Il Manifesto, 31 dicembre
STORIA
Tutto iniziò nel Golfo
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/31-Dicembre-2000/art8.htm
ALBERTO D'ONOFRIO*

 Ho appreso con soddisfazione in questi giorni che RAI 3 ha deciso di mandare in onda in data 11 Gennaio 2001 alle ore 23.00, il documentario della durata di 40 minuti "La Sindrome del Golfo" che ho girato nel 1996 negli Stati Uniti. La tesi del documentario è tristemente confermata dalle notizie delle morti di leucemia di alcuni soldati Italiani impegnati in Bosnia e nel Kosovo. Il film mostra le conseguenze della malattia che ha colpito 100.000 soldati Americani sui 700.000 spediti nella guerra del Golfo. 10.000 sono già morti per diverse malattie: leucemia, cancro, tumori di vario genere. Gli ammalati presentano sintomi di affaticamento che in alcuni casi peggiorano e degenerano in patologie varie. In base alle testimonianze di numerosi veterani americani della guerra del Golfo si sostiene che la Sindrome del Golfo sia causata dall'uso di armi chimiche e batteriologiche, da pallottole e bombe all'uranio impoverito e da una miscela di vaccini che viene somministrata ai soldati per difendersi da agenti chimici e batteriologici. Questa miscela di vaccini non è stata sopportata dal Dna del 15% circa dei soldati impiegati nella guerra del Golfo, infatti si parla di 100.000 ammalati su un contingente di 700.000 soldati. In questi soggetti la miscela di vaccini avrebbe abbassato le difese immunitarie, indebolendo l'organismo. Il documentario è stato girato nell'arco di 8 mesi tra la California, Nuovo Messico, Washington, e il Tennesse. Intervengono veterani ammalati che spiegano i loro sintomi, la polemica in atto con il Pentagono ed il loro tentativo di riunirsi in associazioni e difendere i propri diritti. Alcuni figli di veterani nati dopo la guerra del Golfo presentano gravissime deformazioni e mancanza di organi. Alcuni parenti affermano di essere stati contagiati, cosi come una infermiera che ha curato veterani contaminati. Molti soldati inconsapevoli della propria malattia continuano a donare sangue rischiando di moltiplicare la contaminazione. L'ex agente Cia Jim Tuite illustra le teorie secondo le quali le prime contaminazioni sarebbero avvenute all'indomani del primo bombardamento degli alleati alle basi chimiche di Saddam, il vento avrebbe infatti spinto l'enorme nube tossica verso gli accampamenti degli alleati Nato. Le misure precauzionali per impedire la contaminazione non sarebbero state quindi sufficienti e molti soldati si sarebbero così ammalati. Alcuni soldati invece sono stati infettati dalla miscela di vaccini senza neanche essere presenti nel Golfo, come il tenente Miller il cui figlio, Cedrick, è affetto da spina bifide. Molti veterani presentano danni al cervello irreversibili.

 Intervengono anche medici e ricercatori che volontariamente curano ed aiutano i veterani affetti dalla Sindrome del Golfo dimessi dagli ospedali militari con l'accusa di simulare sintomi e patologie inesistenti, come il colonnello Herbert Smith preso in cura gratuitamente dalla Dott.ssa Pam Esa presso l'ospedale di Memphis. Infine testimonianze di alcuni membri della commissione Clinton incaricata di indagare sulla misteriosa sindrome.

 Grazie ad una iniziativa del quotidiano il manifesto il documentario è stato proiettato in 130 città Italiane all'interno di università, centri sociali e circoli culturali. Sono intervenuto personalmente in 40 dibattiti cercando di dare il mio contributo e raccontando la mia esperienza .

 Spero che il mio documentario possa fornire preziosi elementi di informazione e favorisca l'apertura di un ampio dibattito, al fine di risolvere un grave problema che riguarda militari e civili di tutto il mondo, cioè quello dell'uso delle armi chimiche e batteriologiche e della relativa contaminazione che ne deriva.

*autore e regista del documentario "La Sindrome del Golfo"