Il Consiglio d'Europa "Stop alle armi all'uranio" (La Repubblica, 24 gennaio)

L'Assemblea invita l'esecutivo a esigere dalla Nato il bando totale e un programma di assistenza medica
Il Consiglio d'Europa "Stop alle armi all'uranio"
http://www.repubblica.it/online/mondo/uraniotre/consi/consi.html

STRASBURGO - L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha chiesto oggi il divieto di "fabbricazione, sperimentazione, utilizzazione e vendita" delle armi e munizioni all'uranio impoverito o al plutonio, usate dalla Nato nei Balcani. In una raccomandazione approvata a maggioranza, l'Assemblea invita altresì l'esecutivo del Consiglio d'Europa - il comitato dei ministri - a "esigere dalla Nato e dall'Onu un programma di sorveglianza medica delle popolazioni civili nei Balcani, dei soldati che hanno partecipato alle operazioni, dei membri delle organizzazioni umanitarie, come pure dei giornalisti che hanno lavorato sul campo".

Chiedendo il bando totale delle armi all'uranio impoverito (Du, Depleted Uranium), al termine di un dibattito estremamente critico verso la Nato, l'Assemblea parlamentare dei '41' si è spinta più in là del Parlamento europeo, che, nell'ultima sessione a Strasburgo, aveva sollecitato solo una moratoria.

I 291 parlamentari del Consiglio d'Europa invitano inoltre l'esecutivo a avviare discussioni con l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) per elaborare una nuova convenzione sulla prevenzione dei danni per l'ambiente derivanti dall'uso della forza militare. Essi auspicano poi che si destinino risorse a organizzazioni non governative per contribuire a riparare i danni ambientali causati da operazioni militari e a ripristinare l'habitat naturale.

"La guerra in Jugoslavia è finita ma continua a uccidere", ha detto il parlamentare britannico Paul Flynn (laburista), criticando l'Alleanza atlantica che, a suo dire, mette a repentaglio la salute non solo della popolazione locale, ma anche - "senza avvertirli"- dei soldati impegnati sul terreno. Il relatore dell'Assemblea parlamentare, l'ucraino Serghiei Kurikin, ha stimato che, nel corso dei bombardamenti Nato per il Kosovo (primavera 1999), "sono state utilizzate circa 31.000 ogive, vale a dire una carica totale che si avvicina alle 10 tonnellate di uranio impoverito".

L'uranio impoverito - secondo la relazione di Kurikin, che si basa su informazioni fornite dalla Nato e da diverse Ong - è "probabilmente" una delle cause della cosiddetta sindrome del Golfo, che ha colpito circa 3.000 soldati americani e britannici reduci dell'operazione Tempesta del deserto del gennaio-febbraio 1991 contro l'Iraq. Morti per cancro e malformazioni congenite -aggiunge il deputato ucraino - sono state registrate tra gli abitanti del sud dell'Iraq, ma anche in Bosnia, dove la Nato usò nel 1995 armi e munizioni all'uranio impoverito.

(24 gennaio 2001)



Commento: in meno di due anni, siamo arrivati al Consiglio d'Europa.