I casi di cancro e leucemia sono in aumento in Bosnia, Adnan Cardzic, oncologo bosniaco, testimonia che «sono sempre di più le persone che si ammalano di tumore» dai tempi dell’intervento Nato nella regione nel ’95, quattro anni prima di quello in Serbia e Kosovo. Quasi al termine della guerra (1992-1995), la Nato intervenne per spezzare l’assedio dell’esercito serbo-bosniaco a Sarajevo bombardando le colline che circondano la capitale. «In Bosnia - aggiunge Cardzic - non ci sono apparecchiature adeguate a verificare le ragioni dell’aumento dei tumori» né esistono dati statistici per monitorare l’andamento delle malattie. Le stesse autorità sanitarie di Sarajevo, pur non essendo in grado di fornire dati precisi, hanno però confermato l’incremento. Secondo le informazioni diffuse dalla Nato, in Bosnia sono stati sparati 10.800 proiettili all’uranio impoverito, un terzo di quelli in Kosovo.