Il Caballero atlantico Ci sarà un giudice? (Liberazione, 4 gennaio)
http://www.liberazione.it/giornale/04-01gio/PRIPIANO/PRP-1/dito.htm

Il Caballero atlantico

Ci sarà un giudice, a Berlino o ad Avellino, che iscriverà a registro, tra gli indagati eccellenti di crimini contro l’umanità, il tosto e sinistro e filosofale e balistico Javier Solana? L’ispanico semidio dell’atlantismo a mano armata, il gioviale segretario generale della Nato, l’ex sessantottino in carriera, il socialista che ebbe la somma responsabilità del cospargimento di morte radioattiva nei Balcani, l’uomo-simbolo di tutte le sinistre pentite e convertite, questo qui insomma: portatelo in tribunale, mettetegli i ceppi come se fosse un clandestino, dategli due cazzotti come se fosse un tossico, poi trascinatelo brutalmente a giudizio e applicate al suo caso quella “tolleranza zero” che invocate da mane a sera. Il “caballero” atlantico ha guidato due guerre: una dall’alto, informatica ed esplosiva; l’altra in differita, disinformatica e implosiva. La prima guerra l’ha vinta lui, la sua Nato, e i loro indotti commerciali e mafiosi. La seconda guerra, quella di ritorno, uccide a casa, come una protesi che nel buio riapre le danze di morte. Le tempeste nel deserto, sulla costa, tra i monti, lambiscono lentamente anche le città di pace in tempo di pace: portano atomi di veleno, mulinelli di cancro e di leucemia, virus di un’industria bellica che conta i soldi quando tutti gli altri contano i cadaveri. Arrestate Solana, come se fosse uno zingaro o un ragazzo del Leoncavallo. Non siate troppo garantisti, questo signore non ha attenuanti. Se non potete arrestarlo, per ragioni chiare allo scrittore Massimo D’Alema ma oscure a me, almeno dimissionatelo dall’incarico che occupa oggi: responsabile degli esteri e della difesa dell’Unione Europea. Lui sapeva: potrebbe andare a “Porta a porta” e guardare negli occhi la madre di un ragazzo assassinato dall’uranio impoverito. Se Bruno Vespa fosse un giornalista potrebbe fare questo scoop. Se Bruno Vespa fosse un giornalista, potrebbe intervistare il Presidente della Repubblica e chiedergli come mai, vivaddio, con tutto il rispetto, come mai Signor Presidente ha aspettato lo scandalo internazionale per chiedere quelle spiegazioni che Ella, in verità, non dovrebbe chiedere ma dovrebbe dare. Con tutto il rispetto, qui non siamo a “Striscia la notizia”... Ora sarà divertente osservare la finta baruffa politica sotto le cui faville centro-destra e centro-sinistra si proteggeranno reciprocamente: perché la Nato e la guerra sono vizi comuni, perché il patriottismo all’uranio ha cementato l’unità nazionale dai fuochi di Bagdad alle ceneri di Belgrado, perché loro sono tutti colpevoli e noi siamo tutti contaminati. Che dio li fulmini.



Commento: un giudice ci sarebbe se certi procuratori militari, distratti, aprissero i fascicoli con il modello 21, anziché con il modello 45, stile Ustica. Vale anche per le Procure Civili, così chiamantesi.