Liberazione
6 gennaio
Secondo la stampa la Germania era a conoscenza dei luoghi a rischio e i militari adeguatamente protetti
I soldati tedeschi sapevano tutto
http://www.liberazione.it/giornale/06-01sab/MONDO/MON-1+/TEDESCHI.htm

Berlino Tedeschi al riparo dall’uranio impoverito. Ieri il quotidiano Die Welt ha rivelato che, basandosi su informazioni raccolte presso il ministero della Difesa, «i vertici della Bundeswehr avevano adottato misure preventive contro il rischio di radiazioni dall’inizio delle operazioni in Kosovo, nei mesi di giugno/luglio 1999». I soldati del più grande paese dell’Unione Europea erano al corrente dei luoghi su cui la Nato avrebbe sganciato le bombe ad uranio impoverito ed erano adeguatamente protetti con maschere ABC, contro le contaminazioni atomiche, biologiche e chimiche. Die Welt ha precisato che «sulla base di informazioni Nato furono segnalate le zone sulle quali gli Usa avrebbero lanciato con i loro aerei A-10 i proiettili contenenti uranio. In caso di impiego in questo zone i tedeschi dovevano adottare misure protettive ABC». L’incredibile notizia, che ridicolizza gli altri paesi europei che hanno mandato allo sbaraglio i propri soldati, è stata confermato dallo stesso governo di Berlino. In una dichiarazione rilasciata al quotidiano Bild, un portavoce del ministro della Difesa Rudolf Scharping ha affermato che «i soldati tedeschi furono messi in guardia per tempo contro il pericolo delle munizioni contenenti uranio». Conferma anche la Frankfurter Allgemeine Zeitung. (Faz) Sotto il titolo Bundeswehr: nessuno pericolo per i proiettili all’uranio, l’autorevole testata scrive che «una minaccia dovuta alla polvere contenente uranio può venire individuata grazie ai blindati Fuchs, specializzati nella ricognizione della contaminazione ABC. Quanto al trattamento o al contatto con veicoli colpiti da munizioni contenenti uranio impoverito, il ministero della Difesa aveva adottato già nel 1997 delle misure per proteggere i soldati dalla contaminazione». Ai tedeschi era ben chiara la mappa del rischio: sempre secondo la Frankfurter, un rapporto dell’esercito indica le zone maggiormente colpite dai micidiali proiettili. Tra queste ci sono la «la strada che da Pec conduce a Prizren passando per Djakovica, le zone circostanti le città di Klina e Prizren, come pure il territorio a nord di una linea tra le località di Suha Reka e Urosevac». In nessuno dei soldati tedeschi sarebbero state riscontrate tracce di uranio impoverito. Ma la stampa tedesca esprime critiche e dubbi sui modi con i quali questi esami sono stati condotti. La Berliner Zeitung ha scritto che «finora solo 160 appartenenti alla Bundeswehr sono stati sottoposti ad esami per una possibile irradiazione nel centro di ricerca di Neuherberg presso Monaco di Baviera, ma il responsabile del centro, Paul Roth, si è espresso a favore del proseguimento delle analisi dell’urina, nonostante gli esiti negativi ottenuti». Per l’esperto della Cdu, il partito all’opposizione, Paul Breuer, gli esami finora svolti sono insufficienti, in quanto non hanno preso in considerazione altri organi come i polmoni.