La Repubblica
8 gennaio
Scandalo in Germania governo sotto tiro
Un caso di leucemia, scoppia anche l'allarme meningite.
I familiari denunciano Scharping
http://www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/20010108/esteri/11german.html
dal nostro corrispondente

BERLINO (a.t.) - Un soldato tedesco ammalatosi di leucemia dopo la sua partecipazione alla missione Nato in Bosnia, un altro militare morto di meningite contratta nel Kosovo in zone dove la malattia è endemica e diffusissima, perché pare che i comandi avessero tralasciato di vaccinare i ragazzi. Esplode anche in Germania la paura per la sorte dei giovani reduci dalle missioni dell'Alleanza atlantica nei Balcani. E il ministro della Difesa Rudolf Scharping è sotto tiro: i familiari del ragazzo morto di meningite hanno sporto denuncia penale contro di lui. L'opposizione democristiana lo accusa di silenzi e negligenze inammissibili sul rischio corso dai soldati tedeschi a causa delle munizioni americane all'uranio, e chiede sistematici esami medici per tutti i 50.000 militari ed ex militari della Bundeswehr inviati nell'ex Jugoslavia.

"Io sono per la totale chiarezza, ma atteniamoci ai fatti, vi prego - ha dichiarato Scharping - Dubito che la leucemia contratta da quel giovane sia da porre in relazione con la sua missione nei Balcani, egli non ha avuto nulla a che fare con le munizioni". Ma voci critiche contro il ministro si levano anche dal suo partito, la Spd: "Il ministero della Difesa - dice Margot von Renesse, presidente della Commissione parlamentare per i problemi etici - deve decidersi a mettere le carte in tavola. L'impressione che voglia celare e coprire qualcosa in merito alle conseguenze dell'uso di munizioni all'uranio è innegabile".

Si apre dunque una settimana politica difficile per il cancelliere, che già ha tre ministri alle prese con serie difficoltà, tra il titolare degli Esteri Fischer accusato per il suo passato di ultrà di sinistra impegnato in violenze di piazza e i responsabili di Sanità e Agricoltura vacillanti per lo scandalo della mucca pazza.

Il giovane ammalatosi di leucemia si chiama Christian Buethe, viene dalla cittadina di Uelzen. Colpito dal morbo nel 1998, fu prontamente curato e ora è guarito. "La sua malattia è sicuramente estranea alle munizioni all'uranio - dicono i portavoce del ministero - perché Buethe prestò servizio a Mostar, dove quel tipo di armi non fu usato". "Non mi convincono - ribatte Rolf Buethe, il padre del ragazzo - E infatti subito si contraddicono: alle nostre richieste di chiarimenti hanno ammesso di non poter escludere che Christian abbia prestato servizio non già solo a Mostar, bensì anche in altre aree della Bosnia, dove il pericolo di contaminazione era reale".

Il secondo caso, quello del ragazzo morto di meningite, apparentemente non ha a che fare con le munizioni radioattive, ma esaspera comunque la paura per la leggerezza con cui il ministero della Difesa federale si occupa delle garanzie di incolumità dei soldati. "E' incredibile, è scandaloso - denuncia l'avvocato Klaus Luebke, legale dei familiari del giovane scomparso - I soldati sono stati inviati in zone del Kosovo notoriamente colpite da anni da meningite endemica senza essere stati vaccinati né informati del pericolo".

"Le munizioni all'uranio non c'entrano nulla, accostare i due casi non ha nulla a che fare con un giornalismo serio e responsabile", si difendono i portavoce del ministero della Difesa. Falso, replica la stampa: il problema della sottovalutazione dei pericoli per la salute dei soldati è reale in entrambi i casi. E la risposta più dura e allarmata viene da Bernhard Gertz, l'autorevole portavoce del Bundeswehrverband che è una sorta di associazione sindacale dei militari: è strano, egli dice, che si possano ritenere i soldati tedeschi inviati nei Balcani immuni dal pericolo di leucemia da munizioni radioattive quando il morbo ha colpito militari di altri paesi Nato.