Liberazione, 4 gennaio
Mucca pazza, allarme per i controlli
Mancano le apparecchiature: i test anti-bse partiranno in ritardo in almeno 11 regioni
http://www.liberazione.it/giornale/04-01gio/SOCIETA/SOC-1/BOX.htm

In Italia ci sono solo due laboratori in grado di effettuare i test per individuare casi di encefalopatia spongiforme bovina (Bse). Si tratta degli istituti zooprofilattici di Torino e Brescia. Solo entro febbraio, per ammissione del ministro delle Politiche agricole Pecoraro Scanio, si dovrebbe andare a regime in tutta Italia. E ciò a dispetto di un contributo dell’Unione europea al nostro paese di quasi 5 miliardi di lire. Quella dei test è una delle principali misure, assieme alla messa al bando per un periodo di sei mesi delle farine animali, scattate dal 1° gennaio 2001 per contrastare l’epidemia della “mucca pazza”. Il “programma di prevenzione totale” contro la Bse ha reso obbligatori i test anti prione su tutti i capi macellati e non “a campione”, come in altri Paesi europei. L’allarme per i ritardi nei test, a seguito del quale sono già state presentate interpellanze parlamentari urgenti, viene in parte minimizzato da un altro ministero coinvolto, quello della Sanità. «Ad oggi, in Italia, sono stati effettuati oltre 1300 test, tutti con esito negativo», sottolinea con toni trionfalistici una nota del dicastero di Veronesi. Sarebbero inoltre 10, e non 2, gli istituti zooprofilattici sperimentali già operativi tra quelli a cui è stato affidato il compito di verificare l’assenza del prione della mucca pazza nei bovini macellati con più di 30 mesi (età al di sotto della quale gli scienziati ritengono che non vi sia alcuna possibilità di insorgenza della patologia). Lo stesso ministero della Sanità riconosce tuttavia ritardi nelle 11 regioni dove il numero di test programmati è maggiore (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Campania e Calabria): qui il piano anti-bse sarà completato solo per i primi giorni di febbraio. In questi centri, infatti, si attende ancora l’arrivo di alcune apparecchiature e delle confezioni di test ordinate ai fornitori nel novembre scorso. Per le restanti regioni, invece, il piano dovrebbe andare a regime entro il 15 gennaio.