La Repubblica, 1 febbraio
Uranio, un altro soldato morto
"Tre anni per sapere la verità"
La denuncia di Accame, ma la Difesa smentisce
http://www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/20010201/esteri/12ura.html
di STEFANO CITATI

 ROMA - "La morte di mio marito è stata improvvisa: è passato solo un mese dalla diagnosi del tumore ai polmoni al decesso. Il giorno dopo avrebbe compiuto 61 anni; era sempre stato sano, mai un'assenza per malattia in tutta la sua carriera, non fumava. Era stato in Somalia dall'aprile alla fine di ottobre del '93. Si è ammalato esattamente 6 anni dopo: all'inizio un po' di tosse; poi un dimagrimento rapidissimo, 25 chili in pochi mesi. Ma le analisi non avevano rilevato la causa; infine il cancro e la morte". La vedova del maresciallo elicotterista U. P. di Verona ricostruisce con serenità e precisione la sorte del marito, morto nel '99, la cui vicenda è stata inserita nell'elenco dei casi sospetti della "Sindrome da uranio". Chiede che il nome non venga reso pubblico per motivi di privacy e perché lei stessa s'interroga sulle possibilità che il male del marito sia stato scatenato dalla contaminazione con il DU depleted uranium. Senza alcuna retorica vorrebbe "sapere, cercare di ottenere spiegazioni scientifiche che possano fugare i dubbi, e dare la certezza che mio marito e i nostri soldati non siano stati mandati allo sbaraglio".

 Per la verità scientifica ci vorrà tempo: anni, come stabilirebbe una relazione riservata inviata dalla commissione d'esperti isituita dal ministero della Difesa. Nel documento, la cui esistenza è stata rivelata - assieme a nuovi casi sospetti - da Falco Accame, ex presidente della commissione Difesa della Camera e da anni a capo di un'associazione di tutela del personale militare (l'Anavafaf), il team di sei persone guidato dall'ematologo Mandelli indicherebbe in 3 anni il tempo per capire se vi è relazione tra i proiettili DU e i casi di malattia registrati tra i reduci della Bosnia. Il ministero ha ieri smentito definendo la "notizia fantasiosa e priva di fondamento". Ma la prassi delle analisi per la rintracciabilità dell'uranio - spiega Accame - "prevede che i test vadano ripetuti più volte con un intervallo di massimo 6 mesi: il tempo necessario per controlli attendibili è dunque di diversi anni; e se fosse solo di pochi mesi (come è stato ipotizzato dal ministro Mattarella la settimana scorsa), lo considererei inaccettabile". E l'ex ufficiale di Marina cita il numero di riferimento e parte del documento: "SCG/210/2.6.96 del 3/1/2001 gabinetto del Ministro". Nella relazione si evidenzia la necessità di "ripetere gli esami con una cadenza più ravvicinata (quadrimestrale) nel primo triennio di monitoraggio". Esami che verranno svolti "nei primi tre anni dopo il servizio prestato nei Balcani".

 Accame ha poi spiegato che oltre all'elicotterista veronese vi è un altro caso, quello di un marinaio - V. M., barese - imbarcato a bordo dell'unità "Audace" durante la guerra del Golfo ora malato di leucemia. Secondo l'Anavafaf i morti ricollegabili alla sindrome sarebbero 14 (8 per il governo), i malati decine.

 Nonostante ricerche che durano da anni e una gran messe di documenti prodotti (soprattutto negli Usa), un legame certo tra uranio impoverito e patologie tumorali non è stato accertato; mentre continuano le ricerche, quello sui cui si dibatte in questi giorni è il livello d'informazione e di sicurezza tra le nostre truppe (dibattiti simili coinvolgono altre Forze armate della Nato). Martedì alla commissione Difesa della Camera i comandanti delle missioni in Bosnia e Kosovo si erano dichiarati "frastornati" per la ridda di voci sulle malattie sospette e avevano ribadito che i motivi di preoccupazione non derivavano tanto i proiettili DU e che i normali controlli, anche sul rischio radiottivo, avevano sempre dato esito negativo. Ieri è toccato ai rappresentanti del Cocer, il "sindacato" interno delle Forze armate, che hanno descritto una situazione di scarsa sicurezza delle truppe, dovuta a lacune informative e logistiche (ovvero la mancanza di indumenti protettivi).