Mattioli: specchio valutativo
servizio di Lorenzo Sani

BOLOGNA - E' sotto procedimento disciplinare, di fatto l'anticamera dell'espulsione dall'Arma, per aver denunciato ad un'ottantina di Procure italiane e al Garante per la privacy che siamo tutti schedati. Anche chi non c'è più: secondo la stima dell'appuntato scelto Valerio Mattioli della stazione di San Giovanni Valdarno, negli archivi dei carabinieri ci sarebbero almeno 70 milioni di fascicoli relativi a cittadini vivi e morti, associazioni, partiti, movimenti, attività economiche, una ricca e minuziosa raccolta di dati sensibili in grado di rivelare anche opinioni politiche, discendenza, preferenze sessuali, appartenenza etnica e razziale. L'esposto, indirizzato all'ufficio di Stefano Rodotà il 5 maggio scorso, è stato poi successivamente integrato da altre tre segnalazioni, l'ultima delle quali è partita poche settimane fa, il 23 ottobre.

 In attesa del conto finale, a Mattioli è intanto arrivata la "pagella" da parte dei suoi superiori.Nel burocratese dell'Esercito si chiama "Specchio Valutativo" ed è incredibile come possa essere radicalmente mutato nel corso di pochi anni e di quattro segnalazioni indirizzate al Garante. Dalla "pagella" del 1994 a quella del 2000 Mattioli sarebbe cambiato anche fisicamente (la sua costituzione da "robusta" è ora solo "normale"), la salute da "ottima" è diventata "buona", la cultura generale è addirittura inspiegabilmente crollata (da ottima a normale), così come il "buon senso", passato da "molto" a "scarso", per non parlare delle "qualità morali e di carattere" di un graduato che aveva «ottimi requisiti complessivi, che ha svolto l'incarico con elevato impegno fornendo risultati più che buoni» e che per questo meritò la valutazione massima, "eccellente", contro quella minima di oggi, "insufficiente": Mattioli definito "volonteroso, sincero, disciplinato e riservato" è ora "apatico, mendace, evasivo, titubante e incostante".

In attesa che si conoscano i risultati del "supplemento di indagine" del Garante, che comunque già «segnalato al Parlamento ed al Governo la necessità di integrare la disciplina che prevede anche l'emanazione di un decreto legislativo sui trattamenti di dati effettuati dalle forze di polizia», il sen.Russo Spena ha ieri rivolto un'interrogazione verbale ai ministri della Difesa e dell'Interno chiedendo se «sia possibile avviare un provvedimento disciplinare nei riguardi dell'appuntato per le dichiarazioni rese alla stampa senza autorizzazione» e se sia stato fatto altrettanto, a suo tempo, nei confronti del colonnello Pappalardo, capo del Cocer. Russo Spena chiede lumi anche sulle successive segnalazioni inviate da Mattioli, in particolare quelle relative alla pubblicazione «La forza di polizia militare. Profili storici, giuridici e d'impiego». Nell'edizione di 360 pagine, in cui vengono rivolte pesanti critiche alla Costituzione, si legge fra l'altro che «gli scopi delle forze armate, così come descritti nel testo costituzionale, siano insufficienti». Difficile attribuire ora le opinioni contenute nella pubblicazione (supplemento al n°2 della Rassegna dell'Arma dei carabinieri) all'estensore materiale che ha firmato l'opera (un ufficile del Cc). Mattioli ha infatti trovato, e inviato al garante, una pubblicazione assolutamente identica alla prima. Cambia solo la copertina, stavolta edita dal Comando Generale dell'Arma.