La Stampa
Lunedì 8 Gennaio 2001
Denuncia in Germania
«Il ministro della Difesa ha sottovalutato i rischi»
http://www.lastampa.it/LST/ULTIMA/LST/NAZIONALE/CRONACHE/NOVAZIO.htm
Emanuele Novazio
corrispondente da BERLINO

Un caso di leucemia e una morte per meningite fra i militari tedeschi già impegnati in Bosnia e nel Kosovo: la «sindrome dei Balcani» raggiunge la Germania e sul ministro della Difesa Rudolf Scharping si addensano le ombre di uno scandalo che rischia di assumere proporzioni ingrombranti, per lui e il suo partito, l’Spd. Mentre esponenti dell’opposizione e associazioni di soldati chiedono controlli sui 50 mila giovani che hanno fatto parte dei contingenti di pace e pretendono una commissione d’inchiesta sull’operato del ministro, alla procura di Bonn è stata depositata una denuncia contro di lui per aver sottovalutato i rischi della missione. Il ministro tace sulla denuncia ma interviene sul caso di leucemia: «Niente dimostra una connessione fra la malattia e l’uso dei proiettili». I famigliari del militare di 23 anni ucciso dalla meningite mentre era in servizio a Prizren, in Kosovo, sostengono che Scharping non ha preso misure adeguate per la difesa dei soldati impegnati in una zona ad alto rischio: nessuno è stato vaccinato, affermano, e tanto meno messo in guardia dai pericoli. Per la stessa ragione, la procura ha avviato un’indagine a carico del responsabile dei servizi sanitari della Bundeswehr, generale Karl Demmer. Secondo le associazioni dei militari, inoltre, già nel luglio ‘99 il ministero della Difesa era stato informato dalla Nato dei rischi che l’impiego di munizioni all’uranio faceva correre ai soldati, ma non ha preso provvedimenti.

Citando la testimonianza di giovani inviati in Bosnia e nel Kosovo, l’associazione accusa la Bundeswehr, Scharping e il ministero di gravi negligenze: le basi tedesche e le aree in cui il contingente è stato dispiegato non sono state controllate a sufficienza dal punto di vista igienico e sanitario, afferma un portavoce. Solo su 120 soldati dei 17500 inviati in Kosovo, inoltre, sono stati eseguiti esami clinici al rientro in Germania, insiste il responsabile Difesa nel gruppo parlamentare Cdu, Paul Breuer, chiedendo «controlli immediati su tutti i militari». Anche nel partito di Scharping sale la polemica: il presidente della Commissione etica della Bundeswehr, Margot von Renesse, socialdemocratica, invita il ministro a «mettere tutte le carte in tavola». A proposito del soldato di 24 anni ammalatosi di leucemia dopo il rientro in patria e nel frattempo guarito, Christian Buethe, il ministero della Difesa sottolinea che il caso è «statisticamente nella norma», considerato il numero di militari inviati nei Balcani. I genitori del giovane ritengono al contrario che il ministero «non possa sottrarsi alle proprie responsabilità».