Liberazione
9 gennaio
Non trascurare il rischio chimico
http://www.liberazione.it/giornale/09-01mar/PAGINONE/PAG-1+/accame.htm

Il prof. Mandelli, in una dichiarazione in cui si legge su “il Giorno” del 6 gennaio 2001, afferma: «E’ presto dire se ci sono legami tra radiazioni provenienti dall’uranio e le leucemie per i militari». In merito c’è da osservare: 1) che non tutte le morti dei militari sono dovute a leucemie; 2) che le misure relative alle radiazioni sono state fatte al suolo e non nell’aria dove pure esistono problemi di radiazioni; 3) che l’uso dell’uranio impoverito comporta dei rischi non solo per quanto riguarda le radiazioni, ma per via della sua tossicità chimica. Quanto al fatto che la commissione Mandelli dovrebbe raggiungere certezze scientifiche, questa è una frase senza senso. Qui non siamo nel regno della meccanica e delle relazioni deterministiche causa-effetto. Bastano delle modeste conoscenze casalinghe di epidemiologia per sapere che in questo campo valgono solo relazioni probabilistiche di verosimiglianza, di sufficiente attendibilità per stabilire se c’è un rischio o meno. Insomma non si tratta di stabilire certezze, ma di stabilire se vi sono dei rischi. Quanto alla questione del rischio chimico, il vicecapo della Sanità francese, generale Henry Delolme, in una intervista a “Le Monde” del 5 gennaio 2001, parla di «alta tossicità chimica di queste armi». Secondo il gen. Delolme, «il rischio chimico proveniente da un assorbimento digestivo e da una inalazione respiratoria che avviene quando si verifica una proiezione di polvere nell’atmosfera in seguito ad impatto, ma anche ad un minor livello quando viene rimessa in sospensione ulteriormente la polvere in prossimità dei luoghi di impatto». I rappresentanti dell’associazione che tutela i militari delle vittime dell’uranio impoverito si propongono di mettere in atto tutti i mezzi possibili per controllare il modo in cui si vengano a sviluppare i lavori della commissione Mandelli e per assicurarsi che non venga trascurato l’aspetto chimico come sembrerebbe dalle dichiarazioni rilasciate dallo stesso e l’aspetto delle radiazioni esistenti nell’atmosfera e non solo al suolo.

Falco Accame