per dar la stura a un non sopito antiatlantismo e antiamericanismo delle forze di sinistra". Più discreto, il collega azzurro Pisanu se la prende con la proposta di moratoria, "dilatoria e fuorviante".

 Quanto ad accuse di alto tradimento o quasi, i polisti sono timidi esordienti se paragonati al capo di stato maggiore della difesa, generale Mario Arpino, che è stato ascoltato ieri dalla commissione difesa della camera. Il generale ha assicurato che lo stato maggiore italiano è stato messo al corrente dell'uso dell'uranio impoverito solo il primo luglio '99, e anche allora con l'assicurazione che si trattava di materiali "sicuri"". Sin qui la testimonianza, poi arriva la carica a testa bassa, in una requisitoria che ha dell'incredibile. Il generale mitraglia "i mezzi di comunicazione". Sull'uranio ci sono state "senteze già scritte, valutazioni preconcette, giudizi sommari". Si sono "accreditate all'uranio malattie e decessi, senza tenere conto del morale di 8.500 uomini nei Balcani". I soldati hanno visto "la catena gerarchica tacciata di incompetenza, infedeltà, irresponsabilità e incuria". Hanno assistito "incredibilmente persino a un attacco personale contro il comandante dell'esercito". Ma la televisione, quella è stata il peggio del peggio, con il suo "atteggiamento supponente, fazioso, irrisorio e spesso anche offensivo nei confronti dell'istituzione". Parole che si commentano da sole, è vero. Ma un commentino anche da parte del centrosinistra non stonerebbe. Nato permettendo.



Commento: invece di difendere gli italiani, il ministro difende gli alieni.